Arezzo: presentata la “Lancia d’oro” della 138° edizione della Giostra del Saracino

Una lancia d’oro dall’elsa composta di facciate di vetro dipinte a mano, una novità assoluta per la Giostra del Saracino, frutto della maestria dell’artista aretina Olimpia Bruni che ha celebrato con la sua arte il pittore aretino Pietro Benvenuti a cui il trofeo è dedicato nella ricorrenza dei 250 anni della nascita. E’ stata presentata questa mattina nella sala del Consiglio Comunale di Arezzo  la lancia d’oro della 138esima edizione della Giostra del Saracino, contesa dai quattro quartieri sabato 22 giugno in notturna in Piazza Grande, alla presenza del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, del vicesindaco e assessore alla Giostra Gianfrancesco Gamurrini, dei rettori dei quattro quartieri Andrea Fazzuoli, Maurizio Carboni, Roberto Felici e Ezio Gori,  del direttore territoriale Arezzo e Provincia di Ubi Banca, istituto sostenitore del progetto “Adotta una lancia”, Luca Scassellati, del consulente storico della Giostra Luca Berti e del maestro intagliatore Francesco ContiIl sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli nel dare iI benvenuto ai presenti ha commentato: “Siamo giunti alla 138a edizione della Giostra del Saracino che abbiamo scelto di dedicare al pittore Pietro Benvenuti a 250 anni dalla nascita, un aretino il cui talento fu riconosciuto e apprezzato alla corte di Napoleone e a quella dei Lorena, massimo protagonista dell’arte toscana del suo tempo. Valorizziamo così un’altra figura rilevante della nostra terra, che tanto può vantare di aver dato nei secoli alla cultura, all’arte, alle scienze. Lo facciamo con un’opera senz’altro originale, nella quale si esprimono la maestria, l’abilità e la creatività di Olimpia Bruni. Una lancia d’oro anche questa ambita da i Quartieri non soltanto per il simbolo di ciò che rappresenta, ma anche per la pregevolezza della sua fattura”.La parola è passata poi al vicesindaco e Assessore alla Giostra Gianfrancesco Gamurrini: “Devo dire davvero grazie ai nostri artisti, Olimpia Bruni e Francesco Conti, che da mesi lavorano a questo originalissimo progetto, un’idea nuova, un’opera straordinaria che nella notte si è impreziosita di un’ulteriore rarità in quanto Conti è riuscito a trovare un disegno originale a matita di Pietro Benvenuti che dà un tocco ancora più particolare ad un’opera già bellissima, importante e completa. Ci tengo poi a ringraziare chi a vario titolo si impegna in favore della nostra manifestazione, la nostra Magistratura che per la prima volta vedete qui schierata sugli scranni e che è sempre più partecipe ai vari eventi giostreschi, grazie a Mastrocinque che sta realizzando un docufilm sulla Giostra, ad Ubi Banca che ha sostenuto con il suo contributo la realizzazione della Lancia d’oro, alla scuola di Tregozzano che ha realizzato delle pigotte di Unicef dedicate alla manifestazione e ad Enzo Scartoni che è sempre in prima fila quando c’è bisogno di aiutare la Giostra del Saracino e la città e che ha messo anni fa a sistemato i Buratti e ogni anno si mette sempre a disposizione. C’è molto fermento intorno alla Giostra del Saracino, c’è sempre più attenzione, voglia di partecipare. Grazie quindi a tutti coloro che vogliono bene alla Giostra”. Il meraviglioso trofeo creato da Olimpia Bruni è stato realizzato grazie al contributo di Ubi Banca, che ha rinnovato anche quest’anno il proprio sostegno al progetto “Adotta una lancia”: “Ubi Banca, dopo l’importante sostegno rivolto al percorso espositivo della Giostra del Saracino, sostiene il Comune di Arezzo anche per le edizioni di quest’anno della manifestazione e soprattutto per la realizzazione della lancia d’oro – ha dichiarato Luca Scassellati, direttore territoriale Arezzo e Provincia di UBI Banca – Un sostegno che aggiunge valore al contributo da sempre rivolto a tutti gli attori che rendono questa rievocazione la più amata e rappresentativa della nostra città, capace di rafforzare il legame tra Ubi Banca e l’identità culturale del territorio aretino”.A descrivere l’opera la sua ideatrice Olimpia Bruni, maestro vetraio, ritrattista, restauratrice e storica dell’arte: “Realizzare la Lancia d’oro è per me un sogno cullato da sempre – afferma – ed è stato per me un impegno importante ma al tempo stesso estremamente emozionante. Una Lancia d’oro di vetro è qualcosa che non era mai stato realizzato prima, un’opera unica di cui sono molto orgogliosa. Così come sono orgogliosa di aver realizzato un trofeo dedicato a Pietro Benvenuti, uno dei più grandi artisti dell’800 che ho voluto imprimere nell’elsa della