Coronavirus: grido d’allarme dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, “se i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese sarà un disastro assoluto. Tanti di noi non riapriranno”

 “Se i nostri locali dovranno rimanere chiusi per un altro mese sarà un disastro assoluto. Tanti di noi non riapriranno”. Questo il grido d’allarme lanciato dall’Unione dei “Ristoranti del buon Ricordo” che, in un nota, ricorda come “dal quel terribile 22 febbraio 2020 sono oramai trascorsi 38 giorni.Per tantissimi di noi ristoratori da quel momento gli incassi si sono azzerati.  La paura ha iniziato a serpeggiare tra i clienti e gli eventi in programma sono stati tutti annullati.  Subito abbiamo dovuto mettere il personale in ferie. Prima ci è stato ordinato di chiudere alla sera,   poi di chiudere definitivamente quando oramai quasi tutti eravamo ovviamente già chiusi.Da allora sono passati giorni e settimane lunghissime. Tutto il Buon Ricordo, al pari dei colleghi della ristorazione italiana,  ha aspettato aiuti rapidi e incisivi.  Ancora nulla, eccetto una minima dilazione di pagamento delle tasse e contributi.La cassa integrazione per i nostri dipendenti sta arrivando in queste ore.Nessun aiuto diretto da parte dello Stato a livello economico. I nostri colleghi all’estero ci fanno sapere di misure “importanti” prese da governi   come la Germania, la Francia, l’Ungheria.  Per la ristorazione italiana, così come per la piccola e media impresa, quasi il nulla.I tempi sono  scaduti.Una volta tanto, sarebbe stato importante anticipare il problema, non rincorrerlo!Il nostro è un grido d’allarme che accomuna tutta la Ristorazione Italiana”.