𝗜 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝗖𝗵𝗶𝘂𝘀𝗶, 𝗖𝗼𝗿𝘁𝗼𝗻𝗮 𝗲 𝗢𝗿𝘃𝗶𝗲𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗼𝗻𝗼 𝘂𝗿𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝘁𝗼 𝘂𝗻 𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗠𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗼, 𝗥𝗙𝗜 𝗲 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗶 su modifiche a circolazione treni  nella direttrice Firenze-Arezzo-Roma che stanno penalizzando i pendolari

“𝘊𝘩𝘪𝘦𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘶𝘳𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘱𝘦𝘳𝘵𝘰 𝘶𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘵𝘳𝘢𝘮𝘪𝘵𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘙𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘛𝘰𝘴𝘤𝘢𝘯𝘢 𝘦 𝘜𝘮𝘣𝘳𝘪𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘙𝘧𝘪, 𝘭’𝘈𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘨𝘰𝘭𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘦 𝘪𝘭 𝘔𝘪𝘯𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘛𝘳𝘢𝘴𝘱𝘰𝘳𝘵𝘪 𝘢𝘭 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘦𝘭𝘢𝘵𝘪, 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰, 𝘪 𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘦𝘯𝘥𝘰𝘭𝘢𝘳𝘪 𝘢𝘣𝘪𝘵𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘯𝘦𝘪 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘪 𝘊𝘰𝘮𝘶𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘙𝘰𝘮𝘢 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰, 𝘯𝘦𝘭 2025, 𝘪𝘮𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘳𝘦 𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘷𝘢𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪 ’60 𝘱𝘦𝘳 𝘦𝘧𝘧𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘦𝘯𝘵𝘦𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘦𝘤𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘮𝘢 𝘪𝘯 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘧𝘰𝘳𝘪𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘦 𝘪𝘯𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘻𝘪𝘦”, è quanto  richiesto  nella lettera sottoscritta dai sindaci di Orvieto Roberta Tardani, di Chiusi Gianluca Sonnini e di Cortona Luciano Meoni, inviata alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, all’assessore regionale ai Trasporti, Francesco De Rebotti, e al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e all’assessore regionale ai Trasporti, Stefano Baccelli. Nella lettera gli amministratori dei tre Comuni posti lungo la direttrice ferroviaria Firenze-Arezzo-Roma esprimono preoccupazione per gli effetti delle modifiche alla circolazione ferroviaria dovuti ai lavori sulla rete che stanno creando disagi ai pendolari e un allungamento dei tempi di percorrenza da e per la Capitale. “𝘛𝘢𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀ – 𝘴𝘤𝘳𝘪𝘷𝘰𝘯𝘰 𝘪 𝘴𝘪𝘯𝘥𝘢𝘤𝘪 – 𝘴𝘪 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘶𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘤𝘭𝘶𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘢𝘳𝘻𝘰 2025, 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘳𝘦 𝘳𝘪𝘴𝘶𝘭𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦 𝘯𝘦𝘱𝘱𝘶𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘥𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘱𝘳𝘦𝘷𝘪𝘴𝘵𝘰 𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘳𝘮𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀. 𝘊𝘪𝘳𝘤𝘰𝘴𝘵𝘢𝘯𝘻𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘳𝘦𝘰𝘤𝘤𝘶𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘧𝘰𝘯𝘥𝘢𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘪𝘭 𝘵𝘪𝘮𝘰𝘳𝘦, 𝘰𝘳𝘮𝘢𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘶𝘴𝘰, 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘥𝘪𝘧𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘦 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘨𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘦𝘤𝘤𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘮𝘢 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘰𝘭𝘪𝘥𝘢𝘳𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘰𝘴𝘪̀ 𝘥𝘪𝘳𝘦, 𝘧𝘪𝘴𝘪𝘰𝘭𝘰𝘨𝘪𝘤𝘰. 