Chiusi : gli allievi di Francis Pardeilhan e “Il paese più sportivo del mondo” nel sabato del Festival Orizzonti 2020

Continuano gli applausi unanimi per gli spettacoli selezionati da Gianni Poliziani, che stanno animando il centro storico della Città di Chiusi, nella diciottesima edizione di Festival Orizzonti. Grandissimo spazio fornito ai percorsi di formazione della Fondazione Orizzonti d’Arte. Un enorme successo è stato infatti registrato dagli spettacoli frutto dei laboratori annuali diretti da Alessandro Manzini e Irene Bonzi, che hanno visto negli ultimi giorni accompagnare il pubblico nei luoghi più evocativi della Città di Chiusi, dal museo della cattedrale al labirinto di Porsenna, dalla Cisterna romana ai fondi nascosti del centro storico. Anche il giovane gruppo teatrale di Chiusi, Semidarte2.0 hanno avuto modo di affrontare 15 giorni di laboratorio con il maestro Francis Pardeilhan.    Nella giornata di Sabato 8 agosto, si ricomincia alle 18:30, presso il chiostro di San Francesco, dove va in scena proprio il frutto dei quindici giorni di laboratorio che Francis Pardeilhan ha impostato con i Semidarte2.0. Si intitola “Workaround, uno studio sulla distanza che unisce”, dove per “workaround” si intende “una soluzione alternativa per risolvere un problema”. «“Workaround” è un laboratorio teatrale di quindici giorni, un viaggio alla ricerca di risposte a queste domande nel tentativo di aggirare le difficoltà» spiega Pardeilhan, «Lavorando per esclusione, abbiamo cercato di trasformare i vari disagi in punti di forza: punti di forza inaspettati che ci aprono nuove prospettive di lavoro futuro». Lo spettacolo vede in scena Pietro Carloncelli, Fabio Forcucci, Noemi Lo Bello, Carlotta Margheriti, Claudia Pronti e Andrea Storelli.  Alle 21:30 si prosegue in Tensostruttura San Francesco con “Il Paese più Sportivo del Mondo” , con Alessandro Waldergan e Lorenzo Bartoli. Lo spettacolo, prodotto da LST Teatro, è diretto e scritto da Manfredi Rutelli, basato sui racconti di Riccardo Lorenzetti. Racconta storie alle quali non è difficile affezionarsi, perché sono storie che parlano di tutti:ci raccontano nel profondo di come siamo e, forse, anche di come vorremmo e dovremmo essere:storie dove ognuno è a suo modo protagonista di qualcosa che passa alla storia. E se non proprio passa alla storia (con la Esse maiuscola) entra a far parte della piccola cronaca romanzata e di una vita vissuta comunque con la voglia di esserci. Per tutte le serate del festival sarà allestito in Piazza del Comune “Il DopoFestival”, a partire dalle 22:00, organizzato dai ristoratori di Chiusi in collaborazione con birrifici e cantine selezionati.