Chiusi : Acea Ambiente chiede a Comune restituzione somma versata per acquisto area ex centro carni pari a 2 milioni e mezzo di euro più spese e risarcimento danni da quantificare non potendo più realizzare, in quell’area, l’ impianto di trattamento di fanghi biologici previsto dal contratto stipulato
2 milioni e 525 mila euro più le spese sostenute e il risarcimento danni da quantificare: questa in sintesi la richiesta che Acea Ambiente Srl , tramite i suoi avvocati ,ha fatto al comune di Chiusi il 22 dicembre scorso con una lettera inviata al primo cittadino Gianluca Sonnini che l’ha letta in consiglio comunale. Somma richiesta come restituzione di quanto versato per l’acquisto di un terreno e fabbricati di proprietà del comune ( ex centro carni) più le spese e i danni perché non sarebbe più possibile realizzare in loc.- Le Biffe l’impianto di trattamento di fanghi biologici come previsto dal contratto stipulato a suo tempo con l’ente . Ovviamente il primo cittadino si è riservato di sentire i propri avvocati per decidere i prossimi “passaggi” del comune che saranno resi noti al consiglio comunale. Nella lettera gli avvocati d Acea ricordano che il progetto Acea era stato ampiamente esaminato e approvato dal comune ma sottolineano anche che successivamente il comune ha approvato una delibera che vietava l’impianto previsto e che quindi rende “inutilizzabile il terreno” e condannano il “comportamento del comune che, pur essendo a conoscenza di un inquinamento del terreno da nichel , non aveva informato Acea”. Tutto ciò “compromette” , secondo Acea,il vincolo contrattuale ; di qui la richiesta degli avvocati della restituzione della somma versata per l’acquisto del terreno, per le spese sostenute e per i danni da quantificare.