Contignano: il piccolo borgo nel cuore della Val d’Orcia si trasforma nuovamente in una piccola Betlemme allestendo tutto il paese con un presepe vivente. “La realizzazione del Presepe è un lavoro di gruppo , tutto il paese è concentrato per la riuscita della manifestazione” ha affermato Giuseppe De Luca, uno dei partecipanti al Presepe nonché vice Sindaco di Radicofani

Di Giulia Benocci

Nel periodo natalizio il piccolo borgo di Contignano, frazione di Radicofani,  si trasforma in una piccola Betlemme, ricreando nel centro storico quello che era la città al tempo della nascita di Gesù: tutto viene allestito per formare un suggestivo Presepe Vivente che quest’anno andrà in “scena” il 26, il 29 dicembre ed il 5 gennaio. L’organizzazione del Presepe è tornata nella frazione dopo un anno di stop per via di alcuni lavori di ristrutturazione fatti nella Chiesa del paese ma l’ideazione  risale all’anno 1999/2000,quando il borgo si trasformava e proponeva sempre nuove scene. L’arte presepiale della cittadina risale  comunque a molto prima: infatti già negli anni ’70-’80 veniva creato un grande presepe artistico, molto elaborato e con delle parti in movimento grazie a tutti i cittadini. Il presepe vivente attuale ne è l’evoluzione naturale.  Questa manifestazione viene organizzata da tutte le associazioni del territorio di Contignano come la Pro Loco, la Misericordia, l’Arci, la Contrada Castello di Contignano coinvolgendo tutti i cittadini, ma la capo fila per la pianificazione del progetto è la Parrocchia di Santa Maria Assunta, a cui va tutto il ricavato delle offerte.“Contignano diventa una piccola Betlemme ogni anno; la realizzazione del Presepe è un lavoro di gruppo che impegna moltissimo, sono 2 ore durante le quali tutto il paese è concentrato per la riuscita della manifestazione che riscuote un grande successo con migliaia di visitatori – ha affermato Giuseppe De Luca, uno dei partecipanti al Presepe nonché Vice Sindaco nel Comune di Radicofani – . Inoltre fa crescere molto i rapporti sociali, perché impegnandoci e lavorando tutti insieme cresce il senso di comunità”. Il Presepe presenta quadri viventi che coinvolgono circa 80 figuranti più quelli che lavorano dietro le quinte per la riuscita della scena. Le rappresentazioni viventi raffigurano la Natività, in cui il Bambinello è sempre rappresentato da un bambino vero di pochi mesi, uno degli ultimi nati del paese o nell’intero territorio comunale. Generalmente chi interpreta Giuseppe e Maria sono proprio i genitori .In più per rendere la scena più realistica, viene ricreata una piccola stalla, sempre con animali vivi. Poi ci sono altre rappresentazioni classiche, come il quadro dell’Annunciazione; a volte è stata rappresentata Maria partoriente che vagava su un asino insieme a Giuseppe per le vie di “Betlemme” in cerca di un rifugio sicuro per poter partorire. Non tutte le scene sono statiche, molte sono in movimento ed interattive poiché in quei giorni Betlemme era popolata da migliaia di persone  per via del censimento indetto da Re Erode . Per questo  sono ricreate anche scene con il mercato in cui ci sono veri artigiani specializzati all’opera, come il vasaio che realizza vasi in terracotta davanti alle persone  e poi li regala ai visitatori; il forno in cui vengono veramente sfornate focacce per i passanti, l’osteria e le locande . Come narra la storia, erano tutte piene di gente in quei giorni e a tutti viene distribuito vino locale e vin brûlé mentre gli zampognari csuonano per le vie del paese. Ma la cosa che veramente contraddistingue il Presepe Vivente di Contignano da tutti gli altri presepi viventi realizzati in vari in borghi in questo periodo è la scena della Caseificazione: il pastore fa bollire il latte facendo una cagliata dalla quale ricava un po’ di formaggio e soprattutto della ricotta freschissima che viene distribuita tra i presenti. Il tutto cercando di fare una scena il più fedele possibile all’originale, però sottostando alle regole dell’USL per motivi igienici.  Questa scena non poteva mancare perché richiama il territorio dove insiste il Caseificio Sociale con la “Cooperativa Produttori Latte Val d’Orcia” . Per quanto riguarda la maestria casearia ci sono dei pastori e  degli specialisti che sanno fare questo lavoro. Tra i banchi del mercato ci sono anche i prodotti come saponette e candele realizzati artigianalmente dalle donne contignanesi. Inoltre sono state ricreate la casa di Re Erode e la Sinagoga con i Rabbini che leggono le antiche scritture.Infine l’ultimo giorno di presepe, il 5 gennaio, arrivano anche i Re Magi a cavallo. I vestiti indossati da tutti i figuranti vengono curati dalle sarte di Contignano. Vengono cuciti su misura ed ogni anno riassemblati e riadattati perché non è detto che un figurante faccia sempre lo stesso personaggio. I vestiti della Madonna, di Re Erode e dei Notabili romani sono realizzati con stoffe di pregio e molto elaborati, le guardie romane hanno l’armatura;da qui si capisce che dietro c’è un lavorazione di alto livello. I vestiti sono realizzati dopo minuziose ricerche filologiche per far sì che i costumi siano il più vicino possibile a quelli  dell’epoca. L’organizzazione delle scene inizia almeno 5 o 6 mesi prima dell’inizio del presepe:  vengono prese case non utilizzate, pulite e poi  riarredate, come la casa di Erode; altre invece sono utilizzate come basi logistiche dietro le quinte. Per quanto riguarda l’allestimento delle vie del borgo si inizia a posizionarlo 2/3 settimane prima  lavorando molto sull’impatto visivo per camuffare tutto ciò che è moderno.