Arezzo:consegnati i premi ‘Tagete ‘2019 per la narrativa, la poesia e la saggistica . Primo premio a Valenti, Paci, De Fraja e Baricci

Di Patrizia Fazzi

Bella serata quella svoltasi davanti ad un numeroso pubblico nella prestigiosa cornice della Sala dei Grandi di Arezzo per la Cerimonia di Premiazione del XXI Premio Letterario Tagete che ogni anno conferisce riconoscimenti a scrittori nati o residenti nella provincia di Arezzo. Dopo i saluti del Vicepresidente della Provincia Angiolino Piomboni e dell’Assessore Comunale Lucia Tanti, istituzioni che hanno patrocinato l’evento insieme all’Accademia Petrarca, il prof. Nicola Caldarone ha reso omaggio alla figura dello scrittore Primo Levi (1919-1987) nel centenario della sua nascita e poi consegnato il Premio ‘Opera Omnia’ al prof. Claudio Santori, personaggio illustre e attivissimo della cultura aretina. L’attesa classifica finale delle varie sezioni del premio è stata comunicata dal Presidente della Giuria, prof. Ivo Biagianti, che ha letto le motivazioni di tutti i libri premiati, esposti per la prima volta in un tavolo davanti al pubblico. Sala gremita e pubblico attento, con intermezzi musicali degli studenti del Liceo Musicale “FrancescoPetrarca“. Grazie all’elevata partecipazione e alla qualità delle opere presentate, sono stati in tutto venticinque i premi assegnati per le sei sezioni del premio, con quattro agognate statuette per i primi classificati nella sezione Opere Edite e Premio “Etruria, sezione nuova del premio riservata ad autori non aretini che trattino argomenti inerenti all’ambito storico-culturale dell’antica Etruria.Ecco la classifica finale, resa nota solo al momento della premiazione: per la Narrativa Primo premio a Mauro Valenti per Un nonno di otto anni, Secondo premio a Iacopo Maccioni per Zenzero, Terzo premio a Cristiana Vettori per Il fauno scomparso. Segnalazione ai finalisti Alberto Chiodini (Il canto del gallo),Gloria De Fraja (Aeroplani di carta), Letizia Turini (Le foglie d’autunno),Leonardo Zanelli (La pulzella di Toscana); per la poesia assegnato solo il Primo premio a Gabriella Paci per Onde mosse, mentre per la Saggistica il primo premio è andato a Simone De Fraja per Assedi e fortificazioni nell’esperienza medievale aretina; secondo premio a Tito Barbini per Quell’idea che ci era sembrata così bella e Segnalazione ai finalisti Brigata Aretina degli amici dei monumenti, (Centodieci anni dalla fondazione) , Luca Caneschi (Conta i soldi con le mani),Giorgio Sacchetti (Pugni chiusi. Storia transnazionale di un Sessantotto di periferia).Per la sezione nuova “ETRURIA”primo premio a Giulio Piero Baricci per Frontiera due ; secondo a Giovanni Neri per Capraia akbar, t erzo a Roberto Castiglione per Thesan. Premi anche alle sezioni Opere Inedite: Poesia Adult, Primo premio a Enrichetta Giornelli, secondo a Anna Bologni, Terzo a Marinetta Marziari. Per il Racconto Inedito Adulti primo premio a Daniela Faragli, secondo a Stefania Calesini, terzo a Enrico Moschini. Infine primo premio a due giovani:Mattia Nardi(Poesia) e Elisa Zanelli (Racconto inedito). Attraverso la lettura delle approfondite motivazioni, dalle pagine dei libri premiati sono spuntate tante vicende e personaggi che spaziano dall’eta’ etrusca e romana al medioevo fino al ‘900 e oltre e anche tanti luoghi, dai più vicini a noi all’America latina, in cui è ambientato parte del romanzo Un nonno di otto anni di Mauro Valenti, che – altra novità del premio Tagete 2019 – parteciperà di diritto alla I edizione del Premio Letterario Toscano gareggiando con gli altri primi premi delle restanti province toscane. La Sala, da dove i Grandi di Arezzo (Mecenate, Guido d’Arezzo, Masaccio, Piero della Francesca, Michelangelo, Francesco Redi, …) guardavano solenni dai magnifici affreschi di Aldredo De Carolis, si è animata di storie vissute e inventate, ma scritte con competenza stilistica e creativita’ espressiva, a testimoniare l’importanza della scrittura come argine all’oblio, incentivo a riflettere, arricchimento e piacevole impegno per lettori e autori che, tra l’altro, per lo più, affrontano e si cimentano con la pagina scritta pur se impegnati nelle più svariate professioni. Perché, per citare Marzullo, non solo “leggere”, ma anche scrivere “ti cambia la vita”.