Abbadia San Salvatore: incontro pubblico con la popolazione  per parlare  della nuova centrale geotermica che Sorgenia vorrebbe costruire in Val di Paglia. In concomitanza un sit-in di protesta per manifestare pacificamente contro la centrale

Di Giulia Benocci

Posizioni sempre distanti tra Comune di Abbadia S. Salvatore che appoggia il progetto di Sorgenia di realizzare una centrale geotermica in Val di Paglia e Comitati di cittadini,associazioni, ambientalisti e di categorie varie  contrari. Ieri confronto a distanza tra le parti che non ha portato ad alcun avvicinamento delle posizioni. Il Comune di Abbadia San Salvatore in collaborazione con Sorgenia  ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Energia pulita per un paese pulito” al ‘Teatro Amiata’ per parlare di geotermia e della nuova centrale che Sorgenia vorrebbe costruire in Val di Paglia, alle porte del territorio della Val d’Orcia. Durante l’incontro moderato dal Dottor Ferraris, giornalista scientifico ed ambientale si sono succeduti alcuni esperti di Sorgenia: ingegneri, geologi, architetti per parlare della centrale. L’incontro è iniziato con i saluti del Sindaco di Abbadia San Salvatore, Fabrizio Tondi, fervente sostenitore del progetto; “questo incontro serve per informare i cittadini, noi non vogliamo convincere nessuno, ma il punto fondamentale è l’informazione – ha dichiarato il Sindaco – . I punti di forza della centrale sono le emissioni zero e dimostrare che sull’Amiata si può fare geotermia pulita. Inoltre la realizzazione della centrale garantirà un benefit straordinario che ci permetterà di realizzare opere pubbliche per il bene di tutti”. Ppoi è stata la volta  del Responsabile dello Sviluppo dei Progetti di Sorgenia, l’Ingegner Matteo Ceroti: “noi partiamo dalla convinzione che l’energia geotermica sia rinnovabile ed utilizzata in modo pulito, per valorizzare questo territorio – ha sottolineato – ; io credo molto in questo progetto che innesca una serie di processi virtuosi in un’economia circolare. Il progetto segue criteri sofisticati ed è studiato con tutte le cautele del caso per lavorare in piena sicurezza”. Contemporaneamente all’incontro , fuori del teatro è stato organizzato un sit-in di protesta, una manifestazione pacifica per mostrare il disappunto di grande parte della popolazione del territorio, non solo di cittadini di Abbadia S.Salvatore, ma anche di Radicofani (già protagonisti della protesta ‘Vetrine Chiuse’, un’altra protesta pacifica in cui tutti i commercianti hanno protestato contro la centrale), San Quirico d’Orcia e dintorni; organizzato dal Comitato “Ecosistema Val d’Orcia” e dai Comitati NOGESI del territorio. “Vogliamo dimostrare con questa manifestazione che Amiata e Val d’Orcia sono unite: questo è il primo passo di un percorso appena iniziato. Siamo uniti e determinati, questa centrale non si farà in Val di Paglia perché le criticità sono molte – ha ribadito Nicoletta Innocenti, una degli organizzatori principali del Comitato ‘Ecosistema Val d’Orcia” – . Inoltre è una cosa assurda che il sindaco che dovrebbe essere super parte abbia fatto una scelta di parte così netta, tale da non ascoltare la popolazione; non si può più imporre la volontà ai cittadini, perché c’è una coscienza civica e una voglia di partecipare sempre più alta”. Infatti una delle cose principali che i manifestanti recriminano all’amministrazione è il fatto che non gli sia stata data la possibilità di fare un contradditorio di fronte alla popolazione. Una manifestazione colorata di striscioni e di cori al ritmo dei tamburi. Tra i manifestanti anche Alvaro Gori, il proprietario del terreno dove risiede un’area archeologica, vicino al luogo  dove è in progetto la costruzione della centrale: “noi chiediamo il rispetto dei vincoli esistenti – ha detto Gori – , mentre l’amministrazione è attratta dai lauti contributi che arriveranno; noi ci auguriamo che gli incentivi vengano dati alle vere energie rinnovabili”. Tra i maggiori punti di contrasto tra Sorgenia e i Comitati contro la geotermia c’è l’impatto visivo ed ambientale che la centrale potrebbe avere: coloro che sono contro affermato che la centrale sarà un danno per l’economia ed il turismo, poiché pur essendo in Val di Paglia, è situata alle porte del Parco della Val d’Orcia, protetto dall’ Unesco. Infatti in sede VIA della Regione sono state presentate Osservazioni con pareri negativi, tra cui quelli espressi da ‘Soprintendenza Archeologica’, ‘Belle Arti’ e ‘Paesaggio di Siena’ che è un parere vincolante . Sorgenia risponde dicendo che loro costruirebbero in un’area industriale adibita a tale scopo e quindi non recherebbero alcun danno alle bellezze della vicina Val d’Orcia. “Per quanto riguarda l’inserimento paesaggistico è stato pensato di fare una duna che riprende la morfologia del territorio – ha spiegato l’Ingegner Giulia Macchini – , quindi l’impatto sarà mascherato. Inoltre arricchiremo la vegetazione locale perché sarà messa una fitta coltre di alberi lungo la Cassia per coprire la centrale”. Inoltre gli ingegneri di Sorgenia sostengono che non ci sarà un’interferenza con le falde acquifere perché c’è una copertura di rocce impermeabili . Quanto ai problemi della sismicità indotta il dottor De Natale ha spiegato che sono pochi i casi di terremoti ricondotti ad attività umana,” per creare attività sismica rilevante si dovrebbe scavare ad una profondità più elevata rispetto alla profondità di perforazione della centrale in Val di Paglia”. Inoltre prelevando fluido e reimmettendolo, affermano che non creerebbo scompensi nel terreno perché non intaccano le faglie e mantengono una pressione stabile. Tuttavia neanche gli esperti possono affermare con certezza che a lungo termine non si creeranno fenomeni sismici anche se di piccola entità.Altro punto cruciale di scontro è la richiesta di un referendum: infatti molti cittadini vorrebbero andare a votare per far valere la sovranità popolare, ma non è ancora del tutto chiara la competenza di chi dovrebbe richiederlo. “Molti cittadini hanno richiesto il referendum, entro il 20 febbraio  dovrà essere deciso se sarà ammissibile o meno – ha sottolineato Velio Arezzini, uno degli esponenti del Comitato NOGESI Amiata – . Noi ci auguriamo che ci sia un’espressione di democrazia da parte dell’apparato comunale, perché su una questione del genere non può decidere il Sindaco da solo, ma deve essere sentito il parere dei cittadini. Se poi il popolo si esprime a favore, vorrà dire che i Comitati avranno svolto il loro ruolo ma ne prenderanno atto, la democrazia è così; mentre se voteranno contro, il sindaco non dovrebbe andare contro il parere dei suoi cittadini”.