Città della Pieve: enorme successo per la prima mondiale assoluta dell’opera lirica Shim Chung. Al Teatro degli Avvalorati omaggio al centenario del movimento per l’indipendenza coreana e al primo Congresso coreano del 1919 a Philadelphia
di G.Laura Ascione
Il Teatro degli Avvaloranti di Città della Pieve, tra i più piccoli e belli d’Italia, ha messo a disposizione il suo palcoscenico per celebrare non solo i sedici anni di presenza dell’International Theater di Philadelphia, ma un vero e proprio sodalizio di amicizia, di incontro e comprensione tra culture diverse attraverso l’arte, più specificamente, l’opera lirica. Ieri 29 agosto è andata in scena la prima mondiale dell’opera lirica in due atti Shim Chung. Aa aprire la serata Karen Lauria Saillant direttore artistico dell’International Theater di Philadelphia che ha espresso la sua riconoscenza nei confronti dell’Amministrazione Comunale, da poco insediata, che si è mostrata particolarmente sensibile al progetto. Di seguito l’intervento del sindaco Fausto Risini che ha rinnovato la collaborazione con la visione futura di ulteriori sviluppi non solo sul territorio ma anche a Philadelphia e perché no, in Corea del Sud e dell’Assessore alla Cultura Luca Marchegiani che ha garantito una partecipazione sempre più attiva affinché Città della Pieve sia la cornice perfetta per sempre più ricche produzioni artistiche.Shim Chung, libretto in inglese di Christian Bygott, versione italiana di Angelo Inglese, è la storia più famosa della letteratura coreana, e racconta dell’amore e del sacrificio di una figlia per il proprio padre.Il sipario si apre sulla suggestiva scenografia di Mi-Kyoung Lee, presenti sulla scena le voci bianche e il soprano Gyu Yeon Shim, nel ruolo di Shim Chung;le atmosfere sono delicate, sottili, trascendenti. L’ingresso del baritono Masashi Tomosugi ,Shim Hawkyu, padre cieco di Shim Chung, con vigore timbrico segna l’inizio della storia. La sofferenza legata alla cecità è palpabile e lo diventa ancor di più grazie allo spirito della madre, interpretato dal mezzo soprano Elizaveta Mikhailova. Il Re Dragone del mare, Darko Todorovski basso baritono, mascherato da monaco, convince Shim che può ritrovare la vista in cambio di 300 sacchi di riso. Ciò non è attuabile così Shim Chung decide di donare la sua vita in cambio. Relegata in fondo al mare riesce a convincere il Re Dragone a farla tornare sulla terra e riappare in un fiore di loto al cospetto di un giovane e solitario Re che si innamora di lei e le promette di ritrovare suo padre.Invita così tutti gli uomini non vedenti del regno ad una festa, maad un primo momento di scoraggiamento per l’assenza del padre segue la gioia per il suo arrivo con l’abbraccio tra padre e figlia e il giubilo alla scoperta improvvisa della vista riacquistata.La musica del compositore maestro Angelo Inglese ha creato un immaginario incandescente , impregnando lo spazio scenico e dominandolo in ogni sua parte grazie alla magistrale direzione del maestro Mauro Fabbri alla guida di un’orchestra, composta da strumentisti di svariate nazionalità, che si è espressa in maniera egregia. La regia di Karen Lauria Saillant non ha bisogno di commenti. L’opera lirica Shim Chung va gustata fino in fondo.