Celle sul Rigo : l’artista anglo-olandesee Laura Mowforth ha presentato il suo nuovo libro “The Three Towers” che sono quelle di Celle su Rigo, Radicofani e Sarteano e ha inaugurato la mostra di quadri ispirata al suo romanza fantasy, visitabile fino a settembre
Di Giulia Benocci
L’artista sarteanese di origini anglo-olandesi Laura Mowforth ha presentato il suo nuovo libro “The Three Towers” nel Teatro della Società Filarmonica di Celle sul Rigo, frazione di San Casciano dei Bagni , e inaugurato la mostra dei suoi dipinti nella Torre Campanaria del paesino, il tutto allietato dalle melodie della musicista Daria Tanasenko. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con il comune, la Pro Loco e l’Associazione della Filarmonica; la popolazione stessa è stata molto attiva per la realizzazione della iniziativa. Una delle caratteristiche, che contraddistinguono l’artista, è che deve scrivere le sue storie e nello stesso momento dipingere con materiali riciclati. I dipinti infatti, sono la trasposizioni in immagini del suo romanzo fantasy. La Mowforth scrive romanzi e realizza mostre per professione solamente da sei anni, ma fin da piccola ha coltivato queste passioni: “per me dipingere e scrivere sono come respirare, fin da bambina devo farlo tutti i giorni “, racconta l’artista che quando sente l’ispirazione deve fare uno schizzo; per questo, per non consumare tela, usa ciò che ha davanti e poi, sulla scia della stessa ispirazione, scrive nello stesso momento. E’ mancina; nelle scuole inglesi costringevano ad usare la mano destra, non usa pennelli ma dipinge solamente con le mani.“Abbiamo conosciuto Laura – spiega Agnese Carletti, vicesindaco di San Casciano dei Bagni – due anni fa, quando ha dipinto il drappellone nel nostro “Palio del Cacio”; in quel momento c’è venuta l’idea di farle esporre dei suoi quadri nella Torre Campanaria di Celle sul Rigo. Siamo contenti di essere arrivati a questo giorno inaugurale, perché è difficile trovare artisti, che accettino di esporre in luoghi così piccoli e speriamo che questa iniziativa porti a far conoscere il piccolo borgo ad una moltitudine di gente”.Il libro della Mowforth, ancora non esiste materialmente, è stato pubblicato la scorsa settimana, al momento. è disponibile solo sulle piattaforme online in italiano ed in inglese. È un romanzo legato al genere fantasy, un’ allegoria sul territorio: i protagonisti sono il “Piccolo Conte Celle”, il quale ha un animo buono, la “Contessa Radicofani” e la “Contessa Sarteano”, due sorelle sempre in lite. “I personaggi non hanno un tempo preciso nella collocazione storica, però descrivono i paesaggi e le colline di questa zona, perché chiunque, anche i bambini devono apprezzare questi luoghi ricchi di storia”, sottolinea l’artista. Per le sue mostre predilige generalmente, come scenario luoghi antichi, pieni di storia e sempre in tema con i suoi racconti, perché preferisce dipingere su oggetti riciclati, vecchie porte, persiane, su tutti i materiali che riesce a recuperare e rendono meglio l’esposizione nei luoghi antichi. Quella di Celle è la terza torre medievale, che ospita le sue opere, dopo la Fortezza di Radicofani ed il Castello di Sarteano, da qui il titolo del romanzo. Nella storia il “Conte Celle”, è il più piccolo, ma il più intelligente; abita nella Torre Campanaria (sede della mostra) ed è rappresentato in azzurro, come il cielo, però è sovrastato dalle “Contesse”. Infatti rimane sempre un po’ più in disparte rispetto a loro due, “invece va guardato con più importanza, è un paese, che deve essere promosso perché si contraddistingue dalla straordinaria ospitalità e senso di comunità!”, dice con forza la Mowforth. La “Contessa Sarteano” è rappresentata in rosso poiché è molto passionale e focosa, mentre la “Contessa Radicofani” è la più cattiva tra le due sorelle ed è rappresentata in colori tra il verde e la sabbia, poiché vi è sempre il temporale e il vento, tonalità che secondo la pittrice rendono meglio il territorio di Radicofani.La mostra non è classica, dove ogni piano è dedicato ad un personaggio, ma i tre “Conti” si intersecano continuamente in ogni piano seguendo l’andamento della storia. Salendo sulla torre, guardando le opere, livello dopo livello sembra di leggere le pagine del romanzo. I dipinti sono astratti però, perché l’artista vuole comunque rilasciare negli occhi dell’osservatore libero sfogo all’immaginazione nel figurarsi la storia. Il libro rappresenta l’importanza di Celle sul Rigo per la sua saggezza e il senso di comunità, oltre alla grande gentilezza, che tanti turisti apprezzano, “penso sia un esempio da seguire”, confessa la pittrice.L’unica cosa che accomuna i tre personaggi, sono gli ingranaggi dell’orologio, allegoria per rappresentare la saggezza e l’intelligenza dei “personaggi/luoghi” e man mano che salendo sulla torre i personaggi si avvicinano al “Conte/orologio” acquistano sempre più buonsenso e gli ingranaggi vengono rappresentati sempre più vicini al cervello per mostrare la loro presa di coscienza della realtà delle cose sul territorio. “Quello che voglio proporre con questo libro – conclude l’artista – è rappresentare come secondo me sono le cose in questi territori, ci sono tante risorse da far emergere, ma troppo protagonismo, Radicofani e Sarteano vogliono spiccare per conto proprio, invece dovrebbero collaborare tutti in armonia! Le Contesse non dovrebbero fare le dive, ma usare il cervello (gli ingranaggi) , avere meno apparenze e riscoprire la bellezza dell’intelligenza. Ognuno ha il proprio valore e deve smettere di guardare gli altri ;con un po’ di umiltà emergerà secondo le proprie competenze. Celle sul Rigo, secondo me, è il più umile, vive nell’ombra dei paesi limitrofi, invece avrebbe molto da insegnare a quelli più grandi, per l’innato senso di comunità e solidarietà per ogni nuova iniziativa proposta e con questo libro spero di promuovere questo fantastico territorio!” .