Banca Valdichiana: grande interesse per l’incontro con Iannò di Moody’s.”Le BCC, funzione di supporto fondamentale-ha detto –  negli anni della crisi”.La sala gremita di soci e clienti per la seconda convention della BCC

Dopo il grande interesse suscitato dal focus sull’economia locale svoltosi a Chiusi nel mese di ottobre anche la seconda convention promossa da Banca Valdichiana  ad Arezzo, è stato un vero successo, merito della presenza di un relatore di grande prestigio come Fabio Iannò, Vice Presidente Senior Credit Officer di Moody’s Investors Service con sede a Parigi che, nel corso della sua carriera ha lavorato a New York per Deloitte&Touche e a Londra per Fitch, sempre occupandosi di settore bancario e in particolare di banche italiane.Il suo intervento introdotto dal saluto del Presidente di Banca Valdichiana Fabio Tamagnini, che ha ringraziato la città di Arezzo per l’ospitalità e ricordato la presenza ultradecennale della BCC in quest’area, si è sviluppato in forma di dialogo-intervista con il Direttore generale Danilo Trabacca e si è soffermato più volte sulla situazione del Credito cooperativo italiano e non solo,  fornendo ai molti soci e clienti della Banca che hanno affollato la sala Borsa merci,  uno sguardo anche sul sistema bancario e l’economia internazionale.”Le BCC italiane – ha detto Iannò – hanno un merito enorme in quanto sono le banche che più di ogni altra hanno supportato la rete di piccole e medie imprese italiane negli anni della crisi, operando con una logica diversa da qualsiasi altro istituto commerciale,” anche se, come sottolineato dal Direttore Trabacca, il legislatore purtroppo non ha tenuto conto di queste differenze imponendo alle Bcc di rispettare gli stessi parametri delle altre banche. Una difficoltà rilevante ad esempio, ha proseguito Trabacca, per le Banche di credito cooperativo, vista la loro ‘differenza’, è ottenere la riduzione del rapporto cost/income, in quanto hanno delle rigidità che altre banche non hanno come ad esempio la necessità di mantenere una rete fisica di sportelli dal momento che la relazione con il socio e il cliente è il tratto distintivo di questo tipo di istituti. “La sfida per le BCC – ha detto il rappresentante di Moody’s – è riuscire ad innovare rimanendo nella tradizione, creando un proprio posizionamento di mercato distintivo.”.Per quanto riguarda le differenze tra Credito cooperativo italiano ed europeo, Iannò ha spiegato che in ogni paese esso ha caratteristiche diverse: “In Francia è rappresentato dal Credit Agricole che è molto grande e ha livelli di redditività importanti anche se anch’esso ha problemi di riduzione del cost/income, in Spagna esistono strutture ancora diverse ma con problematiche simili a quelle italiane. In italia, si è cercato con la costituzione dei 3 Gruppi (Iccrea, Cassa centrale e Reiffeisen) di muoversi verso un modello simile a quello francese “. Sicuramente ha sottolineato Iannò, il numero delle BCC italiane nei prossimi anni potrebbe diminuire e di molto rispetto alle 250 attuali attraverso processi di aggregazione e incorporazione.Parlando di sistema bancario in generale e della situazione economica non solo italiana, sempre con un linguaggio tecnico e semplice allo stesso tempo, Iannò ha spiegato che il sistema bancario UE è suddiviso in due fasce, nord e sud Europa, che differiscono per qualità degli attivi e l’Italia appartiene alla seconda fascia con una qualità inferiore alla media europea; la stessa distinzione si può operare anche per quanto riguarda la situazione economica con i paesi del nord Europa che registrano rating più alti rispetto ai paesi del sud Europa. Per quanto riguarda la possibilità di realizzare un sistema bancario integrato a livello europeo, il responsabile di Moody’s ha sottolineato che esiste già un sistema integrato in termini di sistema di controllo e che sicuramente sarebbe necessario ricercare integrazione anche negli altri campi ma che questo richiederà diversi anni. I rating delle banche italiane inoltre, anche le più grandi, per Iannò sono penalizzati dal fatto che il nostro paese ha un rating attualmente di Baa3: “è difficile – ha detto – migliorare il merito creditizio in questo contesto economico.” Per quanto riguarda il problema del credito non performing e del suo smaltimento, in Italia più lento che altrove, e del nuovo mercato degli NPL, Iannò ha confermato che gli istituti che acquistano questi crediti hanno un buon margine di profitto. Un livello di riferimento della qualità degli attivi è la media europea del 3% di non-performing loans, un livello rispetto al quale il sistema italiano e le Bcc in particolare sono molto al di sopra. Si è parlato inoltre dei sempre nuovi parametri che le banche italiane si trovano a dover rispettare perchè imposti dalla supervisione, parametri che secondo Iannò hanno lo scopo fondamentale di rendere le banche in grado di assorbire le perdite in caso di default senza necessità dell’intervento dello Stato.L’incontro, che si è chiuso con un vivace ed interessante dibattito che ha visto diversi interventi dal pubblico proveniente da tutto il territorio di competenza della Banca, non è l’ultima iniziativa prevista dalla BCC per incontrare i propri soci. Infatti una terza convention è prevista a Montepulciano a inizio anno nuovo.