Chiusi:al lago è nata una piccola “Chiusibeach” nel rispetto della natura e di un turismo sostenibile fortemente voluta dal sindaco Juri Bettollini
Di Massimo Montebove
Arriva per Ferragosto sulle placide acque del lago di Chiusi una spiaggia a impatto zero con ombrelloni fissi realizzati con una finitura di canniccio di lago, un arenile attrezzato in brecciolino bianco, un bel giardino curato con possibilità di barbecue e tavoli predisposti. In questa idea, realizzata dal Comune e dai suoi operai che vi hanno lavorato alacremente, crede molto il sindaco Juri Bettollini: “ci sono cresciuto al lago, mancava solo una spiaggetta” dice tra il serio e lo scherzo. A dare una mano per renderla fruibile anche i volontari delle associazioni Lenza Etrusca e Canottieri D’Aloia che da anni sono un presidio fondamentale per la vita del Chiaro e delle sue sponde. In questi giorni di agosto sono molti i turisti, al di là dei residenti, che vengono a rinfrescarsi nelle zone verde attorno al lago, che trascorrono intere settimane nei campeggi (soprattutto tedeschi e nord europei), che arrivano da mezza Italia per osservare le tante specie di uccelli presenti in questa area protetta e soprattutto per gustare le specialità etrusco – chiusine che solo i ristoranti della zona offrono. Naturalmente non mancano gli amanti dello sport, delle passeggiate, della corsa e delle bici visto che il Chiaro è una delle tappe più importanti del sentiero della bonifica che unisce Arezzo con la cittadina di Porsenna. La spiaggetta, subito rinominata sui social #ChiusiBeach, costituisce un esperimento, ma anche un valore aggiunto per questa oasi di tranquillità e relax. L’idea nel tempo è quella di implementarla per renderla sempre più fruibile a un numero maggiore di persone, sempre però rispettando il delicato rapporto tra uomo e natura che qui è un must. Contrariamente ad altri laghi più grandi, insomma, trasformati con sdraie e ombrelloni in una sorta di Rimini confusionaria in miniatura, qui si punta sul rispetto dell’ecosistema, su un turismo sostenibile e culturalmente curioso che dal Chiaro può anche tranquillamente visitare le tombe etrusche o fare interessanti escursioni. Non a caso questo prezioso specchio d’acqua di 300 ettari, che si trova nel cuore della Valdichiana senese con la sua sponda di levante che segna il confine tra la Toscana e l’Umbria, corrispondente all’antico confine fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, veniva chiamato in passato “Chiaro di Luna”, poichè un’antica leggenda narra che nelle notti serene la bellissima dea del cielo venisse a contemplarsi qui. Oggi il Chiaro si è dotato anche di una spiaggetta alternativa e chissà che una di queste sere, tra un barbecue e un tramonto mozzafiato, non decida di riaffacciarsi anche qualche antica divinità etrusca.