Città della Pieve: da sabato 27 giugno prosegue l’estate pievese  con “Idilli cromatici”

Da sabato 27 giugno, giorno del vernissage (ore 17.30), a domenica 6 settembre 2020, gli ambienti museali del prestigioso Palazzo della Corgna di Città della Pieve ospiteranno “Idilli Cromatici – Omaggio a Leopardi a 200 anni dall’Infinito”, una mostra curata, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, dal dott. Michele Citro, Presidente dell’Associazione Culturale “Edizioni Paguro”, filosofo, scrittore, professore di Marketing e Comunicazione, Business Management e GUI (Graphical User Interface) presso il VHEI (Valletta Higher Education Institute), nonché curatore di numerosissimi eventi culturali, artistici e letterari, sia in Italia che all’estero. L’estate pievese si arricchisce così di bellezza, colore e creatività con oltre 70 opere, tra pitture e sculture — di medio e grande formato — di altrettanti brillanti artisti, italiani e stranieri, e una serie di appuntamenti poetici e letterari organizzati dalle Edizioni Paguro in collaborazione con l’Accademia Pietro Vannucci di Città della Pieve. La pleiade di artisti — Elia Alunni Tullini (Umbria), Araphoenix (Campania), Cinzio Cavallarin (Veneto/Toscana), Angelo Andrea Citro (Campania), Peppe Cuomo (Campania), Angelo D’Amato (Campania), Nicola Della Corte (Campania), Gianfranco Gobbini (Umbria), Carla Guarino (Campania), Luca Impinto (Campania), Guido Marena (Campania), Pier Francesco Mastroberti (Campania), Pasquale Palese (Basilicata), Paolo Pasticci (Umbria), Nicola Pellegrino (Campania), Giuseppe Pizzo (Campania), Abdul Razzaq Al-Mawla (Iraq), Dino Ventura (Basilicata), Vittorio Vertone (Basilicata) e Silvio Zago (Veneto) — si è dovuta attenere, interpretandolo, al tema dell’«Idillio». Il termine, che Leopardi riprende dai poeti alessandrini Teocrito e Mosco, indica piccoli componimenti di carattere principalmente bucolico e agreste ma può tradursi o interpretarsi, più generalmente, con «piccola scena», intesa quale punto di sospensione e di riflessione, comunemente e oggettivamente esperibile, limitato e limitante nello spazio e nel tempo, in grado di aprire alla soggettività di un animo umano particolarmente sensibile le porte di utopie — «non luoghi» — senza spazio e senza tempo.