Il 30 novembre Festa della Toscana: Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo presenta la manifestazione, “ sarà una festa diversa da tutte le edizioni celebrate a partire dal 2000, con la limitazione di “contatti, presenze, iniziative sul territorio”, ma sarà “un messaggio di speranza”, nel momento buio della pandemia, guardando già a “un nuovo Rinascimento”.

“Sarà una Festa della Toscana diversa da tutte le edizioni celebrate a partire dal 2000, con la limitazione di “contatti, presenze, iniziative sul territorio”, ma sarà “un messaggio di speranza”, nel momento buio della pandemia, guardando già a “un nuovo Rinascimento”. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha presentato questa mattina l’edizione 2020 della Festa della Toscana che si terrà il 30 novembre. “Cambiano le forme, ma non cambieranno i contenuti. Il 30 novembre è e deve restare il giorno in cui si celebra il principio che l’essere umano è portatore di diritti che devono essere rispettati e garantiti in qualsiasi tempo e in qualsiasi spazio”, dice Mazzeo. E proprio in un momento come questo che stiamo vivendo, il presidente rivolge “un pensiero e un ringraziamento particolare e profondo alle tante toscane e ai tanti toscani che da mesi stanno combattendo in prima linea negli ospedali e nei presidi sanitari per garantire il diritto alla salute e al ritorno alla libertà”.Il programma della Festa della Toscana 2020 è fatto di iniziative dal forte significato simbolico. Il tema è quello dei diritti: “La Toscana deve portare sempre più in alto l’asticella dei diritti. Non vi sono né possono esserci – spiega Mazzeo – giustificazioni che violino i diritti fondamentali delle persone. I numeri letti anche ieri sulle violenze contro le donne fanno rabbrividire. Il tema dei diritti lo vogliamo consolidare sotto tutti i punti di vista. Penso ai rider e alla battaglia che stanno facendo. Ci penso sin dal giorno del mio insediamento, ne ho parlato anche con il sindaco di Firenze, Nardella: penso a una nostra legge, per la tutela degli aspetti di nostra competenza, ma anche al coinvolgimento di altre regioni per arrivare a una legge nazionale che assicuri un reddito minimo garantito. Quella che tocca vivere a questi ragazzi è una forma moderna di caporalato”.Il programma della giornata di lunedì 30 novembre è diviso in tre fasi: alle 9, il presidente del Consiglio regionale sarà, con il vescovo Simone Giusti, al santuario di Montenero, “per rendere omaggio alla protettrice della nostra regione e a visitare la sala dove sono custoditi tutti gli stemmi dei nostri Comuni”.Alle 11.30, la seduta solenne al palazzo del Pegaso, con la formula mista adottata di questi tempi: parte dei consiglieri in presenza, parte in remoto. Ci sarà un collegamento per l’intervento di saluto del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, a cui seguiranno gli interventi di Antonio Mazzeo e del presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, per poi chiudere con la prolusione della scrittrice Elena Favilli, “autrice di bestseller internazionali e giornalista impegnata a individuare e denunciare discriminazioni di ogni tipo, fondatrice e direttrice creativa di Rebel Girls, un gruppo editoriale che crea contenuti per ispirare le nuove generazioni di bambine a essere più coraggiose e sicure di sé”. La prolusione traccerà la storia “di tre donne toscane coraggiose e delle loro azioni. Ci racconterà il valore delle battaglia per i diritti”.  Nel pomeriggio una cerimonia simbolica voluta da Mazzeo e proposta ai Comuni toscani: “Di fronte alla lontananza fisica forzata, ho chiesto che quest’anno potessimo dare un segno forte di unità e comunità almeno a livello simbolico. Ho invitato tutte le istituzioni delle nostre città e delle nostre province a illuminare di bianco e di rosso le proprie sedi o i propri monumenti principali. Vorrei davvero che il bianco e il rosso della bandiera della Toscana rappresentassero una luce di speranza per tutte e tutti noi. Il segno di una ‘resistenza’ che si compie nel nome dei diritti e della libertà e che, dopo il buio di questo periodo, possa essere la base su cui fondare un nuovo Rinascimento”. L’illuminazione è fissata per le 19. Le adesioni sono già molto numerose, assicura il presidente, a cominciare da “tutte le città capoluogo”. In quel momento, la Regione sarà a Pisa, “la città dove vi fu la firma del Codice Leopoldino con cui Pietro Leopoldo abolì nel 1786, primo stato nel mondo, la pena di morte”: davanti alla Torre illuminata sarà presente Mazzeo; a Firenze, con il presidente della Toscana Eugenio Giani; a Volterra, “per dare sostegno e nuova spinta alla candidatura a capitale della cultura 2022”.Le scuole, infine, sono state chiamate a partecipare, “facendo un’ora di lezione sulla Festa della Toscana, la regione che per prima istituì l’abolizione della pena di morte, oppure seguendo la diretta della seduta solenne”.
Per finanziare le iniziative della Festa della Toscana, spiega ancora Mazzeo, “abbiamo già emanato un bando che rimarrà aperto fino al 14 dicembre, con cui destinare 150mila euro allo svolgimento di molteplici iniziative articolate su tutto il territorio regionale: 55mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da Enti Locali e Consorzi ed enti gestori di parchi e aree naturali protette; 70mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da istituzioni sociali private; 25mila euro per il cofinanziamento di iniziative promosse da istituti scolastici”.