Arezzo: sabato 6 marzo in contemporanea in tutti i centri trasfusionali della provincia protagoniste le donne – Prenotate tutte le agende per la donazione con 125 donne .Antonio D’Urso Direttore Generale USL Toscana Sud Est: “Un risultato eccezionale. Una dimostrazione di grande sensibilità e responsabilità. Grazie a tutte le donne e ai tanti volontari che quotidianamente si impegnano per mantenere sempre alto il livello delle donazioni”

Il 6 marzo arriva la giornata della “Donazione in Rosa” che coinvolgerà tutti  i centri trasfusionali della provincia di  Arezzo: Arezzo (Ospedale San Donato), Bibbiena (Ospedale del Casentino), Sansepolcro (Ospedale della Valtiberina), Cortona (Ospedale della Valdichiana) e Valdarno (Ospedale de La Gruccia).  Il progetto è realizzato dalla USL Toscana Sud Est grazie alla collaborazione tra tutte le Associazioni di Volontariato che operano in questo settore (AVIS, Fratres e Croce Rossa) e che hanno ideato, sviluppato e portato alla realizzazione di tutto questo.In quella giornata le donne saranno protagoniste della donazione. Tutti gli spazi disponibili sono stati coperti e saranno 125  le donne che si recheranno in uno dei cinque centri trasfusionali della provincia per donare il proprio sangue. Antonio D’Urso Direttore Generale della USL TSE: “desidero esprimere i miei sinceri ringraziamenti a tutte le associazioni e  i volontari che operano in questo ambito sono un vero patrimonio di umanità e competenza. Donare il sangue assicura decine di cure ed interventi, spesso fondamentali; penso alle cure agli emofiliaci, per i trapianti degli organi, per curare gli ustionati, per ricavare dal plasma i cosiddetti farmaci salvavita, non ultimo il plasma per curare il Covid. Insomma, donare un po’ del proprio sangue è un atto di civiltà e un dovere morale per chi è in buona salute.  Fortunatamente in questi anni si sta osservando una sempre più crescente presenza femminile, e la dimostrazione è stata la facilità e la velocità con cui si sono riempiti i posti prenotabili in questi giorni di festa.”. “Le donne che desiderano donare sangue, dichiara il dott. Pietro Pantone direttore UOC Immunoematologia e Trasfusione degli ospedali aretini, hanno spesso molte domande che le passano per la mente.  Questa giornata sarà anche l’occasione per dare risposte e togliere paure e dubbi sulla possibilità che una donna possa donare il sangue. Sarà la dimostrazione che tutti possono donare, l’importante è avere un’età compresa tra i 18 e i 70  anni e  pesare più di 50 kg.  Le donne possono senza problemi donare almeno tre volte l’anno, alternando donazione sangue e donazione plasma/piastrine. Certamente ci sono delle accortezze alle quali le donne devono stare attente, ma sono tutte situazioni gestibili e che il personale dei nostri centri segue con grande attenzione e professionalità.  Ad esempio durante la gravidanza e fino a 6 mesi dopo il parto non è possibile donare sangue.”.Cristina Paci direttore del Centro Trasfusionale del Valdarno: “In occasione della Festa della donna , il Servizo Trasfusionale del P. O. Santa Maria alla Gruccia aderisce con entusiasmo alla lodevole iniziativa della donazione “in rosa” (prevista per sabato 6 marzo 2021 ) promossa congiuntamente dalle associazioni Avis e Fratres. Ancora una volta viene sottolineata l’importanza delle donne, pilastro della  famiglia e della società, nel generoso gesto del “dono”a favore delle persone meno fortunate.”.I dati delle donazioni di sangue e quelle relative a plasma/piastrine registrano fortunatamente nella provincia di Arezzo una crescita, segno di una grande responsabilità e disponibilità dei cittadini. Nel 2020 sono state 19.883 le donazioni, di queste il 26% è stata effettuata da donne, le donazioni di plasma/piastrine sono state 5.348 di cui il 43% da donne. Il 2021 è partito con una crescita del 5%, nei soli mesi di gennaio e febbraio ci sono state 3.489 donazioni di sangue (di queste 887 di donne il 25%) e 815 donazioni plasma/piastrine ( di queste 376 di donne il 46%). Oggi non esiste un prodotto capace di sostituirsi al sangue umano. Il sangue non può essere prodotto artificialmente: la disponibilità di questa risorsa, insostituibile e indispensabile nella terapia di molte malattie, dipende dalla disponibilità e dal senso civico dei donatori. Donare sangue volontariamente e con consapevolezza permette di concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, ma anche verso se stessi, poiché così facendo si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno.