Bilancio positivo per la prima edizione di Assisi OnLive.  Oltre 2500 spettatori per i 15 spettacoli che hanno invaso  i luoghi della città serafica tra musica, teatro, poesia, letteratura e arte

15 spettacoli, 6 location, oltre 2500 spettatori (di cui il 25% proveniente da fuori regione) per più di 50 artisti che si sono esibiti tra musica, teatro, poesia, letteratura e arte: questi i numeri della prima edizione di Assisi OnLive, progetto promosso dalla Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco, il Piccolo Teatro degli Instabili, l’Associazione Culturale Riverock, l’Associazione Umbra Canzone e Musica d’Autore e l’Associazione Culturale Zona Franca, con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune della Città di Assisi. Un bilancio più che positivo per la kermesse andata in scena dall’8 agosto al 17 settembre tra la Basilica Superiore di San Francesco, la Rocca Maggiore, il Giardino degli Incanti, il Monte Subasio, la Sala delle Logge e l’Anfiteatro della Pro Civitate Christiana. Molto soddisfatti gli organizzatori che sono riusciti a superare con caparbietà e grande professionalità tutte le difficoltà legate a un momento storico-sociale come quello che stiamo vivendo. Un momento che le cinque realtà unite sono riuscite ad affrontare, lavorando in sinergia e armonia e nel pieno rispetto delle norme disposte dal Governo, volte a contenere il diffondersi del Covid-19. “Non è stato facile riuscire a organizzare così velocemente un Festival – asseriscono – e soprattutto farlo lavorando spalla a spalla tutti i giorni, come non avevamo mai fatto prima. Ma per noi Assisi non poteva essere abbandonata a un’estate silenziosa e così abbiamo cambiato prospettiva, cercando di creare un progetto che uscisse dai canoni degli eventi che in passato ognuno di noi aveva organizzato. Siamo felici per i risultati ottenuti, non ultimo il nostro fermo volere di riaffermare il valore unico degli spettacoli dal vivo, che finalmente sono tornati ad essere live, seppur quelli online, per fortuna, ci hanno potuto accompagnare durante tutto il lockdown”.Il Festival ha dimostrato come la cultura sia parte integrante delle nostre esistenze: “non si può considerare parte marginale della vita sociale di una comunità ma, piuttosto, come elemento decisivo per la sua rinascita e il suo futuro. Non solo, la cultura è anche fonte primaria di indotto economico – più che necessario per una buona ripartenza – se pensiamo a tutte le maestranze che vengono coinvolte in festival come “Assisi OnLive”. Nel nostro caso, tra l’altro, quasi tutte del territorio”.  Uno sforzo economico importante per le cinque realtà organizzatrici – considerando la mancanza di contributi pubblici a sostegno dell’iniziativa – ma decisivo per far ripartire un settore, come quello degli spettacoli live, tra i più colpiti dal Covid.