Castiglion Fiorentino : tra fusioni e incorporazioni cambia il volto degli Istituti di Credito del territorio. Agnelli: “auspico un continuo filo diretto con gli Istituti di Credito affinché si possa continuare a cogliere bisogni e necessità del tessuto economico, produttivo e sociale per trovare quelle soluzioni che, di fatto, spetterebbero per definizione alle banche”.

Dal sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli riceviamo e pubblichiamo

“In questi anni a Castiglion Fiorentino come in altre realtà abbiamo assistito ad una costante e inarrestabile evoluzione in ambito bancario. Alcuni Istituti di Credito hanno chiuso come la “Banca Toscana” che, anni fa, fu incorporata dal “Monte dei Paschi di Siena” o come lo sportello di Castiglion Fiorentino della “Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno” ; altri, invece, hanno scelto nuove sedi lontane dal centro storico come la “Cassa di Risparmio di Firenze” che, negli ultimi tempi, è entrata nella galassia di Intesa San Paolo.  Un risico bancario, dunque, che ha influito anche sulle scelte delle attività commerciali del centro storico e del territorio. Da tempo, quindi, l’Amministrazione Comunale sta attentamente monitorando l’evolversi di questi assetti bancari che sia sotto il profilo logistico che dei servizi finanziari resi alla comunità possono avere la loro ricaduta anche nell’economia del centro storico.  Questa metamorfosi continua del sistema bancario italiano non ci può lasciare né indifferenti né tranquilli. Le grandi fusioni o incorporazioni, che fanno da contraltare ai piccoli gruppi bancari, creano un distacco sempre più profondo con l’economia reale composta da famiglie e da piccole imprese. Assistiamo a molti slogan pubblicitari che tendono a identificare le banche con il territorio. Uno spot al quale oramai credono in pochi. Manca, infatti, proprio il filo diretto con il territorio e sono rare le così dette ‘banche di comunità’ a misura d’uomo. Potrei fare riferimento a fatti e circostanze precise ma non lo faccio nel rispetto della libera concorrenza di mercato; tuttavia auspico che si mantenga, almeno nella nostra realtà, quel filo diretto con gli Istituti di Credito affinché si possa continuare a cogliere bisogni e necessità del tessuto economico, produttivo e sociale per trovare quelle soluzioni che, di fatto, spetterebbero per definizione alle banche. Vanno monitorati, nel caso specifico, anche gli effetti della fusione tra ‘UBI Banca’ e ‘Intesa San Paolo’ vista l’inevitabile e conseguente razionalizzazione degli sportelli laddove, come a Castiglion Fiorentino, operano entrambe le banche, o anche quello che potrà accadere nel prossimo futuro tra lo stesso ‘Monte dei Paschi’ e ‘Unicredit” .