Chiusi : Silvia Frasson e Claudio Boccaccini nell’ultima giornata di Festival Orizzonti 2020

Si avvia verso la conclusione la diciottesima edizione di Festival Orizzonti. La Fondazione Orizzonti d’Arte è riuscita a proporre una settimana di spettacoli ed eventi nel pieno rispetto delle norme anti-Covid.  Nell’ultima giornata di festival,gli ospiti della manifestazione presentano spettacoli che approfondiscono il tema della manifestazione “ricostruire”, fortemente voluto da Gianni Poliziani.   Domenica 9 Agosto, si comincia alle 10:00 con lo spettacolo “Dove Eravamo Rimasti?”, nel quale Alessandro Manzini, direttore dei corsi di teatro per bambini, ragazzi e adulti del Teatro Mascagni e delle scuole di Chiusi, porta in scena lo spettacolo conclusivo dei bambini della scuola primaria, che non hanno avuto modo di presentare il loro saggio a primavera.  Si continua poi alle 18:30, sul palco della Tensostruttura San Francesco, Silvia Frasson interpreta lo spettacolo “La Vita Salva”: una produzione Tedavi’98, in collaborazione con il festival Montagne racconta e il patrocinio di A.I.D.O. Toscana. La storia è l’incrocio di più storie, di più vite, di più personaggi. La trama si snocciola piano piano, si scopre pezzo dopo pezzo e lascia in apnea il pubblico. «Ultimamente ho osservato la morte prendersi persone più e meno vicine. La morte che spesso arriva all’improvviso. La morte mi ha costretto in questo ultimo anno a farsi pensare» afferma Silvia Frasson che ha anche scritto lo spettacolo «Io ho forte bisogno di raccontare invece che la vita è più forte. La vita di tutti, una vita più grande, la vita universale. Siamo tutti in mezzo a quella stessa grande universale vita, per la quale dobbiamo fare il meglio che possiamo» . Lo spettacolo è patrocinato da A.I.D.O Toscana ed affronta il tema della donazione di organi da un particolarissimo punto di vista, che tende a sensibilizzare il pubblico nei confronti di un tema molto difficile. «I grandi conflitti raccontati in questa storia sono i grandi conflitti» spiega Frasson «la morte di qualcuno, la vita di qualcun altro. La fine di qualcosa e il ricominciare. Il dolore più grande che possa esistere e il coraggio di superarlo. Il tutto mischiato alla quotidianità, fortissima e quasi imperturbabile». Alle 21:30, sempre sul palco della tensostruttura di San Francesco, Claudio Boccaccini porta a Chiusi il fortunato spettacolo “La Foto del Carabiniere – la storia di Salvo d’Acquisto e di mio padre”. Una commedia, già in giro per l’Italia da otto anni, che non ha mai smesso di far ridere e commuovere il pubblico. Nell’estate del 1960, Claudio Boccaccini, all’epoca bambino, scopre che il papà Tarquinio conservava gelosamente, e ai suoi occhi misteriosamente, la foto di un giovane in uniforme nella sua patente di guida. Il piccolo ne chiede al padre la ragione e, dopo molte insistenze, riesce a farsi raccontare la storia del giovane carabiniere, Salvo D’Acquisto, della loro amicizia e del suo eroico sacrificio che, nel 1943, salvò la vita di Tarquinio e di altri 21 uomini innocenti.