Accordo tra Banca Valdichiana e Vecchia Cantina per rilanciare gli investimenti. Da oggi la vendemmia è più redditizia per i soci della Vecchia Cantina. Liquidati subito i compensi per l’uva conferita, condizioni agevolate di finanziamento

Oltre sei milioni di Euro: è questo il valore annuale della “vendemmia” effettuata dai 400 soci della Vecchia Cantina di Montepulciano, grande cooperativa agricola fondata nel 1937. Un risultato economico che vuol dire benessere, sviluppo ed occupazione per aziende e famiglie, un ciclo finanziario complesso a cui ora Banca Valdichiana – Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano offre un sostegno che va incontro alle esigenze sia dei coltivatori sia del soggetto produttore del vino e mette in circolazione liquidità da destinare alla crescita e agli investimenti. Il progetto, che presenta caratteri di convenienza e redditività per tutte le parti in gioco, è stato illustrato ai soci della storica cooperativa vitivinicola nella sede di Montepulciano di Banca Valdichiana dal Direttore generale Danilo Trabacca, dal Presidente della Vecchia Cantina Andrea Rossi e dai tecnici Enrico Zagari (Banca) e Roberto Farnetani (Cantina).L’inedita formula prevede che Banca Valdichiana intervenga al momento del conferimento alla Cantina delle uve raccolte dai soci. Normalmente, alla fine di novembre di ogni anno, la Cooperativa eroga agli agricoltori un acconto sull’uva conferita pari a circa il 30% dell’importo totale. Il saldo viene poi liquidato dopo quindici mesi, a seguito dell’approvazione del bilancio dell’anno successivo a quello della vendemmia.I soci della Vecchia Cantina che aderiranno alla proposta potranno invece ottenere subito quasi la totalità della liquidità spettante a fronte del conferimento delle uve, in questo caso di quella raccolte nella vendemmia 2019, senza dover attendere il saldo a febbraio 2021; e così ogni anno. Insomma, liquidità immediata pressoché completa (con la forma del prestito cosiddetto “bullet”), a costo prossimo allo zero. Le condizioni del finanziamento sono infatti estremamente favorevoli ed il socio potrà restituire alla Banca la somma anticipata quando riceverà il saldo dalla Cooperativa. Da parte sua, la Vecchia Cantina non dovrà fare ricorso al sistema del credito per erogare gli acconti di novembre (ogni anno, circa 2,5 ml di Euro) e il risparmio in termini di interessi finanziari potrà essere utilizzato ancora a vantaggio dei soci: è infatti prevista anche una forma di rimborso parziale degli interessi pagati – già minimi – che la Cooperativa potrà riconoscere ai singoli conferitori.Per Banca Valdichiana si prospetta la possibilità di ampliare la clientela, andando a sostenere uno degli asset-chiave dell’economia del territorio.“Oggigiorno, quando si sente parlare di operazioni economico-finanziarie che vanno a vantaggio di tutti i soggetti coinvolti, ci si chiede subito dove sta la “fregatura” commenta con benevola ironia il Presidente Fabio Tamagnini. “Ebbene, in questo caso non c’è “fregatura” perché il progetto proposto da Banca Valdichiana alla Vecchia Cantina presenta realmente elementi di convenienza per gli agricoltori, per la cooperativa e per la banca stessa. Nessun trucco, né alchimia contabile ma solo attenzione verso le esigenze di una categoria – gli agricoltori appunto – che sta nella storia della nostra banca fin dalle origini, e capacità di adattare all’economia locale strumenti del credito maturi e ampiamente collaudati. Siamo quindi orgogliosi di poter creare nuove opportunità di investimento per le aziende vitivinicole del territorio”. “Questo incontro tra due grandi realtà cooperative del territorio, Vecchia Cantina e Banca Valdichiana, rappresenta un fatto veramente storico sotto il profilo della coesione tra soggetti che operano sul territorio e della condivisione di obiettivi di sviluppo per aziende e famiglie” dichiara Andrea Rossi, Presidente della Vecchia Cantina. “Siamo lieti di poter proporre ai nostri soci una formula che consenta loro di tradurre immediatamente in liquidità un anno di sforzi, di sacrifici, di lavoro, senza dover attendere i tempi imposti dal ciclo produttivo del vino. Parliamo di risorse che potranno essere destinate agli investimenti e al miglioramento delle aziende e, quindi, del prodotto. Il risultato si potrà misurare in termini di qualità del Vino Nobile di Montepulciano DOCG ma anche delle altre denominazioni ed etichette che abbiamo in catalogo. Proprio la qualità è l’elemento necessario per dare un’ulteriore spinta al raggiungimento di prezzi sul mercato adeguati al valore dei vini che vengono da queste straordinarie terre. Non dimentichiamo infine – conclude Rossi – che i soci che aderiranno alla proposta incasseranno in pochi mesi sia il risultato della vendemmia 2018 (dalla nostra cooperativa) sia quello del 2019 (dalla banca) ricevendo dunque liquidità che darà tranquillità e possibilità di affrontare con minore affanno un anno di lavoro”.