Arezzo: in località Gragnone, il Consorzio 2 Alto Valdarno abbatte alberature di dimensioni tali da minacciare la sicurezza idraulica e i servizi. Giganteschi, fino al punto di arrivare a toccare anche il traliccio dell’energia elettrica.
Ad Arezzo, in località Gragnone, alcuni esemplari di Ailanto avevano raggiunto altezze smisurate e preoccupanti, lungo la strada che costeggia il Vingone all’altezza della “botteghina”. Eccessive, come spesso riesce a fare questa pianta esotica, ormai considerata un pericoloso infestante perché capace di attecchire ovunque, di moltiplicarsi e crescere rapidamente, di modificare pesantemente l’ecosistema per potersi fare spazio. L’interferenza con le linee aeree gestite da Enel è stata segnalata da Federico Scapecchi al Consorzio 2 Alto Valdarno.Carta e penna alla mano il consigliere comunale, in rappresentanza dei cittadini della zona, ha evidenziato la situazione di potenziale pericolo. Il sopralluogo ha confermato la necessità dell’intervento: i tecnici dell’ente con i colleghi del Genio Civile Valdarno Superiore hanno condiviso l’urgenza di procedere alla rimozione delle alberature dal tronco sproporzionato e fragile per mettere in sicurezza la zona. Contro il rischio black out e contro la possibile ostruzione del corso d’acqua in caso di caduta o crollo dei fusti. Qualche giorno fa l’operazione, sulla sponda destra del torrente, è stata eseguita con molte precauzioni per evitare di diffondere nell’ambiente elementi capaci di favorire lo sviluppo e la diffusione dell’”albero del paradiso”.