Delegazione di Abbadia San Salvatore in Inghilterra, a Jarrow, per la presentazione del documentario dedicato al Codex Amiatinus

Il 3 settembre una delegazione di Abbadia San Salvatore , guidata dal sindaco Fabrizio Tondi, sarà presente al Museo di Jarrow, nel Regno Unito, per presentare il video-documentario che narra le fasi di lavorazione del facsimile del Codex Amiatinus, realizzato dalla casa editrice “La Meta”. Oltre al sindaco, il gruppo sarà composto da Manuela Vestri, della casa editrice “La Meta”, che ha realizzato le copie del Codex, e l’addetta stampa Loredana Parisi. Nella stessa occasione, il duca di Gloucester, in rappresentanza della Regina, inaugurerà la mostra dedicata al reliquiario donato da don Gianpaolo Riccardi, parroco dell’abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata, offerto in segno di amicizia e riconoscenza per il gemellaggio stipulato tra il museo inglese e quello italiano. Gemellaggio che trova la sua spiegazione nel rapporto profondo che lega le due strutture nel nome del Codex Amiatinus, la più antica testimonianza della Bibbia in lingua latina giunta sino a noi. Fu scritto nei monasteri di Wearmouth – Jarrow in Northumbria, all’inizio del secolo VIII. L’abbazia sul monte Amiata, invece, ne ha custodito la copia originale per quasi mille anni, fino al 1785, quando fu trasferita presso la Biblioteca Medicea Laurenziana, dove ancora oggi è conservata. “La cultura – commenta Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia – può diventare occasione per intrecciare nuovi e interessanti rapporti fra i Paesi; allo stesso tempo è uno strumento indispensabile per approfondire temi legati alla memoria e alle radici dei popoli, oggi più unite che mai. Una ricchezza da salvaguardare e incoraggiare”.
Una copia in facsimile del Codex Amiatinus è stata realizzata dalla casa editrice La Meta, sia per il museo di Jarrow che per il museo dell’abbazia amiatina. “È una grande soddisfazione – osserva Manuela Vestri, titolare della casa editrice – riuscire a essere parte attiva di nuovi legami che vanno strutturandosi. Custodire il sapere diventa un modo per costruire ponti, valorizzare la storia dei popoli e scoprire nuovi collegamenti”.L’incontro ha anche lo scopo di rafforzare i rapporti tra Abbadia e la cittadina del Regno Unito. Le ragioni del gemellaggio, nondimeno, sono legate all’aspetto minerario: in Italia si estraeva mercurio, in Inghilterra carbone, entrambe le cave vennero chiuse fra gli anni ’70 e gli ’80 del Novecento.

Codex Amiatinus
Il Codex Amiatinus, o Bibbia Amiatina, fu trascritto a mano nei monasteri di Wearmouth e di Jarrow in Northumbria (Inghilterra nord-orientale), tra la fine del VII e gli inizi dell’VIII secolo, da almeno sette copisti, a partire da un volume che proveniva dal monastero di Vivarium in Calabria. Fu l’abate Ceolfrith, dei due monasteri inglesi, a farne eseguire tre copie. Il Codex Amiatinus è l’unica copia ancora disponibile. La più antica testimonianza del legame fra la cultura anglosassone e quella latina. Il Codex è composto da 1029 carte membranacee, misura 540 x 335 millimetri e pesa circa 50 chilogrammi. Il suo straordinario interesse deriva non solo da queste caratteristiche esterne, ma anche dall’essere il più antico testimone completo della Bibbia nella sua versione latina.Per garantirne una facile consultazione, e per mettere a disposizione di tutti questo immenso tesoro, la casa editrice “La Meta” ha realizzato una copia in facsimile. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla collaborazione di professionisti e all’uso delle tecnologie disponibili”.

Reliquiario 
Il reliquiario, donato da don Gianpaolo Riccardi al museo di Jarrow, è cesellato in argento ed è in stile ortodosso. Su di esso sono impresse in bassorilievo figure angeliche rivolte verso il volto di Cristo. Il cofanetto contiene le seguenti reliquie:

1.     Riproduzione del chiodo della crocifissione di Gesù che ha toccato quello autentico custodito nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme

2.     Reliquia di San Pasquale Baylon

3.     Reliquia di Santa Madre Teresa di Calcutta (pezzo del suo fazzoletto)

4.     Reliquia di San Pio da Pietrelcina (pezzo del suo cordone)

5.     Agnus Dei in cera d’api e crisma consacrato da San Giovanni XXIII Sommo Pontefice

6.     Reliquia di san Pietro Apostolo

7.     Reliquia di san Paolo Apostolo

8.     Reliquia della venerabile Antonietta Meo

9.     Varie reliquie di santi (ex ossibus) di cui non si conosce il nome