A Gaiole in Chianti apre la mostra “I Romani nel Chianti”

Sarà inaugurata venerdì 24 giugno, alle 18, a Gaiole in Chianti, alle ex Cantine Ricasoli una bellissima mostra dal titolo “I Romani del Chianti/ Romans in Chianti” visitabile fino al 18 settembre. All’indomani dell’inaugurazione, sabato 25 giugno alle ore 18, la professoressa Lora Holland Goldthwaite, che ha studiato il tesoro di monete di Cetamura, terrà una conferenza pubblica che ne racconta la storia, dal titolo “The Story of a Roman Veteran and his money at Cetamura”. Dal tesoro di monete d’argento ritrovato a Cetamura nel 2015 ai materiali raccolti in scavi e recuperi occasionali, in un ideale percorso tra le colline, l’esposizione I Romani nel Chianti / Romans in Chianti mostra un quadro del popolamento e degli itinerari nel Chianti d’età romana che ci racconta il passaggio graduale dalle aristocrazie etrusche ai poderi di veterani e coloni romani fino ai grandi latifondi delle famiglie senatorie dell’impero.Finalmente il tesoro di Cetamura ritorna “a casa”, segno tangibile del percorso di realizzazione del civico Museo Alle origini del Chianti, intrapreso dal Comune di Gaiole, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo e la Florida State University che presto aprirà i battenti nelle sale delle ex cantine Ricasoli. “Con grande gioia annunciamo questo importante evento espositivo – afferma il sindaco di Gaiole in Chianti, Michele Pescini  – che è un’anticipazione di ciò che sarà possibile ammirare nel futuro museo civico di Gaiole in Chianti che contiamo di inaugurare il prossimo anno. Alle Origini del Chianti rappresenta per la comunità di Gaiole in Chianti un traguardo significativo prima di tutto in termini di riconoscimento delle proprie radici identitarie, oltre che di richiamo culturale e turistico. L’apertura del museo consentirà alle ex Cantine Ricasoli di diventare il motore sociale, economico e culturale di Gaiole e del suo sviluppo nei prossimi anni. È un patrimonio che stiamo costruendo per consegnarlo alle nuove generazioni”. Fulcro del percorso espositivo è Cetamura, che diversamente da altri insediamenti fortificati etruschi, continua a vivere in età romana, ma intorno a questo sito si raccolgono materiali di altri significativi abitati romani del Chianti, come la villa romana di Monti in Chianti a Gaiole o il sito di Petroio a Castelnuovo Berardenga, oltre a presenze finora segnalate da esigui recuperi, utili a ricostruire la rete degli insediamenti e degli itinerari che innervano le colline chiantigiane. In età romana il Chianti, stretto fra importanti centri quali Florentia (Firenze), Faesulae (Fiesole), Saena Iulia (Siena) e Arretium (Arezzo), si configura progressivamente come un paesaggio agricolo in cui gli insediamenti di case sparse punteggiano una campagna ampiamente sfruttata e coltivata: un popolamento rurale che rimane stabile per almeno due secoli e che assomiglia molto al Chianti di oggi. Questo processo di riassetto del dominio politico voluto da Roma e dall’aristocrazia locale di origine etrusca, attuato sia nelle città che nelle campagne dell’Etruria centro-settentrionale, contribuisce alla costruzione di un’identità romana da parte della comunità locale in un processo di assimilazione alla cultura e all’economia dei vincitori.