Bullismo, cyber bullismo e droghe a Siena. All’Istituto Bandini Vincenzo Vetere e Enrico Comi incontrano studenti, genitori e insegnanti

Il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo tra gli adolescenti e nelle scuole e quello del consumo di sostanze stupefacenti e le loro conseguenze. Saranno questi i temi al centro della seconda edizione de ‘Il bello della gioventù’ la serie di incontri organizzati dall’Istituto di istruzione superiore Sallustio Bandini di Siena e in programma domani sabato 26 ottobre e sabato 9 novembre dalle ore 10 alle ore 12 in Aula Magna. Ospiti d’eccezione di questa edizione 2019 Vincenzo Vetere, fondatore dell’Associazione contro il bullismo scolastico e Enrico Comi, esperto in prevenzione droghe e sostanze psicotrope. A moderare gli incontri lo psicologo Giorgio D’Alessandro.«Dopo la positiva esperienza dello scorso anno – spiega Alfredo Stefanelli, dirigente scolastico dell’Istituto Sallustio Bandini – abbiamo deciso di compiere un nuovo viaggio nel mondo degli adolescenti aprendolo alla città di Siena. Lo faremo con due ospiti d’eccezione che sapranno sicuramente, attraverso il racconto delle loro esperienze dirette, entrare sullo stesso registro di dialogo dei ragazzi e far comprendere loro l’importanza del confronto tra giovani, genitori e insegnanti. Siamo infatti convinti che, solo attraverso lo scambio di esperienze, si possa contribuire ad aiutare gli adolescenti a crescere». «In due ore di incontro – aggiunge Vincenzo Vetere – cercherò di far capire che cosa prova un giovane ad essere vittima di bullismo. Oggi si parla tanto di questo argomento però male. Con la mia esperienza e con quasi cinque anni di incontri nelle scuole spero di lasciare una goccia di consapevolezza in ogni singolo ragazzo. Ringrazio la scuola e tutte le persone che hanno reso possibile questo evento».«Le droghe non pervadono soltanto il corpo organico, si insidiano nel profondo dell’anima. Gradualmente ed incessantemente cancellano le abilità, la felicità ed inibiscono le emozioni ovvero tutto il bello della vita – spiega Enrico Comi – Chi ne abusa ha la sensazione opposta. È convinto che le proprie abilità ed emozioni dipendano dall’usare droghe e che queste possano rendergli la vita più emozionante e felice».