Elezioni suppletive per Camera collegio senese-aretino : Scaramelli (Italia Viva) “una mia o nostra candidatura alternativa all’attuale segretario del Partito Democratico avrebbe distrutto ogni prospettiva di riformismo in Italia e spalancato le porte alla destra. Io sono uomo di sinistra, riformista e antifascista da sempre. Una frattura cosi profonda nel centrosinistra italiano avrebbe spinto definitivamente i dem nelle mani di Conte e dei pentastellati”

Il capogruppo regionale di Italia Viva Stefano Scaramelli ha scritto in un post quanto segue

“Non è facile, lo ammetto, per chi come me è solito mettere la faccia e il cuore in ogni sfida che affronta. Ero, sono e resto convinto che per rappresentare un territorio serva conoscerlo. Per conoscerlo serve viverci. La politica è uno strumento straordinario di opportunità per trovare, qualora possibile, una soluzione comune a problemi e punti di vista differenti.  In vista delle elezioni suppletive di Siena ho espresso liberamente la mia opinione dopo essermi confrontato con molti di voi. Ne ero convinto ieri così come ne sono convinto oggi. Nel mentre è successo di tutto e il contrario di tutto. Metto da parte offese, accuse e minacce, porto con me solo un grandissimo senso di responsabilità. Che non paga, lo so. Alle prossime suppletive della Camera dei deputati del Collegio senese e aretino avrei visto bene una candidatura locale. Chi mi conosce e vive accanto sa che non mi sarei defilato dalla sfida. Non avrei detto di no. E in tanti, tantissimi, mi hanno sollecitato a farlo. Sollecitato a correre, come sono sempre solito fare. Ma nella vita, e personalmente è la terza volta che mi capita, accade di ritenere opportuno e condividere quanto deciso da altri in modo sofferto prima che da me stesso. Una mia o nostra candidatura alternativa all’attuale segretario del Partito Democratico avrebbe distrutto ogni prospettiva di riformismo in Italia e spalancato le porte alla destra. Io sono uomo di sinistra, riformista e antifascista da sempre. Una frattura cosi profonda nel centrosinistra italiano avrebbe spinto definitivamente i dem nelle mani di Conte e dei pentastellati, mettendo a rischio non tanto, ma anche, la riforma attuale della giustizia quanto la tenuta del governo Draghi e abdicato forse fin in anticipo possibili intese per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica L’elezione del collegio senese stava diventando una cosa più grossa di quello che sembrava, uno spartiacque nazionale. Abbiamo deciso di fermarci. Ho sofferto questa decisione. Ne prendo atto. Io la condivido, lo ammetto, non chiedo di farlo a voi. A ciascuno la propria libera valutazione. Resta il fatto che, come nella vita, a molti riesce assumere decisioni semplici. Le scelte complesse, invece, dal canto loro sono difficili da comprendere. Ci sarà tempo e modo per capire quale futuro ciascuno di noi è chiamato a vivere”.