Ato rifiuti- Toscana sud : Damiano Rocchi (assessore Chianciano) , “abbiano votato contro il Pef ai fini della Tari 2021 presentato da Ato Sud in assemblea. Molti gli amministratori (alcuni anche del nostro ambito) che non hanno avuto il coraggio di astenersi od opporsi ad un PEF in vertiginoso aumento e quindi mettere in atto una azione politica forte e decisa nei confronti di un sistema che non può più sostenersi”

L’assessore all’ambiente di Chianciano Damiano Rocchi ha pubblicato il seguente post :

“In assemblea ATO  ieri è stato (ri)portato in approvazione il PEF ai fini TARI 2021 redatto secondo le discutibilissime direttive ARERA e non approvato la passata settimana in virtù delle astensioni e posizioni contrarie di alcuni comuni tra cui il nostro. Come volevasi dimostrare – dopo giorni di probabile dibattito nelle sole sedi partitiche – sono stati molti gli amministratori (alcuni anche del nostro ambito) che non hanno avuto il coraggio di astenersi od opporsi ad un PEF in vertiginoso aumento e quindi mettere in atto una azione politica forte e decisa nei confronti di un sistema che – per come è stato strutturato fin dall’inizio e per le nuove direttive – non può più sostenersi.  Basito dal fatto che alcuni di loro hanno avuto anche la faccia tosta di insinuare una sorta di irresponsabilità in chi si è opposto o astenuto, adesso sono proprio curioso di leggere e comprendere come tali amministratori [che evidentemente si manifestano unici portatori del senso di responsabilità, forse (?) amministrativa ma non certo politica] giustificheranno ai propri cittadini l’incremento che gli stessi si troveranno in bolletta e se avranno quindi il coraggio di dire loro che oggi in sede di assemblea si sono limitati esclusivamente a ratificare un conteggio finanziario sottoposto a tutti i Comuni da ATO. E non basterà certo loro la “novella” del metodo ARERA perché sarà sufficiente attendere il 2022 quando tale carta non sarà più giocabile, ed allora sarà interessante capire cosa penseranno di tirare fuori dal cilindro per giustificare l’ingiustificabile.  Detto questo mi chiedo: ma questi “signori” quando pensano che possa essere il momento in cui gli amministratori locali debbano riappropriarsi in tali sedi della discussione politica a principale tutela degli interessi dei cittadini che gli stessi sono stati chiamati a rappresentare? Oppure per loro è meglio continuare a tenere la testa sotto la sabbia sperando di non subirne le conseguenze?”