Bonifica: il taglio selettivo di piante e arbusti a San Giovanni Valdarno. Indispensabile per rendere mobili i depositi

In campo due squadre composte da sei uomini, “armati” di escavatori cingolati con testa trinciante, mini-escavatori, trattori con verricello e rimorchi.Il Consorzio 2 Alto Valdarno ha schierato risorse umane e meccaniche all’altezza della situazione e dell’obiettivo: migliorare le condizioni di sicurezza dell’Arno, in uno dei tratti più popolosi e urbanizzati del Valdarno.“Sotto i ferri” è infatti la porzione dell’asta fluviale che si sviluppa a valle del ponte di Montevarchi fino all’immissione del Torrente Vacchereccia. In tutto  sei km di lunghezza e un’area  di circa 225.000 mq compresa tra i comuni Montevarchi,  San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini.L’intervento rientra nella maxi operazione voluta e in gran parte finanziata dalla Regione Toscana, più nota come “piano tagli”, e prevede l’esecuzione di lavori strategici per favorire il regolare deflusso delle acque e la dinamica fluviale, attraverso la movimentazione del materiale accumulatosi sul fondo alveo.Da qualche giorno, lungo il fiume, ferve l’attività sotto la supervisione dell’ingegner Beatrice Lanusini, referente di zona del Consorzio.Il progetto prevede la rimozione completa della vegetazione arbustiva ed arborea presente sulle barre sedimentate.  Il motivo è semplice: con l’andare del tempo, all’interno dell’alveo, nel tratto rettificato del fiume, a valle della Diga di Levane,  si sono formate delle barre, per la tendenza del corso d’acqua ad erodere, scavando nei propri sedimenti. Su queste barre si è consolidata una fitta vegetazione arbustiva ed arborea, ormai dotata di robusti apparati radicali, che devono essere rimossi per permettere la libera movimentazione del materiale alluvionale ad opera delle correnti di piena, indispensabile per riattivare la dinamica di alveo e mitigare così la tendenza all’erosione delle sponde. Occorre di fatto creare le condizioni perché l’Arno, con la sua attività, possa tornare a “rimodellarsi”. E per farlo bisogna eliminare il fitto reticolo di radici che ha contribuito a compattare gli accumuli.  “Il piano tagli, voluto dalla Regione Toscana e realizzato dal Consorzio 2 Alto Valdarno su diversi tratti dell’Arno, è un’operazione straordinaria e fondamentale per migliorare la dinamica fluviale e, con essa, la sicurezza del territorio attraversato dal fiume. I lavori proseguono a ritmo intenso e interessano tutto il Valdarno, dal versante fiorentino al versante aretino, per un importo complessivo di 850.000 euro, ha commentato la Presidente del CB2 Serena Stefani.