Asciano: restaurata la Torre di Montalceto .Qualche cenno storico del luogo che è stato appena restaurato

“Inaugurata” la Torre di Montalceto, ubicata nei pressi di Asciano. L’iniziativa, a cura della delegazione Fai di Siena ed in collaborazione con il Comune di Asciano, è nata nel 2018 in occasione delle Giornate Fai di primavera.Ecco alcuni cenni storici su questo lungo così pieno di fascino. Dell’antico castello nella valle dell’Ombrone, ormai distrutto, resta in piedi la torre sulla cima di un monte omonimo in mezzo ad un bosco di lecci: Montalceto, o Monte Alceto. Nel XII secolo la signoria di Montalceto apparteneva al ramo dei Cacciaconti della Scialenga, che poi prese il titolo da un Conte Barotu, signore di Castel Baroti vicino ad Armaiolo. I Cacciaconti persero la signoria di Montalceto a favore della Repubblica di Siena che, nel 1208, vi insediò un fiduciario. A causa di insubordinazioni, nel 1274 la Repubblica decretò la demolizione delle case e di ogni sorta di fortilizio che fosse stato in Montalceto. Pertanto si presume che la torre esistente tuttora sulla sommità del monte, sia stata ricostruita verso la metà del secolo XV.Nel 1521 fu donato dalla Repubblica al nobile Niccolò Borghesi, i cui discendenti ne fecero buon uso per molti anni. Estinta questa casata, Montalceto ritornò alla comunità di Asciano, in seguito divenne proprietà delle monache di Santa Chiara di Siena e da queste, con la soppressione (1808), Montalceto passò al demanio che lo vendette nuovamente a privati.La torre costruita verso la metà del XV secolo è di forma quadrangolare con basamento a scarpa abbastanza accentuato. Sul lato destro, rispetto all’ingresso, si notano i resti di un probabile cortile o rimessaggio per cavalli. Tutt’intorno è facile individuare file di sassi e resti di laterizi che fanno comprendere come qui doveva sorgere un villaggio di ampie dimensioni, che ricopriva tutto l’altipiano. Sulla porta architravata, si può notare l’impronta di un arco ogivale da cui si sono distaccati i conci. L’interno a piano terra ha una volta a botte, lavorata con delle pietre poste di taglio come fatti di laterizi. Un’apertura sulla parete di fondo fa pensare ad una possibile finestra. Nel lato nord, poste una sopra e una sotto rispetto alla finestra centrale, si notano due feritoie con fori rotondi simili alle feritoie di difesa per archibugio. Nell’insieme, la torre è possente e ben strutturata.