Abbadia San Salvatore: i bambini che domenica scorsa hanno ricevuto la Comunione sono andati a sorpresa a trovare il Parroco Don Francesco ricoverato  all’ospedale per problemi cardiaci

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 24 maggio)

Visita a “sorpresa” di diciotto bambini al Parroco ricoverato in ospedale. Sono quelli che domenica scorsa hanno ricevuto, nella Chiesa di Santa Croce, la prima Comunione. Ma a celebrare non c’era don Francesco Monachini, parroco 95enne, ma don Pasquale Pirulli. Don Francesco era ricoverato, causa problemi cardiaci, nel reparto dell’ospedale di Abbadia. Qui bambini e genitori si sono “sistemati” nel corridoio antistante la camera dove si trova il Parroco. Il personale sanitario lo ha sistemato in una sedia mobile e, con una scusa, lo hanno trasportato fuori dalla camera. Don Francesco si è trovato di fronte tutti quei bambini che per tanto tempo ha visto a Catechismo. Il Monsignore ha accolto con grande emozione la visita a sorpresa. Per dare corso alle attività di Santa Croce -questo è il mese in cui la Parrocchia è in festa- è stato deciso di rievocare un evento che risale agli anni 1802 e 1803. La Chiesa era chiusa, da tre anni, per lavori di ristrutturazione, i soldi per completarli non c’erano. La popolazione ha bisogno “della sua Chiesa, spera di riaverla presto ampia e decorosa” Un gruppo di giovani, dopo aver ottenuto tutti i permessi che, anche in quegli anni, erano necessari, decide “di mettere in scena, per l’ultimo giorno di carnevale del 1802, uno spettacolo cantato che ponga in risalto le numerose necessità ancora presenti, sproni a riprendere i lavori e chieda laute offerte,sperando magnanime risposte”. L’iniziativa ottiene successo, i lavori riprendono e , il 17 settembre del 1803, la Chiesa viene consacrata”.Dopo domani sera, per iniziativa di Mirella Ginanneschi e Giuliana Manzotti, il Bruscello viene proposto- ore 21- in Santa Croce. Una rievocazione storica -che viene fatta per la prima volta- per esaltare un momento di festa e per augurare una pronta guarigione a Don Francesco.