Asciano: grande apprezzamento per la mostra sulle medaglie olimpiche che prosegue al Museo Cassioli

Prosegue al Museo Cassioli di Asciano la mostra dedicata alle medaglie olimpiche realizzate proprio da Giuseppe Cassioli ed utilizzate dal Cio in ben diciassette edizioni dei Giochi olimpici, dal 1928 fino a Sydney nel 2000. Nel 1928 il pittore, scultore e decoratore ascianese si aggiudicò il prestigiosissimo concorso internazionale indetto proprio per realizzare le medaglie olimpiche, conquistare le quali è il sogno di qualunque atleta del mondo. L’esposizione è stata inaugurata nel dicembre scorso e sta riscuotendo dei risultati importanti e significativi. Ad aprile al Museo Cassioli si è vista anche Fiona May, atleta azzurra che nella disciplina del salto in lungo ha vinto per due volte i Campionati del mondo e ha conquistato pure due medaglie di argento alle Olimpiadi, prima ad Atlanta nel 1996 e poi a Sydney nel 2000. La mostra, che si integra in modo armonico con la collezione di opere già esistente nel museo, e che sarà visibile e visitabile per tutto il 2019, si delinea su cinque sezioni identificate con i colori dei cinque cerchi olimpici, iniziando con la prima sezione che vuole evidenziare i rapporti tra arte e sport, per approfondire poi la tecnica di esecuzione della medaglia, arricchita dall’esposizione di bozzetti, coni e medaglie, messe a disposizione dagli Stabilimenti artistici fiorentini Saf, l’azienda che partecipò all’epoca con Cassioli alla realizzazione della stessa. Il percorso approfondisce la vita artistica di Cassioli, fino a scoprire grazie ad un intenso lavoro di ricerca e studio dei soci dell’associazione Arca quelle preziose carte di proprietà dell’archivio del Comune di Asciano, rimaste nascoste per così tanto tempo, che attestano la sua vittoria al concorso e lo scambio di lettere tra lui e i membri della giuria in merito alle modifiche da apportare al bozzetto. Valore aggiunto dell’esposizione è la coinvolgente visita virtuale con realtà aumentata che viene proposta al visitatore alla fine del percorso espositivo.