Il chiusino Simone Peppicelli, da viveur a imprenditore di successo: la musica elettronica spopola tra giovani e meno giovani nel suo club underground a Città della Pieve, frequentato da artisti famosi
Di Massimo Montebove (da La Nazione del 28 febbraio)
Da giovane viveur e assiduo frequentatore delle discoteche e dei concerti negli anni 80 a imprenditore edile di successo che non hai mai dimenticato la passione per i libri e soprattutto per la musica, tanto da creare un club underground di sound elettronico che conta 400 iscritti di tutte le età. Simone Peppicelli oggi è un cinquantenne padre di famiglia col cuore da ragazzo, studi universitari di filosofia e antropologia alle spalle, la passione per i viaggi e per Israele. “Nei primi anni ’80 a Chiusi non c’era molto da fare per un giovane – dice – ed io ero un pò ‘spericolato’ come la nota canzone di Vasco Rossi. Con altri compagni e con l’autostop ho visto decine e decine di concerti, dai Rolling Stones a Milano ai Pink Floyd a Venezia per non parlare di David Bowie, Eric Clapton, Santana e Bob Dylan. Sono stato anche all’estero. Tanta musica, ma anche molti libri soprattutto quando sono cresciuto. Mi sono appassionato alla filosofia morale e agli studi sull’origine del cristianesimo perché a lungo ho desiderato interrogarmi sul disagio giovanile”. Chi non lo conosce affondo potrebbe pensare a un personaggio quasi inventato, invece Simone è proprio così: capacissimo di lavorare 12/14 ore al giorno e trovare il tempo di leggere Kant o Hume nei suoi giri tra i cantieri assieme agli operai. “Quello dell’edilizia – continua – è un settore che avrebbe bisogno di rilancio. Ho smesso di studiare all’università perché un tempo c’era tanto lavoro e nell’azienda di famiglia avevano bisogno di me. Oggi però con la maturità e con la voglia di fare anche qualcosa di diverso abbiamo deciso, assieme a un gruppo di amici, di tentare una piccola scommessa nel mondo della musica”. E’ nato così, da un paio d’anni, il club “The Box”, in località Le Cardete a Città della Pieve .”Il nostro scopo- racconta – è stato ed è quello di aggregare i melomani della musica elettronica, fruitori e musicisti, senza distinzione di età. Una scommessa nata come associazione di appassionati che oggi è diventata una realtà imprenditoriale. Dal 27 settembre riapriamo al pubblico dopo la pausa estiva”. Peppicelli nei suoi peregrinaggi giovanili in Italia e in mezza Europa è venuto in contatto con tanti artisti di fama che ora frequentano il suo club come Francesco Zappalà, Ricky Le Roi, Ricky, i Reform e i Ros: “Non è stato neppure faticoso farli venire nel mio locale – conclude – e si sono sentiti subito a casa. Cosa farò in futuro? Rispondo con una citazione di Kierkeegard che mi piace molto: la vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”.