A Chiusi il Festival Orizzonti dal 2 al 9 agosto sarà anche un Festival di “ricostruzione”, offrendo un esempio pratico di come l’arte sia capace di resistere ad una pandemia che ha visto la categoria degli artisti, al cui fianco sono tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, fortemente penalizzata, ma non spezzata
Di Francesca Andruzzi
Per la cronaca della presentazione del Festival Orizzonti di Chiusi, rimandiamo alla penna del direttore Leonardo Mattioli, che nel suo articolo ha già illustrato lo svolgimento, le presenze e il clima – a parte quello meteorologico, a dire il vero avverso, vista la pioggia che si è abbattuta sulla bella cittadina del sud senese proprio pochi minuti prima dell’evento, ma si sa, siamo nel 2020, che non è iniziato con buone premesse e continua a mettere a dura prova la voglia di “ri-costruire”, come ha evidenziato il direttore artistico, Gianni Poliziani, che di questa ricostruzione ha dichiarato voler fare il proprio cavallo di battaglia – per una edizione all’insegna della economicità, in considerazione delle scarse risorse di cui dispone, ma solo in termini monetari. Non si baderà a spese, invece, in termini di impegno e bellezza relativamente al programma, ricco di artisti di indubbia bravura, che non deluderanno le aspettative del pubblico. Al secondo banco di prova, Gianni Poliziani, dopo il successo ottenuto con l’edizione del 2019, che ha impostato il Festival 2020 sulla narrazione, al punto di scegliere di inaugurare il Festival con la presentazione di un libro, quello di Riccardo Lorenzetti, “Un bellissimo spreco di tempo”, e di arricchire le pièces teatrali anche con un concerto della Filarmonica della città di Chiusi, con una mostra d’arte personale di Roberta Betti, con un laboratorio teatrale per bambini e con una visita guidata al Labirinto di Porsenna. Una unione di forme d’arte che sa di unione per la ricostruzione, perché solo uniti si vince.Due spettacoli, poi, per ogni giornata del Festival, uno pomeridiano e uno serale, tutti incentrati su temi impegnati e impegnativi, con una nota di ironia, come ha sottolineato Gianni Poliziani nel corso della conferenza stampa.Lorenzo Bartoli, Alessandro Waldergan, Silvia Frasson Claudio Boccaccini, Semidarte 2.0, Irena Bonzi e Alessandro Manzini, Livia Castellana (foto) e, dietro le quinte, la direzione di nomi illustri come lo stesso Gianni Poliziani e Manfredi Rutelli. Dal 2 al 9 agosto Chiusi offre ai suoi abitanti e ai turisti un Festival di narrazione e ricostruzione, offrendo un esempio pratico di come l’arte sia capace di resistere ad una pandemia che ha visto la categoria degli artisti, al cui fianco sono tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, fortemente penalizzata, ma non spezzata. Abbiamo tutti sofferto per l’impossibilità di uscire dalle nostre case nel periodo del lokdown: non lasciamoci sfuggire l’occasione (sarebbe, altrimenti, un bruttissimo spreco di tempo, potremmo dire, parafrasando il Lorenzetti) per uscire e godere dell’impegno e della bravura di tutti coloro i quali hanno reso possibile questo evento nonostante le difficoltà. Perché gli artisti, non dimentichiamolo mai, sono i medici dell’anima.
Di seguito il programma del Festival giunto alla 18° edizione
Si comincia il 2 Agosto, con un’anteprima in tre suggestive location del centro di Chiusi: alle 18:30 Riccardo Lorenzetti presenta il suo nuovo libro “Un Bellissimo Spreco di Tempo” nel giardino del Museo della Cattedrale, a seguire #aperitrusco: l’apericena con visita guidata al Museo della Cattedrale (che include, oltre al Museo della Cattedrale, il Labirinto di Porsenna, la Cisterna Romana e la Torre Campanara): l’evento, per ragioni sanitarie, sarà limitato. Sarà possibile formare quattro gruppi di massimo 12 persone che partiranno alle 19:30, 19:45, 20:15 e 20:30.
Alle 21:30 il Maestro Piergiovanni Domenighini eseguirà il suo Concerto d’Organo nella Cattedrale di S. Secondiano, accompagnato dalla voce recitante di Francis Pardeilhan: da Bach a Wagner, da Kerll a Padre Davide da Bergamo, fino ad un omaggio al Maestro Ennio Morricone.
Si continua Mercoledì 5 Agosto, con l’inaugurazione della mostra d’arte “Luminose Ombre”, personale di Roberta Betti al Chiostro S. Francesco. Alle 18:30 è la volta del “Concerto per l’Estate” che la Filarmonica della Città di Chiusi eseguirà all’interno della suggestiva cornice di Piazza Vittorio Veneto, meglio nota come “Il Prato”. Alle 21:30 continua la scoperta dei luoghi più suggestivi della città etrusca con lo spettacolo itinerante “Borgo degli Dei” di Irene Bonzi e Alessandro Manzini della compagnia Macchiati.
Giovedì 6 Agosto avremo l’occasione di vedere i risultati del lavoro intensivo che Francis Pardeilhan ha diretto con il gruppo di giovani attori Semidarte2.0, con “Workaround* – uno studio sulla distanza che unisce (*una soluzione alternativa per risolvere un problema)”, in scena alle 18:30 presso il Chiostro San Francesco. Alle 21:30, presso la Tensostruttura San Francesco, sul palco performerà Silvia Frasson, con “La Vita Salva”, spettacolo prodotto patrocinato da A.I.D.O. Toscana.
Venerdì 7 Agosto, in Tensostruttura San Francesco è in scena Livia Castellana con “Murielle”, un riadattamento a cura di Gianni Poliziani e della stessa Livia Castellana, da “Una Donna Spezzata” di Simone de Beauvoir. Alle 21:30 Alessandro Manzini e Irene Bonzi dirigono un’altro spettacolo itinerante, intitolato “Borgo degli Eroi”.
Si continua il weekend con Sabato 8 Agosto, che vede alle 18:30 la replica di “Workaround” al Chiostro di S. Francesco con i Semidarte2.0 diretti da Pardeilhan, e alle 21:30 alla Tensostruttura San Francesco in scena “Il paese più sportivo del mondo” di Manfredi Rutelli, con Lorenzo Bartoli e Alessandro Waldergan, tratto dai racconti di Riccardo Lorenzetti.
Domenica 9 Agosto il sipario si apre alle 10:00 in Tensostruttura San Francesco, con “Dove eravamo rimasti?”, lo spettacolo conclusivo del laboratorio teatrale per bambini tenuto da Alessandro Manzini. Alle 18:30 in scena la replica de “La Vita Salva”, di e con Silvia Frasson, in Tensostruttura San Francesco. Stessa location, alle 21:30 con lo spettacolo finale “La Foto del Carabiniere – la storia di Salvo d’Acquisto e di mio padre” scritto, diretto e interpretato da Claudio Boccaccini.