Gaiole in Chianti : Coronavirus; la Lista Civica di minoranza “Insieme per Gaiole” prende le distanze dall’amministrazione comunale .” Abbiamo la sensazione che l’azione del Sindaco  si sia orientata – dice la minoranza -in una direzione più decisionista, di abbandono del confronto  e di adozione di scelte anche in mancanza di condivisione o di pensieri contrastanti della minoranza”.

Dai consiglieri della lista civica di Gaiole in Chianti Lorenzo Ruffoli, Antonio   Mangiameli e Claudia Bruni  riceviamo e pubblichiamo questa lettera per spiegare il loro atteggiamento nei confronti dell’amministrazione.

 

“La minoranza del Consiglio Comunale di Gaiole,  nell’ambito della emergenza Corona Virus, ha sin dall’inizio adottato su sollecitazione ed impulso dell’amministrazione comunale, una linea di supporto e collaborazione in relazione alle varie iniziative a sostegno della salvaguardia della salute della collettività. C’è stata una cooperazione ed una comunione di intenti che ha condotto all’iniziativa, accolta con favore dalla popolazione, della  distribuzione gratuita di mascherine certificate in un momento in cui era assai difficile reperire tale articolo, se non a costi proibitivi per molte famiglie per il consumo giornaliero che se ne deve fare.In tale operazione il ruolo della minoranza è stato fattivo, determinante e pienamente concertato e condiviso con l’Amministrazione. Successivamente il Sindaco ha cercato una condivisione dell’opposizione in relazione alla lettera da indirizzare al premier Conte. Ciò ha aperto un dibattito all’interno del gruppo consiliare di minoranza, che ha individuato alcune criticità nel contenuto della lettera e nelle conseguenti proposte che venivano avanzate e per tale motivo abbiamo deciso di non sosttoscriverne il contenuto.Occorre precisare che l’elemento che  aveva destato la maggiore perplessità era il significato connesso all’uso dell’espressione “usaci”! Chi di noi dovrebbe essere usato, chi di noi dovrebbe essere a disposizione, oltre a non essere chiaro a chi si riferisce, molti di coloro che non sono stati neanche interpellati preventivamente, anche solo per un parere in merito, hanno rappresentetato a noi la loro contrarietà; tutto ciò in un momento in cui non era ancora chiaro, quali sarebbero state le modalità, i tempi e quali settori economici sarebbero ripartitinella cosidetta Fase 2.Un aspetto che aveva colpito  della bozza di lettera a noi inviata ( che poi è stato opportunamente eliminato dalla versione definitiva che è circolata in rete e si presume spedita al Premier Conte) era il riferimento anche all’apertura delle scuole, assolutamente impensabile in chiave di rispetto delle necessarie misure precauzionali, ancor più se sperimentali.La nostra perplessità e non condivisione dell’impostazione di tale lettera, ha trovato conferma nell’ascolto della popolazione, che non ha mancato di manifestarci la sua preoccupazione per un’apertura sperimentale ad una fase 2 più avanzata.Tutti siamo consapevoli della difficoltà del periodo e della necessità per le attività economiche di poter riaprire: sono problemi che ci accomunano tutti ed ai quali siamo sensibili . Ma riteniamo che sia il Governo centrale, con gli esperti dei quali si è dotato, a dover dettare i criteri della massima sicurezza  e i relativi tempi ,perché se è fondamentale la ripartenza  di economia e turismo , lo è ancora di più la tutela della salute . E’ solo mantenendo una situazione di sanità dal contagio che si può ripartire senza il rischio di doversi fermare poco dopo. Altro aspetto, oltre al problema generale, che ci ha preoccupato sono proprio le modalità concrete ; non abbiamo capito , come credo non lo abbia capito molta parte della popolazione , in cosa sarebbe praticamente potuto consistere questo progetto pilota, … come avremmo dovuto essere “usati “? Gran parte della popolazione  ci ha ribadito  quanto da noi creduto fermamente, che l’interesse primario era mantenere la situazione favorevole di assenza di contagi.Non solo: il malaugurato verificarsi anche di un solo caso di contagio, dopo aver pubblicizzato la situazione favorevole ed aver eventualmente introdotto una fase 2 anticipata, avrebbe esposto al rischio di ricaduta negativa di immagine mediatica (ancora più controproducente). Nessuno dubita che la promozione del territorio sia un’operazione apprezzabile, e che lo stile di vita nel nostro Comune rappresenta un’eccellenza da esportare, ma vi sono anche altri modi per promuovere la nostra terra, senza rischiare di compromettere la salute dei sui abitanti. Soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, operazioni di ricerca della risonanza mediatica devono necessariamente tener conto della prudenza e della salvaguardia di beni essenziali . In questo periodo sono in atto varie azioni di promozione mediatica da parte dell’amministrazione comunale con più interventi di testate giornalistiche, anche con riprese video, per effettuare interviste in vari luoghi del paese. Nell’ottica della tutela del bene essenziale della salute, in particolare degli anziani soggetti deboli e colpiti in modo drammatico dal virus, siamo stati portati a conoscenza di un episidio che ha creato allarme e preoccupazione da parte di alcune figure, sia dirigenziali che dipendenti della Casa di Riposo ( struttura attualmente non colpita dal Covid-19). Il 23 aprile scorso era stata organizzata una ripresa televisiva con accesso alla struttura.Se può essere compatibile con la promozione delle bellezze del territorio la ripresa delle campagne o degli orti,  della piazza del paese o delle frazioni,  altrettanto non può dirsi dell’interno di una struttura per anziani.  La preoccupazione dei soggetti che ci hanno informati era dovuta in primo luogo alla necessità di preservare da possibili contatti con personale esterno, quegli stessi anziani che per disposizioni rigorose a tutela della loro salute erano stati costretti  da tempo a  sospendere  anche le visite con i familiari e parenti.La direzione aveva adottato misure  ristrettissime di divieto di accesso che avrebbero dovuto essere abbandonate in occasione dell’ingresso di una troupe televisiva con varie persone dell’amministrazione e non, al seguito.Sarà cura del gruppo di minoranza effettuare un’interrogazione in merito per chiedere chiarimenti sulle finalità di tale programmato servizio televisivo.Fin dall’inizio di questa emergenza, e tutt’ora siamo di questo avviso, la nostra ferma convizione era che si sarebbero potuti ottenere buoni risultati nello stare tutti uniti nella stessa direzione, per fare fronte comune contro il virus e per adottare ogni  iniziativa necessaria, condividendo e sfruttando al meglio le proposte di tutti. La strada era stata intrapresa, ma  abbiamo percepito una brusca interruzione nel momento in cui abbiamo manifestato le nostre fondate ed argomentate perplessità  ed abbiamo  proposto una linea di cautela sulla lettera indirizzata a Conte.In questo momento abbiamo come la sensazione che l’azione del Sindaco  si sia orientata in una direzione più decisionista, di abbandono del confronto  e di adozione di scelte anche in mancanza di condivisione o di pensieri contrastanti della minoranza.Crediamo che questo faccia e farà perdere una grande occasione : quella di essere una volta tanto tutti uniti, non divisi dalle logiche politiche e/opersonali.”