Chiusi:  calato il sipario sul progetto Acea da realizzare in loc.Le Biffe . Il presidente dell’inchiesta pubblica ha presentato la relazione finale che forse neanche sarà letta visto che Acea ha interrotto la procedura e la regione Toscana ha “archiviato” il caso. Ma nei comitati di cittadini rimangono dubbi che il progetto possa essere ripresentato

Di Leonardo Mattioli

L’impianto di Acea Ambiente a Chiusi, in loc. Le Biffe, non si farà più. Ma già si sapeva dopo che la stessa Acea prima di Natale aveva interrotto la procedura e dopo che la Regione Toscana aveva archiviato il caso. E oggi,  a conclusione dell’inchiesta pubblica avviata dalla stessa regione 90 giorni fa, è stata formalmente chiusa tutta la vicenda con la relazione finale presentata dal presidente dell’inchiesta stessa Alessandro Franchi e che sarà inviata alla Regione la prossima settimana.(“E forse neanche sarà letta” ha commentato Franchi).Formalmente chiusa,si è detto, perché proprio oggi durante la lettura della relazione finale sono  stati espressi da parte di alcuni esponenti dei comitati dei cittadini nettamente contrari al progetto di quello che viene chiamato “Carbonizzatore” ,seri dubbi  sul fatto che il progetto stesso possa essere ripresentato  più là,  magari dopo le prossime elezioni regionali della Toscana, in primavera. Dubbi che nascono dal fatto che per quel terreno , dove Acea avrebbe voluto realizzare l’impianto,è stata sborsata una bella cifra: circa 2 milioni e mezzo di euro. Per questi rappresentanti dei cittadini è impensabile che Acea non ci faccia niente su quel terreno. Ma andiamo alla cronaca di oggi che ha visto il presidente dell’inchiesta Franchi  prima ricordare come si è svolta l’inchiesta stessa (14 ore e mezza di discussione in cinque sedute, 31 interventi del pubblico, 23 relazioni presentate oltre a quella del proponente Acea). Quindi tante partecipazione soprattutto di cittadini contro il progetto che ancora oggi, nonostante fosse oramai stato messo in archivio, ha provocato  parecchie  critiche da parte degli esponenti dei tre comitati intervenuti (Aria, Il Riccio e il Bersaglio) dopo la relazione. Lo stesso Franchi in molti passaggi del suo intervento di 38 cartelle non ha lesinato rilievi ad Acea sottolineando non solo come le posizioni (Acea e comitati) siano molto distanti e in alcuni casi inconciliabili. Su alcuni temi la risposta di Acea sarebbe stata addirittura “ semplicistica” e su alcune parti “confusa e contraddittoria”. Insomma lo stesso Franchi non le ha mandate a dire per interposta persona ad Acea. Tuttavia questi giudizi apparentemente negativi su Acea non hanno soddisfatto i rappresentanti  dei comitati se uno dei loro leader Romano Romanini  ha criticato il fatto che l’inchiesta sia arrivata troppo tardi , quando i giochi erano praticamente stati fatti, mentre i comitati avevano chiesto un maggior coinvolgimento  dei cittadini fin dal marzo 2018. Poi ha criticato il fatto che ai comitati non siano stati concessi quattro giorni di tempo in più per esaminare le ultime integrazioni presentate da Acea e il fatto che durante l’inchiesta non ci stata un riconoscimento eguale alle parti. “La relazione – ha detto Romanini – presenta luci e ombre perché alcune criticità emerse e riconosciute sono state smussate o rinviate all’organo che deve decidere. Questa è una chiusura formale dell’in chiesta che speriamo definitiva. Comunque per noi  rimane la sperimentabilità dell’impianto che era stato previsto”. Poi, replicando al sindaco Juri Bettollini, che nel frattempo era andato via dalla riunione per un altro impegno istituzionale, Romanini ha ricordato che la Toscana produce ogni anno circa 250 mila tonnellate di rifiuti e che il 70% di questi vengono prodotti o nel centro o sullla costa e solo il 30% nel sud della regione: “quindi non è questa la zona dove doveva realizzarsi un impianto del genere. C’ è  da chiedersi – ha concluso Romanini- quali siano le vere ragioni che hanno spinto Acea verso questa zona”. Questa battuta finale ha suscitato molti applausi dal pubblico presente (per la verità non numeroso come nelle sedute precedenti ma comunque sempre molto attivo ) e anche qualche battuta dai loggioni del teatro Mascagni dove si è svolta l’inchiesta. Battuta del tipo “magna magna” all’interrogativo di Romanini sulle regioni che hanno portato  Acea a scegliere Chiusi per l’impianto. Altre critiche sono venute pure da alcuni esponenti dei cittadini a proposito delle emissioni che sarebbero fuoriuscite dai due camini dell’impianto: sarebbero stati forniti dati “falsi”. Da dire che oggi a parte il sindaco di Chiusi, andato via poco prima che terminasse l’inchiesta, non si sono fatti vedere altri primi cittadini. Anche le minoranze non erano in gran numero: presenti , tra gli altri,Gianfran co Maccarone presidente del gruppo “Alleanza per la Valdichiana” dell’Unione dei comuni della valdichiana senese e Stefano Giorni responsabile della Lega per la Bassa Valdichiana. Il sipario sul progetto  Acea è calato ma non è calata la tensione da parte dei comitati di cittadini nettamente contrari.