Chiusi: la Città  ha celebrato la Festa della Liberazione con un corteo che ha visitato tutti i monumenti ai caduti della città. Particolarmente apprezzato il discorso del sindaco Juri Bettollini

La musica della Filarmonica Città di Chiusi, il tricolore italiano sulla bandiera dell’Associazione A.N.P.I (sezione Tiradiritti Chiusi), il Gonfalone del Comune e un corteo di cittadini, militari e istituzioni per rendere onore ad ogni monumento ai caduti della città. E’ stato così che il Comune della Città di Chiusi ha celebrato la Festa della Liberazione del 25 aprile. Il sindaco Juri Bettollini, gli assessori della giunta e i consiglieri comunali oltre al consigliere Regionale Stefano Scaramelli sono partiti da Montallese per poi proseguire in ogni luogo della memoria cittadina fino ad arrivare al monumento di Largo Cacioli in pieno centro storico dove le celebrazioni sono terminate. Ogni appuntamento è stato scandito da “Bella Ciao” e dall’Inno Italiano che, intonati dai musicanti della Filarmonica Città di Chiusi, hanno reso omaggio ai caduti di tutte le guerre.“Grazie a tutti coloro che hanno voluto onorare insieme a noi la festa più bella d’Italia; la Festa della Liberazione – dichiara il sindaco di Chiusi Juri Bettollini – .Il 25 aprile è una delle date fondanti della nostra storia e della nostra repubblica. Il 25 aprile abbiamo conquistato la libertà dopo anni di terribile dittatura e guerra. In questa giornata siamo chiamati a ricordare il sacrificio di donne e uomini, che hanno lottato fino alla morte per liberare le nostre terre per permetterci di vivere un futuro democratico e di libertà. In nome di questo la nostra città continuerà a difendere i valori della democrazia, della libertà e della pace onorando e rispettando, tutti i giorni, la nostra Costituzione. La Festa della Liberazione non può essere sminuita, strumentalizzata per fini politici oppure ridotta a un derby tra comunisti e fascisti perché la resistenza ha visto combattere e soffrire  gli uni accanto agli altri; donne e uomini di diversa estrazione sociale e politica, militari e civili, persone istruite e persone semplici e in generale persone che hanno deciso di non rimanere inermi di fronte alla storia che gli passava di fronte e che hanno scelto la parte giusta per cui lottare, la parte della libertà. Se negli ultimi 74 anni è stato possibile esprimersi liberamente e anche confrontarci politicamente lo dobbiamo anche grazie alle tante persone che sono morte in nome della libertà. Proprio per questo la Festa del 25 Aprile non è la festa di una parte politica, ma è festa e patrimonio di tutta Italia, che con orgoglio ha scelto di rompere le catene del nazifascismo. Il revisionismo su questa data è incomprensibile e diseducativo, ma noi non cederemo alle provocazioni e al contrario continueremo a custodire e alimentare la memoria affinchè passi da generazione in generazione. Continueremo a tenere alta l’attenzione per contrastare le nuove forme di fascismo che si insinuano nella nostra società con chiari riferimenti xenofobi e neofascisti. Episodi di intolleranza e disprezzo verso gli atri non possono essere né sottovalutati né tollerati perché il nostro Paese è già indebolito da differenze di carattere sociopolitico ed economico, le differenze si sono acuite e i valori morali e civili di uguaglianza e solidarietà sono messi in discussione, purtroppo anche da leader politici in Italia e in Europa. Il fascismo moderno è però molto subdolo e si insinua anche nei social network dove possono essere diffuse notizie false, disprezzo e intolleranza da fomentatori di odio che offrono soluzioni semplicistiche a problemi complessi. Per tutto questo siamo chiamati a proteggere con forza la nostra società, aprirci al mondo e al futuro con speranza, voglia di crescere e migliorare. Cittadini e istituzioni devono essere sempre l’uno accanto all’altro per difendere il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro e momenti identitari come il 25 aprile! Questo, delicato, compito, deve interessare tutti e passare dai banchi delle scuole, ai banchi del consiglio comunale, nelle piazze e nei bar perché solo così potremo evitare che gli orrori del secolo scorso siano conosciuti anche dalle nuove generazioni. Un grazie particolare alle forze dell’ordine che sono sempre presenti, alle autorità civili, alla sezione ANPI Tiradritti e alla Filarmonica Città di Chiusi, che ci ha accompagnato per tutta la mattina; grazie a tutti coloro che sono stati presenti alle nostre celebrazioni perchè abbiamo segnato la differenza con chi non ha voluto partecipare tra cui, purtroppo, sono annoverati anche ministri della Repubblica, che hanno giurato proprio sulla Costituzione nata il 25 aprile! Noi non ci arrenderemo a chi non vuole riconoscere il valore di questa giornata, non ci arrenderemo ai portatori di odio e di paura, ma al contrario combatteremo ogni giorno con la forza delle nostre idee per difendere la nostra comunità, la nostra libertà e la nostra democrazia. VIVA L’ITALIA, VIVA CHIUSI, VIVA IL 25 APRILE”.Durante il discorso scritto in occasione della Festa della Liberazione il sindaco ha ricordato che da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno la Città di Chiusi sarà protagonista della Festa della Costituzione, un evento promosso dall’ANPI Valdichiana con il sostegno del Comune, dell’Unione dei Comuni e della Regione Toscana.