Arezzo: svelate le dediche delle due Giostre del 2025 , al Giubileo della Speranza e a Giovanni Pierluigi da Palestrina .Assegnato il premio alla carriera a Massimo Malatesti, le Prove Generali intitolate a Edo Gori nel ventennale della morte e Pier Ferruccio Romualdi. Porta Sant’Andrea vince il “Premio Fulvio Tului” per l’edizione di giugno 2024, Porta del Foro per l’edizione di settembre
La trentunesima edizione della cerimonia di premiazione dei giostratori, nel Chiostro di Palazzo Comunale di Arezzo, ha visto l’assessore Federico Scapecchi premiare i giostratori protagonisti delle due edizioni della Giostra del Saracino e delle Prove Generali del 2024, alla presenza dei rettori dei quartieri. Il Premio “Fulvio Tului”, consegnato al quartiere che ha sfilato meglio nelle edizioni 2024 della Giostra del Saracino, è stato assegnato: per l’edizione di giugno al Quartiere di Porta Sant’Andrea; per l’edizione di settembre il Quartiere di Porta del Foro. Hanno ritirato il premio i rispettivi aiuto registi: Saverio Crestini e Sabrina Baielli. Sono poi stati premiati tutti i giostratori, riserve e titolari. I giostratori che hanno partecipato alle Prove Generali sono stati premiati con le pergamene, mentre i titolari hanno ricevuto le medaglie d’argento create sulle cere realizzate dagli studenti dell’Istituto Tecnico e Professionale di Arezzo – Sezione Orafi che riprendono il tema della dedica di ogni edizione della Giostra.
Giostratori esordienti premiati.
Per Porta Crucifera: Gianmatteo Marmorini, Niccolò Nassi, Filippo Vannozzi
Per Porta del Foro: Niccolò Scarpini, Matteo Vitellozzi
Per Porta Sant’Andrea: Matteo Bruni, Leonardo Tavanti
Per Porta Santo Spirito: Elia Pineschi, Niccolò Pineschi, Elia Taverni
Giostratori titolari premiati:
Per Porta Crucifera: Gabriele Innocenti, Lorenzo Vanneschi
Per Porta del Foro: Davide Parsi, Francesco Rossi
Per Porta S.Andrea: Tommaso Marmorini, Saverio Montini
Per Porta S.Spirito: Elia Cicerchia, Gianmaria Scortecci
La cerimonia è proseguita con l’assegnazione del riconoscimento alla carriera che quest’anno è stato attribuito a Massimo Malatesti.Le Prove Generali 2025, saranno corse giovedì 19 giugno in memoria di Edo Gori nel ventennale della morte e a venerdì 5 settembre in memoria di Pier Ferruccio Romualdi.
Infine sono state annunciate le dediche delle Lance d’Oro che i quartieri si contenderanno in piazza Grande in occasione delle due edizioni 2025 del Saracino.
La Giostra di San Donato, sabato 21 giugno, sarà dedicata al Giubileo della Speranza.
Venticinquesimo Giubileo nella storia della Chiesa Cattolica, è stato indetto con la bolla pontificia “Spes non confundit” (la speranza non delude) emanata da Papa Francesco che ha scelto per le celebrazioni universali dell’Anno Santo la frase “Pellegrini di speranza” spiegandone così il significato: “Dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante. Il Giubileo potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia, come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l’urgenza”. Monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, ha dato avvio all’anno giubilare il 28 dicembre 2024 e con decreto vescovile ha costituito nel territorio della Diocesi quali Chiese giubilari la Cattedrale aretina dei Santi Pietro e Donato, il Santuario di Santa Maria delle Vertighe, il Santuario di Santa Margherita da Cortona, l’Eremo di Montecasale, il Santuario della Verna, l’Eremo di Camaldoli, il Santuario di Santa Maria del Sasso, la Chiesa Parrocchiale di Castelnuovo Berardenga, la Cappella dell’Ospedale San Donato di Arezzo e la comunità di Rondine.
La Giostra della Madonna del Conforto, domenica 7 settembre, sarà dedicata a Giovanni Pierluigi da Palestrina nel quinto centenario della nascita.
Compositore e organista tra i più importanti del Rinascimento, Giovanni Pierluigi da Palestrina ridefinì con sensibilità nuova le tecniche della polifonia a cappella ereditate dalla scuola fiamminga e mirò a realizzare nella musica sacra un tessuto contrappuntistico che lasciasse in evidenza la trama delle voci e la bellezza delle linee melodiche. Le sue composizioni divennero il modello della polifonia vocale sacra rinascimentale e sono ancora oggi un punto di riferimento per lo studio della composizione. Le sue melodie sono frequentemente eseguite e particolarmente apprezzate nell’ambito del Concorso Polifonico “Guido d’Arezzo”, vanto aretino e più importante palcoscenico per le voci corali da tutto il mondo.