Chiusi: una inaugurazione con il taglio della pizza anziché del nastro. Ha voluto dare così il via il sindaco Juri Bettollini alla nuova pizzeria “Rosso Vivo” di Roberto Esposito che ha scelto la città di Porsenna come punto di lancio del suo brand per tutto il territorio e, forse, oltre
Di Leonardo Mattioli
Dopo anni di intensa e proficua attività a Chianciano il “re” mondiale della pizza, al secolo Roberto Esposito, un napoletano verace trapiantato in Valdichiana da oltre 20 anni ha deciso di far fare un altro passo alla sua società che sforna pizze di altissima qualità. A Chianciano da anni ha aperto un paio di ristoranti-pizzerie , ora ha deciso di allargarsi con il suo marchio “Rosso Vivo” ed è sbarcato a Chiusi Scalo in un angolino molto azzeccato perché gode tra l’altro del fatto di essere sulla strada che porta nella vicina Umbria. In pratica a un tiro di schioppo : Città della Pieve e Castiglione del Lago sono vicinissime. Ieri sera ha voluto inaugurare i nuovi locali del suo brand “Vivo Rosso” con una inaugurazione alla quale non è voluto mancare il primo cittadino Juri Bettollini, reduce del successo appena ottenuto a Roma con il prolungamento dell’arrivo della coppia del treno “Frecciarossa” nella stazione chiusina fino a tutto Natale e oltre. Un successo che non era affatto previsto ma la tenacia del sindaco ha avuto ragione e ieri sera è andato a festeggiare da Roberto Esposito con l’inaugurazione dei suoi locali tagliando con una rotella una pizza anzichè con le forbici un nastro. Applausi a lui e a Roberto che ha in mente di allargare il suo brand ad altri locali del territorio. I due si sono conosciuti un paio di anni fa a Chianciano quando il sindaco, terminata una trasmissione televisiva negli studi di NTI a Chianciano, è andato con alcuni amici a mangiarsi un pizza. E ha scelto proprio la pizzeria di “Rosso Vivo” dove ha conosciuto Roberto Esposito. Poi parlando è venuto fuori il desiderio del tosco-napoletano di aprire un locale anche a Chiusi. Così il sindaco si è impegnato a dargli delle indicazioni. Insieme hanno anche visitato dei locali, poi la scelta di Roberto è caduta su Chiusi Scalo dove ha dato il via a questa pizzeria con sei ragazzi che vi lavorano “sperimentando” un nuovo forno che produce più calore di quello a legna ed è elettrico ed ecologico. Ci ha lavorato insieme ad un amico per sei mesi facendo realizzare una piastra in terracotta refrattaria in un paese vicino Napoli e le resistenze di acciaio, michelcromo e fibra ottica a Firenze. Un forno che a breve sarà brevettato per essere poi impiegato in tutti i locali di “Vivo Rosso”.