Arezzo: Consiglio Comunale scioglie all’unanimità l’Istituzione Giostra del Saracino; al suo posto Consulta e Consiglio
Di Alessandro Frappi
Lo scioglimento dell’Istituzione Giostra del Saracino è stata votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Arezzo.Era nata ventiquattro anni fa, nel ’95. “I mutamenti hanno diminuito – sottolinea molto emozionato il Vicesindaco con delega Gianfrancesco Gamurrini – la posizione di vantaggio che le istituzioni avevano in merito a snellezza amministrativa e rapidità decisionale. Anzi, l’attuale quadro ne circoscrive l’operatività e ne muta la natura. Per queste ragioni, uno strumento quale è stato l’Istituzione Giostra del Saracino vede superate le ragioni che ne avevano motivato la creazione. C’è il doppio ruolo dei rettori, ci sono associazioni che lavorano dentro la Giostra e che la qualificano e che non hanno finora avuto spazio o sono state coinvolte. I compiti di organizzazione e promozione vengono dunque riassunti direttamente dagli uffici comunali”. Come rappresentanza dei Quartieri ecco la Consulta, composta dal Rettore di ciascun Quartiere e da un rappresentante nominato direttamente dal Sindaco in veste di Presidente. Quest’ultimo resta in carica tre anni e può essere confermato. Esprime pareri obbligatori vincolanti in ordine ai disciplinari relativi alla manifestazione: scenografia, benessere del cavallo, uso delle fotocellule. Esprime parere obbligatorio anche sulle modifiche al regolamento della Giostra e sullo svolgimento di eventuali edizioni straordinarie. Ha anche funzioni propositive in merito alla modifica dei suddetti disciplinariNasce poi il Consiglio della Giostra, il comitato consultivo di nove membri che supporta le attività che concorrono alla realizzazione della scenografia, del corteggio storico e delle manifestazioni collaterali. Con un rappresentante per ogni associazione che fa parte del corteo, Signa Arretii, Musici, Sbandieratori, un rappresentante di ciascun quartiere, due nominati dal Consiglio Comunale. Secondo il consigliere comunale Francesco Romizi (Arezzo in Comune) “L’ufficio comunale è praticamente sguarnito. Di fatto c’è una sola persona che si occupa di Giostra, peraltro egregiamente. Vorremmo anche avere assicurazioni di carattere economico”. La consigliera Meri Stella Cornacchini (Ora Ghinelli) ha ricordato come in commissione si sia astenuta per mancanza di condivisione con alcuni consiglieri di maggioranza: “In futuro non si ripeta questo metodo”. Nella replica Gamurrini ha ricordato come i consiglieri comunali abbiano avuto copia del regolamento a metà Dicembre: “Inoltre, sull’ufficio comunale posso dire che attualmente gode di quattro unità”.“Il percorso intrapreso – ha sottolineato Matteo Bracciali (PD) – ha tenuto fuori il Consiglio Comunale, sia detto come dato di fatto e senza spirito polemico. Il percorso che porta alla deresponsabilizzazione dei rettori su alcuni aspetti è una scelta corretta. Così come sono d’accordo sulla portata del loro ruolo di interlocuzione. Abbiamo però una perplessità: il ruolo assegnato all’amministrazione comunale deve infatti essere supportato da risorse adeguate e su queste vigileremo. C’è poi la questione della partecipazione, cosa diversa dalla semplice informazione, e per questo abbiamo deciso di recuperare un ruolo del Consiglio Comunale. E per il futuro vogliamo che le competenze di indirizzo e organizzazione restino dentro al Comune di Arezzo, a differenza di quanto avvenuto per turismo e cultura con le Fondazioni”.