Agesci: la Toscana ha ospitato il Convegno Zone 2019, una 3 giorni di confronto con oltre 550 capi da tutta Italia.20 Regioni, 143 Zone, 550 capi scout. Questi sono i numeri del Convegno Zone che si è tenuto a Loppiano (FI), nella Cittadella dei Focolari
foto di Andrea Pellegrini
La Toscana ha ospitato il Convegno Zone 2019, una 3 giorni di confronto con oltre 550 capi da tutta Italia.20 Regioni, 143 Zone, 550 capi scout. Questi sono i numeri del Convegno Zone che si è tenuto a Loppiano (FI), nella Cittadella dei Focolari. Il convegno, fortemente voluto dal Comitato nazionale, è stato dedicato alla riflessione sull’ essere scout e parte viva dell’Associazione. Un momento di ascolto e confronto sul ruolo della Zona e, a 3 anni dall’introduzione della Riforma Leonardo, un’occasione per fare il punto e condividere i pensieri sulla specificità del metodo incarnato su ogni territorio. La Zona, come hanno ricordato Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo, presidenti del Comitato nazionale, “è custode e sentinella, cerniera dell’Associazione.” .Il concetto chiave del convegno è stato proprio la coesione: “Insieme più lontano: camminare da soli fa andare veloci alla meta, – hanno affermato Barbara e Vincenzo, – ma camminare con gli altri, attenti al vissuto di ciascuno, alle caratteristiche di ogni territorio, ci porta ad allargare lo sguardo e quindi a guardare più lontano”.14 laboratori, 2 tavole rotonde, 35 animatori dei gruppi di lavoro hanno animatola tre giorni che ha fatto emergere ancora più forte il tema focale della centralità delle Zona, non solo dedita alla promozione e cura della formazione delle Comunità capi, ma anche garanzia di incontro e relazioni con le altre associazioni del territorio. Ii capi sono stati accolti dal Vescovo di Fiesole Mons. Mario Meini che ha chiesto di pregare per tutti i ragazzi e le loro famiglie, sicuri che il Signore ci possa dare la forza di custodirli e accompagnarli sempre. “Grazie a ciascuno di voi perché date voi stessi e il vostro tempo ai ragazzi. – ha detto Mons. Meini – .Mi piace che l’Agesci sia un’Associazione di frontiera, in grado di accogliere anche le persone che si sentono a margine, che magari altre Associazioni o le stesse parrocchie non riescono a raggiungere.”.Ogni laboratorio e tavola rotonda, durante il convegno ha visto la condivisione di tante esperienze personali dei capi, dai Responsabili di Zona agli incaricati, per potersi migliorare mettendo in campo le criticità e guardando al futuro con l’obiettivo di lavorare insieme per offrire una proposta educativa rivolta unicamente al bene dei ragazzi, consapevoli che ogni capo, a partire dal ruolo dei Consiglieri generali, può essere ponte tra ciascuno di loro e l’Associazione.