Chiusi: il 25 febbraio arriva Leo Gullotta al Teatro Mascagni con “Bartleby lo Scrivano”

 La Stagione del Teatro Pietro Mascagni riprende con uno spettacolo che sta ricevendo ottimi consensi da parte di pubblico e critica. È con “Bartleby lo Scrivano”, che martedì 25 febbraio ll Teatro della Città di Chiusi apre di nuovo il portone di Via Garibaldi 30. Lo spettacolo vede protagonista Leo Gullotta e insieme a lui Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti e Lucia Socci. “Bartleby lo scrivano” è uno spettacolo scritto da Francesco Niccolini che si è liberamente ispirato all’omonimo racconto di Herman Melville. La regia è invece affidata a Emanuele Gamba. Francesco Niccolini immagina una Wall Street di più di un secolo fa. Una giornata qualunque nello studio di un avvocato, gentile e anonimo. Un ufficio popolato da una curiosa umanità: due impiegati che si odiano, una segretaria civettuola, una donna delle pulizie molto attiva. Un giorno viene assunto un nuovo scrivano ed è come se in quell’ufficio fosse entrato un vento che manda all’aria il senso normale delle cose, e della vita. Eppure, è un uomo da nulla: «…rivedo ancora quella figura, scialba nella sua dignità, pietosa nella sua rispettabilità, incurabilmente perduta». Bartleby si chiama; fa lo scrivano; copia e compila diligentemente le carte che il suo padrone gli passa. Finché un po’ di sabbia finisce nell’ingranaggio e tutto si blocca: un giorno Bartleby decide di rispondere a qualsiasi richiesta con una frase che è rimasta nella storia: “Avrei preferenza di no”. Solo quattro parole, dette sottovoce, senza violenza e senza senso. Un gentile rifiuto che paralizza il lavoro e la logica e sconvolge tanto l’ufficio che la vita intima del datore di lavoro. Da quel momento Bartleby si spegne: sta inerte alla scrivania, poi in piedi per ore a guardare verso la finestra. Smette di uscire durante le pause, non beve, non mangia, arriverà a dormire di nascosto nell’ufficio, preoccupando prima, e impietosendo poi il suo principale che non riesce a farsi una ragione di quel comportamento. Il fatto è che Bartleby, semplicemente, ha deciso di negarsi. Perché? Quando lo scopriremo, sarà troppo tardi.