Chianciano : Covid ;al via il programma di riabilitazione dell’UPMC Institute for Health in Toscana

 Problemi di respirazione, difficoltà motorie, perdite di memoria. Ancora, deficit cognitivi come senso di confusione o disorientamento, stanchezza muscolare e crampi, perdita di olfatto e gusto: la guarigione clinica da COVID-19, per molti pazienti, non significa la fine dell’incubo. Scomparsi o ridotti i sintomi più evidenti – dalla tosse secca e insistente alla febbre alta –persistono, infatti, altri disturbi, che rendono necessaria una riabilitazione affinché il paziente recuperi le capacità respiratorie, motorie e neurologiche compromesse nella fase acuta della malattia. “Il ritorno alla quotidianità «pre Covid-19», purtroppo, spesso non è semplice – commenta Giovanni Vizzini,Chief Operating Officer e Direttore Medico-Scientifico di UPMC Italy. “La negativizzazione del tampone implica la guarigione dall’infezione, ma non sempre corrisponde alla guarigione dalla malattia. La polmonite interstiziale causata dal Covid è molto debilitante. Diversi studi confermano il bisogno di interventi precoci di riabilitazione, prevalentemente respiratoria, ma non solo”. Va proprio in questa direzione il Programma di Riabilitazione post Covid-19 attivo presso l’UPMC Institute for Health di Chianciano Terme, centro specializzato in Medicina Preventiva e Riabilitativa: un percorso multidisciplinare e integrato, studiato su misura per ogni paziente a partire da una prima valutazione medica dei danni causati dal Covid-19.Il Centro toscano può, inoltre, capitalizzare l’esperienza della clinica di riabilitazione post-Covid che UPMC ha avviato già lo scorso ottobre negli Stati Uniti, dove sono stati curati oltre 200 pazienti. Il programma prevede azioni di valutazione e recupero motorio, respiratorio, neurologico metabolico, ad opera di un team multidisciplinare composto da cardiologo, fisioterapista, pneumologo, nutrizionista e psicologo; può essere ulteriormente personalizzato secondo gli esiti della malattia – ad esempio, con una valutazione logopedica. Inoltre, è previsto il supporto al recupero psico-fisico attraverso terapie integrative come Mindfulness, Musicoterapia e movimento meditativo con Yoga, Tai Chi o Qui-Gong, tutte discipline già parte del programma di riabilitazione oncologica del centro UPMC di Chianciano. Al termine del percorso, al paziente sarà consegnata una relazione conclusiva volta a valutare i risultati raggiunti.Il centro offre, inoltre, l’assistenza in telemedicina per il follow-up motivazionale, nutrizionale e fisioterapico, attraverso strumenti di interazione, monitoraggio e raccolta dati a distanza. Intensità e durata della riabilitazione dipendono da quanto lunga è stata la degenza e quanto acuta la malattia.“I danni più evidenti sono quelli da allettamento relativi all’apparato respiratorio, la priorità è il recupero del deficit respiratorio. Ma non dobbiamo dimenticare i danni che questa infezione fa alla sfera cognitiva ed emotiva: dal disorientamento a disturbi di tipo neurologico, come la perdita di gusto e olfatto”, continua il dottor Vizzini. “È ora più che mai auspicabile un cambio di passo nella politica sanitaria: la riabilitazione non può più essere vista come un servizio accessorio ma decisivo: solo così possiamo scongiurare che le disabilità che si lascia dietro il nuovo Coronavirus non diventino croniche, andando ad aggravare ulteriormente la spesa sanitaria nazionale”.