Castelnuovo Berardenga: riaperto il Museo del Paesaggio, con nuovi spazi e allestimenti dedicati al territorio
Taglio del nastro questa mattina, sabato 3 ottobre, per il nuovo allestimento del Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga. La struttura è stata interessata da un intervento di riqualificazione che ha creato spazi più accoglienti e introdotto contenuti rinnovati e strumenti interattivi per coinvolgere i visitatori attraverso contributi audio e video fruibili e accessibili da tutti. A questo si unisce uno spazio dove è possibile conoscere e degustare i vini di produzione locale, un’area di consultazione dedicata all’Archivio della Memoria, un giardino esterno per accogliere gli eventi all’aperto e una sezione dedicata alle esposizioni temporanee. In questo spazio da oggi, sabato 3 ottobre fino al 1° gennaio 2021, sarà possibile visitare la mostra monografica di Luca Pancrazzi “Paesaggio Ciclico Variato”, curata da Michela Eremita, che raccoglie una serie di opere su carta, dipinti di piccola dimensione e sculture. Fino al 1° gennaio 2021, inoltre, sarà possibile visitare l’installazione sonora inedita e site-specific allestita nella Torre Civica di Castelnuovo Berardenga, nel cuore del centro storico, intitolata “Piove o no?” e composta da paesaggi acustici registrati per le vie del paese castelnovino ed elaborati da Luca Pancrazzi insieme al compositore Mirko Zambelli, del Conservatorio di Milano, con la collaborazione del Teatro Comunale Vittorio Alfieri e della Scuola di Musica di Castelnuovo Berardenga.L’apertura del Museo del Paesaggio e della mostra di Luca Pancrazzi sono stati salutati dai saluti del sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi; dell’assessore alla cultura, Annalisa Giovani, presente insieme a tutta la giunta castelnovina; del responsabile scientifico di Fondazione Musei Senesi, Elisa Bruttini; della direttrice scientifica del progetto di riallestimento del Museo, Valentina Lusini; dei consiglieri regionali, Anna Paris e Simone Bezzini; del presidente di GAL Leader Siena, Marco Flori, e del presidente di Fondazione Mps, Carlo Rossi. Presenti, fra gli altri, anche Michela Eremita, curatrice della mostra di Luca Pancrazzi e alcuni rappresentanti dei soggetti che hanno sostenuto la riqualificazione del Museo del Paesaggio. Il nuovo allestimento museale è incentrato sulle trasformazioni delle concezioni del mondo, dei modi di vita e di lavoro che rimandano a tradizioni, estetiche, usi abitativi e interazioni tra fattori ambientali e pratiche sociali. La veste comunicativa è totalmente rinnovata, accessibile a tutti e interattiva, grazie a una serie di strumenti multimediali derivati da oggetti di uso quotidiano – quali una finestra, un tavolo, una madia, un binocolo – che illustrano e accompagnano il visitatore a scoprire da vicino gli aspetti economici e antropici del paesaggio, la storia dei paesaggi agrari e della Mezzadria, le lotte contadine, i mutamenti nelle modalità di coltivazione agricola, allevamento e alimentazione che hanno influito sulla conformazione del territorio e sugli stili di consumo. Il Museo del Paesaggio, inoltre, propone dispositivi mobili per approfondire il rapporto tra paesaggio, arte, architettura e letteratura ed è pronto ad accogliere i visitatori con una postazione olfattiva, una sezione didattica e uno spazio in cui sarà possibile degustare vini di produzione locale, con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il territorio e le sue principali eccellenze. La visita è arricchita e completata dall’area di consultazione dedicata all’Archivio della Memoria, che raccoglie testimonianze e documenti sulla storia e lo sviluppo del paesaggio chiantigiano. Una sezione specifica è dedicata, inoltre, alle esposizioni temporanee, con una particolare attenzione al contemporaneo. Il primo ospite è l’artista internazionale Luca Pancrazzi con la sua mostra monografica Paesaggio Ciclico Variato, curata da Michela Eremita, che propone una serie di opere su carta, dipinti di piccola dimensione e sculture dedicate a una visione puntuale e particolare del lavoro dell’artista in una narrazione che, inserita nei piccoli spazi del museo, acquisisce un taglio intimo e di grande intensità espressiva. Spazi urbani, ambienti naturali, luoghi reali e immaginari, talvolta concepiti metafisicamente, vengono, infatti, illustrati attraverso un susseguirsi di domande sull’esperienza soggettiva del situarsi, sul senso della visibilità, sull’artificio e sul rapporto fra uomo e natura. “La riapertura del Museo del Paesaggio – ha detto Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga – è la prima inaugurazione nel periodo del Covid-19 e restituisce alla comunità e ai visitatori una struttura ristrutturata dopo un lungo e articolato lavoro di analisi e progettazione per valorizzare il nostro territorio e le sue eccellenze. Il restyling che ne è derivato rende la struttura più moderna, accogliente e interattiva”. “Si tratta di un lavoro – ha affermato Annalisa Giovani, assessore alla cultura di Castelnuovo Berardenga – che raccoglie ricerche effettuate sul territorio in oltre venti anni e che consolida il Museo nel suo ruolo didattico e di interpretazione del Paesaggio. Importante è l’aspetto di incontro fra i ricordi delle comunità residenti e gli sguardi dei viaggiatori che arrivano da stranieri a visitare e a vivere in Toscana. Speriamo che il nuovo allestimento possa legare questo luogo alla cittadinanza con rinnovata forza”.
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