𝘐𝘯 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦, 𝘷𝘪𝘷𝘰 𝘦̀ 𝘪𝘭 𝘵𝘪𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘴𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘰𝘯𝘵𝘢̀ 𝘢𝘷𝘢𝘭𝘭𝘢𝘵𝘢, 𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘥𝘦𝘨𝘶𝘢𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘴𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘐𝘴𝘵𝘪𝘵𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩𝘦́ 𝘪𝘭 𝘵𝘳𝘢𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘴𝘰𝘷𝘳𝘢𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦, 𝘢 𝘣𝘦𝘯 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦, 𝘵𝘢𝘭𝘷𝘰𝘭𝘵𝘢 𝘐𝘯𝘵𝘦𝘳𝘤𝘪𝘵𝘺, 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘢 𝘳𝘢𝘥𝘪𝘤𝘢𝘭𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘰 𝘥𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘳𝘶𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘪𝘯𝘦𝘢 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘵𝘵𝘪𝘴𝘴𝘪𝘮𝘢, 𝘳𝘪𝘴𝘦𝘳𝘷𝘢𝘵𝘢, 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪, 𝘪𝘯 𝘷𝘪𝘢 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘷𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘍𝘳𝘦𝘤𝘤𝘦. 𝘛𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘯𝘦𝘨𝘢𝘵𝘢 𝘪𝘱𝘰𝘵𝘦𝘴𝘪, 𝘴𝘪 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘶𝘳𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘨𝘳𝘢𝘷𝘦 𝘦𝘥 𝘪𝘯𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘵𝘳𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘪𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘤𝘩𝘦, 𝘢 𝘷𝘢𝘳𝘪𝘰 𝘵𝘪𝘵𝘰𝘭𝘰 (𝘥𝘢𝘭 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰, 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘪𝘰, 𝘢𝘭 𝘵𝘶𝘳𝘪𝘴𝘮𝘰) 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢𝘯𝘰 𝘲𝘶𝘰𝘵𝘪𝘥𝘪𝘢𝘯𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘳𝘢𝘨𝘨𝘪𝘶𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘦 𝘥𝘪 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘥𝘢 𝘙𝘰𝘮𝘢 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘷𝘦𝘥𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦𝘳𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘶𝘯𝘨𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘪 𝘵𝘦𝘮𝘱𝘪 𝘥𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘪𝘯 𝘮𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘵𝘢, 𝘥𝘪 𝘰𝘭𝘵𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘻𝘻’𝘰𝘳𝘢. 𝘚𝘢𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪𝘯𝘢𝘤𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 – 𝘴𝘪 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 – 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘯𝘪𝘴𝘴𝘦 𝘴𝘵𝘳𝘶𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘦𝘥 𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪 𝘤𝘰𝘯 𝘖𝘣𝘣𝘭𝘪𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘚𝘦𝘳𝘷𝘪𝘻𝘪𝘰 𝘗𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘰 (𝘖𝘚𝘗) 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘪𝘯𝘥𝘪𝘷𝘪𝘥𝘶𝘢𝘵𝘪 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘵𝘪𝘮𝘦 𝘴𝘢𝘤𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘢𝘭𝘪 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘴𝘣𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘢 𝘵𝘦𝘤𝘯𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘶𝘯𝘵𝘢 𝘰𝘵𝘵𝘪𝘮𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘤𝘤𝘦 𝘰𝘳𝘢𝘳𝘪𝘦 𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘰 𝘷𝘢𝘯𝘵𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘈𝘭𝘵𝘢 𝘝𝘦𝘭𝘰𝘤𝘪𝘵𝘢̀”. “Da sindaci, – 𝗮𝗳𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗶𝗹 𝗦𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗹𝘂𝗰𝗮 𝗦𝗼𝗻𝗻𝗶𝗻𝗶 – siamo quotidianamente a contatto con le esigenze dei nostri cittadini. Personalmente, avendo vissuto per tre anni l’esperienza del pendolare su Roma, so bene quanto sia difficile conciliare i tempi di viaggio con la vita familiare e lavorativa. È inaccettabile che nel giro di vent’anni i tempi di percorrenza per Roma e Firenze siano raddoppiati, invece che ridotti: una tendenza che va contro ogni principio di equità e sviluppo territoriale. In queste settimane abbiamo mantenuto un dialogo costante con la Regione Toscana, in particolare con l’Assessore Baccelli e la Consigliera Rosignoli, che ringraziamo per l’attenzione sempre dimostrata verso il tema dei trasporti regionali e intercity cosiddetti “minori . E’ fondamentale il loro coinvolgimento, così come quello della Regione Umbria, per individuare risposte concrete e soluzioni efficaci da poter estendere anche a tutte le tematiche che riguardano i trasporti e le infrastrutture, temi sui quali da sempre ci stiamo battendo”.