Chiusi: il 15 febbraio presentazione del libro di Michele Rossi  “Lottare per scelta – C’era una volta la Resistenza”

Il prossimo 15 febbraio a Chiusi Scalo  al Bar il Bersagliere alle ore 18 sarà presentato il libro di Michele Rossi  “Lottare per scelta – C’era una volta la Resistenza”. Un libro prezioso per conoscere cosa è stata la Resistenza e per sapere di coloro che hanno combattuto dalla “parte sbagliata”, per riflettere sull’estrema attualità e importanza della lezione della guerra civile del 1943-1945 e sugli anni che stiamo vivendo.

Presentazione del libro : Michele Rossi

Cos’è stata la Resistenza italiana? Un movimento patriottico? Una guerra civile? O una rivoluzione mancata? Nella lunga discussione storiografica e politica che è seguita a questo evento storico che sta alla base della nostra Italia democratica, le parole utilizzate per definirlo hanno mutato più volte significato.In verità, è stata un po’ tutte e tre le cose. Un «fenomeno complesso», come scriveva Norberto Bobbio. Una lotta di liberazione dallo straniero, un’opposizione democratica al nazifascismo inconfutabilmente Ma anche una guerra per la civiltà e contro la barbarie fascista, ovvero un duro scontro fratricida sanguinario tra partigiani e fascisti per la riconquista dell’indipendenza nazionale e della libertà politica e civile. Non è stata – come taluni si ostinano ad affermare – un’insurrezione di popolo, una lotta fieramente combattuta dall’Italia intera trasferitasi nelle montagne, ma un moto spontaneo popolare, seppur minoritario, sì. Non una rivoluzione insomma, ma una riscossa decisiva. La Resistenza è stata essenzialmente un atto pungente netto di una minoranza sollecitata da un moto di orgoglio individuale prima che politico. È stata qualcosa di nobile, di edificante, esemplare. Scrivere un libro come questo significa riflettere su questa triplice valenza del movimento resistenziale, allo stesso tempo significa districare i fili di una trama drammatica, sanguinaria, vissuta dagli italiani nel 1943-1945, che dispensa veleni ancora oggi.In quei venti mesi di guerra si è consumata una ferita che non si è mai rimarginata.  Il volume vuole essere la ricostruzione della storia della Resistenza italiana intorno alla quale si possiede un largo numero di studi e libri, ma soprattutto un’approfondita analisi degli stati d’animo con cui tali vicende furono vissute da parte dei protagonisti: partigiani e repubblichini, dando a tutte e due le opposte parti il giusto e equilibrato spazio. Nessuno prima aveva compiuto in un libro questa operazione.  Il mio è un raccontosfrondato da ogni retorica, senza sermoni ideologici. Perché la Resistenza a lungo è stata considerata solo una ‘cosa di sinistra’: fazzoletto rosso e “Bella ciao”; di contro, negli ultimi anni i partigiani sono stati presentati come carnefici sanguinari che si accanirono contro vittime innocenti, i ‘ragazzi di Salò’. Entrambe queste versioni sono parziali e false.  La Resistenza non è il patrimonio di una fazione; è patrimonio dell’intera nazione.Oggi, più che mai, è necessario un racconto crudo e sincero della Resistenza. Il movimento partigiano non è una storia di santi e di eroi: occorre necessario smitizzare questa storia, senza svenderla però.  Nelle mie pagine intendo, difatti,ricostruire le idee, le difficoltà e i propositi che agirono sugli animi dei resistenti e dei repubblichini e ne dettarono icomportamenti.Ciò che differenzia i partigiani dai repubblichini non è il fatto che gli uni erano buoni, gli altri cattivi, ma il fatto che gli uni misero le loro forze e il loro entusiasmo al servizio di una causa giusta, gli altri no.  Nel 1943-45 l’Italia ha dato quello che aveva di meglio. Vi era una carica di energia morale che l’Italia non ha mai avuto nella sua storia. Si realizzò una conquista di popolo, la prima della nostra storia nazionale.La Resistenza è stato un grandissimo momento di crescita, di formazione di sé, di educazione alla vita, una spaccatura tra il prima e il dopo.