Chiusi: ristoratori e bar direttamente coinvolti nella somministrazione di cibo e bevande in occasioni di manifestazioni ed eventi

A Chiusi l’attività di somministrazione temporanea in occasione di manifestazioni ed eventi potrà essere svolta solo con il coinvolgimento dei ristoranti e delle attività di somministrazione di alimenti e bevande in genere fino a fine anno. E’ questo quanto previsto e approvato dalla giunta comunale per aiutare concretamente le attività ristorative e di accoglienza e allo stesso tempo rispondere alla richiesta di sospensione del calendario di sagre ed eventi assimilabili promossa dalle associazioni di categorie Confcommercio e Confesercenti Siena.  “I ristoranti, i bar e in generale tutte le attività legate al turismo e alla ricettività stanno ancora combattendo per non chiudere definitivamente le saracinesche – dichiara il sindaco di Chiusi Juri Bettollini – ;le misure restrittive che hanno fronteggiato il virus sono state necessarie ed efficaci, ma purtroppo non indolori per tante attività commerciali che anche nella fase due si sono trovano a dover fare i conti non solo con un calo del fatturato, ma anche con una serie di normative, spesso non chiare, a cui adempiere oltre che a un’inevitabile contrazione e riduzione della stagione turistica.  Per questo è compito di ogni amministrazione cercare di intervenire in modo tempestivo e fare tutto il possibile per aiutare chi sta cercando di rimettersi in piedi scommettendo ancora una volta sulla propria capacità di fare impresa. A questo scopo abbiamo ritenuto fondamentale pensare a una riorganizzazione delle manifestazioni che si svolgeranno nella nostra Città coinvolgendo direttamente nel servizio di somministrazione di cibo e bevande le imprese locali attive nella ristorazione in modo da tutelare sia la convivialità e l’aspetto sociale delle associazioni organizzatrici sia le stesse attività ristorative. I ristoratori e in generale tutte le persone impegnate dietro a un bancone sono da sempre i primi ambasciatori di un territorio non solo nei confronti dei cittadini, ma anche dei milioni di turisti che si sono innamorati dell’Italia anche per mezzo di un piatto di pici, di un caffè e di una pizza. Aiutare questo settore significa aiutare la tradizione italiana e in particolare quella Toscana. L’estate che stiamo vivendo è sicuramente diversa, ma se ci aiutiamo tutti insieme possiamo ancora riscoprire la bellezza di vivere le nostre piazze e le nostre tradizioni in totale sicurezza.”