Arezzo: il presidente di “Rondine Cittadella della Pace”Franco Vaccari insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana


Il Prefetto di Arezzo Anna Palombi ha conferito al Professor Franco Vaccari (nella foto con il Premier Giuseppe Conte), Presidente di Rondine Cittadella della Pace, l’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.  La cerimonia si è svolta questa mattina presso la Prefettura di Arezzo, alla presenza del Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, in forma privata a causa delle restrizioni dovute all’emergenza da Covid-19. Il diploma conferito con decreto del Presidente della Repubblica su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato trasmesso alla Prefettura dalla Cancelleria dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.L’Ordine al merito della Repubblica nacque nel 1952 con lo scopo di «ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari». Il Presidente della Repubblica può conferire l’onorificenza, di propria iniziativa, per «benemerenze di segnalato rilievo nel campo delle attività sopra indicate e per ragioni di cortesia internazionale».“Esprimo la mia profonda gratitudine al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio per questo ulteriore riconoscimento nei confronti dell’opera promossa da Rondine a servizio del territorio e della Nazione”. Afferma Vaccari. “Ma il mio ringraziamento va anche a tutti coloro che in oltre venti anni hanno reso possibile la sua crescita e soprattutto a tutti quei giovani coraggiosi che hanno dedicato la loro vita al perseguimento della pace, mettendosi in gioco in prima persona”. “Questo riconoscimento – conclude il Presidente Vaccari – non può che dare maggiore impulso a tutti noi per continuare il lavoro a servizio della società a tutti i livelli da quello locale a quello globale, affinchè ogni conflitto possa divenire occasione di crescita e possa essere trasformato in un’opportunità”.