Cetona: proiettato il corto “Hell inside”di Gaston Biwolè sull’emergenza del gioco d’azzardo, una piaga sociale
“HELL INSIDE”, cortometraggio diretto del regista camerunense Gaston Biwolé, è stato proiettato ieri sabato 23 Marzo a Cetona alla presenza del Sindaco, Eva Barbanera, del regista, di Mauro Caruso in veste di attore e co produttore, di Massimo Paterni Direttore unità funzionale SerD Amiata Valdichiana. “HELL INSIDE”, corto di 14 minuti, è stato girato in soli cinque giorni e con pochissimo budget. Le riprese hanno portato cast tecnico e attori nel quartiere Aurelio alla Città dei Ragazzi di Roma, ai Parioli e nella zona dei Colli Albani. E’ una produzione Shedea sas, Minera Dream, Città dei Ragazzi di Roma .“Ho voluto lanciare un messaggio molto semplice: il gioco è bello finché rimane tale. Ogni eccesso può nuocere a se stessi e a chi ti sta vicino, trascinando con sé singoli individui e intere famiglie. L’azzardopatia a certi livelli può anche uccidere, se non si è attenti oppure se si nega di avere un problema col gioco”, dichiara Biwolé, che ha anche scritto la sceneggiatura.Il gioco d’azzardo patologico (definito anche azzardopatia o genericamente e impropriamente ludopatia) è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi. Nel 2013 il gioco d’azzardo è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali”.“HELL INSIDE” è il frutto di un lungo percorso. E’ da anni ormai che il regista concentra la sua attenzione sull’azzardopatia, un tema difficile che già affiora nel suo precedente cortometraggio “A Special Day” (2016), arrivato al Short Corner al Festival de Cannes.Dal carattere naturalmente incline alla curiosità e all’osservazione dei comportamenti umani in varie situazioni della vita quotidiana, Biwolé ha frequentato per mesi sale giochi ai quattro angoli di Roma, spiando di fatto chi frequentava quei luoghi. Voleva capire qualcosa in più sulla loro voglia insaziabile di trascorrere intere giornate davanti alle slot machines. Analizzandoli a lungo, ha capito che quello che all’inizio può sembrare un passatempo si trasforma progressivamente in qualcosa di compulsivo e in alcuni casi senza che i soggetti in questione se ne accorgano.“Ho conosciuto delle persone che si sono pesantemente indebitate, altre che riconoscevano di avere un problema col gioco e sapevano di rischiare grosso, ma andavano avanti lo stesso”, racconta il regista. Per tutte queste ragioni ho deciso di trattare di un argomento così difficile, in parte tabù, per suonare un campanello d’allarme su una vera piaga sociale alla quale viene rivolta un’attenzione ancora scarsa.”“In Italia, in altri paesi occidentali ma anche nelle nazioni più povere, i governi accolgono con troppa facilità chi investe nel gioco d’azzardo e le sale giochi spuntano come funghi. Nell’ultimo periodo sui media vedo un’attenzione sempre maggiore. Stampa e alcune associazioni del terzo settore ci stanno lavorando da vicino e la cosa mi dà sollievo. Bisogna andare avanti su questa strada per bloccare un fenomeno pericolosissimo per la società, mentre genera un indotto impressionante per chi investe in questo nuovo business”, evidenzia Biwolé.“HELL INSIDE” scaturisce quindi dalla necessità e dall’urgenza di affrontare il tema sotto il profilo etico e sociale, narrando due storie apparentemente lontane di due persone di origini e religioni diverse: quella di un signore bianco benestante, padre di famiglia e quella di un immigrato nero musulmano, che si guadagna da vivere lavorando come agente di sicurezza, accomunati dall’azzardopatia, ma mossi da esigenze diametralmente opposte, sottolineando così la presa che tale disturbo potrebbe avere su chiunque, a prescindere dalla propria origine, genere, età, religione o ceto sociale. Ognuno ha un inferno dentro di sé e cerca di affrontarlo come meglio può, ma a volte le proprie decisioni influiscono anche sulle vite altrui.Al termine della proiezione del Corto cinematografico è seguito un dibattito con il pubblico presente, moderato da Massimo Paterni.Il coproduttore Mauro Caruso ha sottolineato la gravità della piaga sociale estesa anche verso i minori che con facilità acquistano gratta e vinci con la totale indifferenza dei rivenditori.