lancia attraverso il suo più celebre autoritratto giovanile. Nelle altre tre facciate dell’elsa ho invece raffigurato alcuni dei disegni preparatori alle sue opere più celebri, in quanto Benvenuti era uno straordinario disegnatore,  tra cui la Giuditta del disegno preparatorio alla Giuditta che mostra al popolo la testa di Oloferne custodita nella Cappella della Madonna del Conforto, Adamo ed Eva e lo schizzo del giovane piangente, a dimostrazione del fatto che Benvenuti è stato uno dei più grandi disegnatori del suo tempo. Il tutto impreziosito dagli stemmi dei quattro quartieri e del Comune di Arezzo dipinti a mano su vetro e dal disegno originale di Benvenuti ritrovato da Francesco Conti”. Come al solito a completare il trofeo in ogni sua parte è stato il maestro intagliatore Francesco Conti ormai da decenni uomo delle lance d’oro che ha adattato i vetri all’architettura della lancia ispirandosi alla Cappella dei Principi di Firenze e impreziosendo il trofeo con vetri, lapislazzuli, pietre dure, colonnine originali neoclassiche e molto altro ancora. A dare invece alla platea un ritratto di Pietro Benvenuti lo storico Luca Berti che ha ripercorso i punti salienti della sua vita. Principale esponente della pittura neoclassica toscana, Pietro Benvenuti fu direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze dal 1804 e pittore della Corte Toscana. Fu autore di numerosi ritratti richiesti da nobili e borghesi e grandi tele a soggetto storico e sacro, fra le quali spiccano il “Martirio di San Donato” e la tela immensa della “Giuditta” commissionata dal Vescovo di Arezzo Niccolò Maccari. Famoso il suo quadro de “Il giuramento dei Sassoni a Napoleone” per il quale ebbe incarico dall’imperatore stesso.Infine i rettori hanno salutato la lancia d’oro e dato il benvenuto a questa  nuova edizione della Giostra.Per primo Ezio Gori, rettore di Porta Santo Spirito, che prima di tutto ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale per l’intitolazione al fratello della piazzetta dei Bastioni che da oggi si chiamerà Largo Edo Gori: “Per me e la mia famiglia quella di oggi è stata una giornata speciale, mio fratello Edo meritava questo riconoscimento per quanto ha fatto nella sua vita per la Giostra ma anche per la città. L’intitolazione della piazzetta a suo nome vale più di cento lance d’oro vinte. Voglio però tranquillizzare i miei amici rettori che il 22 giugno andrò in piazza e non mi sentirò per niente appagato”.Roberto Felici, rettore di Porta del Foro: “Un lavoro eccezionale, una lancia classica e innovativa nell’uso di materiali, nelle forme, nei colori. Ho visto che sotto lo stemma di Porta del Foro c’è la raffigurazione di Adamo ed Eva e considerando che Porta del Foro non vince dai tempi di Adamo ed Eva, credo sia ora che un gioiello del genere entri finalmente nel nostro museo”.Andrea Fazzuoli, rettore di Porta Crucifera: “C’è poco da dire di fronte ad un’opera d’arte del genere, è bellissima. Dico solo che Pietro Benvenuti nasce in via Pescioni, dunque credo che questa lancia starebbe molto bene al nostro quartiere”.Maurizio Carboni, rettore di Porta Sant’Andrea: “Mi associo ai complimenti, la lancia è straordinaria, ringrazio Ubi in quanto senza il suo sostegno non sarebbe stato possibile realizzare un’opera così bella. E per quanto riguarda la sfida, Sant’Andrea c’è e aspetta tutti in Piazza Grande il 22 giugno”. A conclusione della conferenza stampa di presentazione della Lancia d’oro una delegazione della scuola dell’infanzia di Tregozzano, costituita dalle rappresentanti dei genitori Claudia Banelli e Eleonora Ferrara, insieme alla presidente del comitato provinciale Unicef di Arezzo Nera Martelli, ha donato le pigotte della Giostra del Saracino, realizzate dalle mamme e dalle nonne dei bambini della scuola di Tregozzano dell’Istituto Comprensivo “G. Vasari” diretto dalla dottoressa Maria Silvia Corbelli, nell’ambito del progetto Vocinsieme, coordinato dalla maestra Monica Morini e dal team docenti Letizia Nocentini, Alessandra Tinti e Patrizia Lastrucci.  Genitori e insegnanti hanno lavorato insieme nel corso  del l’anno nella scuola aperta durante  laboratori serali dedicati alla realizzazione di vari progetti di solidarietà tra cui anche quello delle pigotte della Giostra del Saracino, che rappresentano le dame dei quattro quartieri adagiate su una Piazza Grande di stoffa insieme ai giostratori e al buratto. Ogni pigotta è stata “adottata” da tutte le famiglie dei bambini della scuola per raccogliere fondi per l’Unicef utilizzati per la donazione di vaccini: “Ogni Pigotta adottata è una vita salvata!”