Castiglione del Lago : Chagall, il racconto svelato al cinema. Sabato 9 marzo il film “Revolution. la nuova arte per un mondo nuovo” con visita guidata a cura di Andrea Pontalti

Saranno due eventi collaterali alla grande mostra dedicata a Marc Chagall e visitabile fino al 31 marzo, organizzati da Lagodarte insieme al Comune di Castiglione del Lago, in collaborazione con Sistema Museo. “Chagall, il racconto svelato al cinema” è un viaggio alla scoperta del grande artista russo, tra cinema, arte ed enogastronomia. Il primo appuntamento è fissato per sabato 9 marzo con una proiezione cinematografica al Caporali seguita dalla visita guidata alla mostra con Andrea Pontalti, critico e curatore dell’allestimento di Palazzo della Corgna, che interverrà anche al cinema, e per finire una degustazione dei vini Colli del Trasimeno in collaborazione con Aurora Group. Il secondo appuntamento di “Chagall, il racconto svelato al cinema” sarà sabato 23 marzo con il film russo “Chagall-Malevič” con l’intervento del critico storico dell’arte Andrea Baffoni.La mostra “Marc Chagall. L’anima segreta del racconto” si focalizza prevalentemente sull’opera grafica dell’artista. Si può ammirare una significativa selezione di opere tratte dalla serie “Le Favole” di La Fontaine, dal ciclo “Chagall Litographe” ed infine due opere dell’artista russo raramente esposte, provenienti da una collezione privata italiana. Chagall non lavora solo con il colore e il tratto, ma con un immenso linguaggio di oggetti che costituiscono il suo “fictional world”. Spesso per le sue opere sono stati utilizzati i termini “letteratura”, “dipinto letterario” ed egli è stato definito “creatore di favole o racconti fantastici”. Una mostra che ha arricchito Castiglione del Lago con ottimi risultati al botteghino: nel mese di dicembre 2018, rispetto allo stesso mese del 2017, ci sono stati circa 500 visitatori in più, fra mostra e percorso museale, e se si arriva al 6 gennaio, sempre in rapporto con la stagione precedente, la crescita è di circa 650 biglietti.Sabato 9 marzo alle ore 16 al Cinema Caporali verrà proiettato il film documentario “Revolution. La nuova arte per un mondo nuovo” di Margy Kinmonth, con Daisy Bevan, Sean Cronin, Alex Enmarch, James Fleet, Ernest Gromov, Tom Hollander (Gran Bretagna-Russia, 2017, durata 85’). Revolution è un documentario audace e scrupoloso e racchiude il racconto di anni cruciali della storia russa e delle avanguardie artistiche che ne hanno cambiato per sempre il volto e lo fa con l’eleganza e la cura tipiche di Margy Kinmonth, pluripremiata autrice della BBC, già regista del documentario dedicato all’Ermitage e nominato ai BATFA. Grazie all’accesso privilegiato a collezioni di importanti istituzioni russe, Revolution si snoda attraverso le vicende rivoluzionarie che prendono il via nel 1917, fondendo i contributi di artisti contemporanei e di esperti d’arte con le testimonianze dirette dei discendenti dei personaggi che della Rivoluzione Russa sono stati gli assoluti protagonisti. Con questo mix ponderato e attento il film riporta in vita gli artisti dell’avanguardia russa e narra le storie di pittori come Chagall, Kandinskij, Malevič e dei pionieri che con loro accolsero una sfida utopica e ambiziosa: quella di costruire una nuova arte per un nuovo mondo, un’arte e un mondo che solo pochi anni dopo sarebbero stati bruscamente disconosciuti e condannati. Attraverso preziose immagini d’epoca e i contributi di esperti come direttore dell’Ermitage, Mikhail Piotrovsky e la direttrice della Galleria Tret’jakov (il museo moscovita che ospita una delle più grandi collezioni di belle arti russe al mondo), Zelfira Tregulova, il film indaga la storia e le opere delle principali correnti russe, dal raggismo al suprematismo, dal cubo-futurismo al costruttivismo e si interroga sul loro desiderio di liberarsi dal realismo per creare un’arte capace di recuperare l’originalità delle proprie radici. Un percorso artistico irrimediabilmente intrecciato alle vicende politiche della rivoluzione, che le avanguardie precedettero condividendone molte idee per finire poi perseguitate dopo la morte di Lenin. Grazie allo stile vivo e originale di questi artisti, la Russia divenne una punta di diamante dell’avanguardia europea, in ambito figurativo ma anche per quel che concerne la poesia, il cinema, il teatro. Spiega la regista Margy Kinmonth: «Perché la Russia? Come regista continuo a trovare tantissime storie da raccontare nel passato e nell’arte russa, storie che diventano per me fonte di ispirazione. In questo paese c’è una quantità enorme di arte, dipinti, romanzi, opere teatrali, balletti, opera, musica, architettura e soprattutto ci sono moltissime persone attraverso cui raccontare le storie stesse della Russia».