Il libro del mese di marzo 2024: “Goebbels-11 tattiche di manipolazione oscura” di Gianluca Magi. Un libro che è un messaggio di speranza per chi crede ancora nella (vera) democrazia
Di Francesca Andruzzi
Il libro di questo mese viene pubblicato nel 2021. Un anno indiscutibilmente difficile. I potenti della Terra sono tutti impegnati a preservare la nostra salute. O almeno così dicono. Per attuare questa tutela, ben ricordiamo le azioni poste in campo. Azioni che si sono rivelate fallaci – anche se alcuni pensano il contrario, i potenti per primi – non fosse altro per il fatto che, in seguito a questa tutela salutista, centinaia di migliaia di persone sono state coinvolte in inutili e assurde guerre che con la salute hanno poco a che fare. Ma prima del tragico epilogo bellico e prima ancora della applicazione delle cosiddette tutele salutiste – siamo nel gennaio 2021 – costituite da tessere verdi e sospensioni dall’attività lavorativa e sperimentazioni di massa, Gianluca Magi pubblica questa Opera per ricordare ciò che non avremmo dovuto dimenticare. I mezzi di manipolazione di massa utilizzati dal Nazionalsocialismo in Europa per convincere le masse della giustezza e, soprattutto, necessità degli orrori compiuti nel secolo scorso. Goebbels è il Ministro della propaganda di Hitler. Altrimenti conosciuto come “il diavolo zoppo”. L’omino esile, dal sorriso rassicurante raffigurato in copertina è proprio lui. Un aspetto fisico che davvero non tradisce l’anima marcia di colui che innovò la manipolazione di massa puntando sulla paura. Niente di nuovo, potremmo pensare. L’autore pone riferimento anche a numerosi esperimenti psicologici e rivisita le dittature dell’antichità. Presentano tutte una similitudine, come si legge nella prefazione di Jean Paul Fotoussi: “terrore, forza, persuasione, standardizzazione del pensiero, unanimità. Le accoglienze trionfali agli imperatori romani di ritorno dalle campagne belliche non avevano nulla da invidiare alle grandi masse organizzate per onorare Hitler, gli ayatollah, i segretari dei partiti comunisti, ecc.. Ma la vera forza dell’impresa di questo libro sta nell’aver dimostrato che questo percorso obbedisce a semplici principi, di applicazione pressoché universale”. Le 11 tattiche oscure, infatti, si riassumono in:
- Semplificazione e nemico unico
- Unanimità
- Volgarizzazione
- Orchestrazione
- Continuo rinnovamento
- Contagio psichico
- Trasposizione e contropropaganda
- Esagerazione calcolata e travisamento
- Silenziamento
10.Verosimiglianza
11.Trasfusione
Questi undici principi sono ancora utilizzati e non solo dalle dittature. La lettura di questo libro darà conto e ragione di come, ancora oggi, anche sedicenti democrazie vi facciano ricorso. Senza anticipare nulla, come nostra abitudine, per non togliere al lettore il gusto della scoperta, ci limiteremo a riportare un passo dell’Opera relativa alla decima tattica, quella della Verosimiglianza, forse la più subdola, poiché come affermava Goebbels “vale più una menzogna che non può essere smentita che una verità inverosimile”. Già, è proprio vero. Per credere, la massa ha necessità che un dato, un fatto siano verosimili, anche se falsi. Una verità che appaia inverosimile, non viene creduta. Si può forse pensare che uno Stato democratico – o sedicente tale – agisca contro i propri cittadini? Anche se ciò fa, tale verità appare essere in contrasto proprio con la democrazia (quella vera) e perciò non verosimile e perciò non creduto. Dunque, insegna l’odioso ministro della propaganda hitleriana, l’importante non è la verità, ma la verosimiglianza per ingannare le masse. E i numeri soccorrono a tal fine. Basti pensare, narra l’Autore, che nel 1939, quando la Germania nazista aveva necessità di un evento che fosse pretesto per invadere la Polonia, si fece ricorso al sempre valido “alibi della difesa”. La Germania, perciò, dichiarò di essere a rischio invasione; ciò la costringeva alla risposta armata. Anche se non vero, per rendere verosimile tale affermazione, Goebbels comunica alla stampa circa generiche aggressioni polacche che avevano causato molti morti tra i soldati tedeschi. Scrive Magi: “Per imprimere alla notizia apparenza di autenticità, la notizia è riprodotta da tutti i quotidiani e ripetuta dall’eco dei bollettini radiofonici come se provenisse da fonti e testimonianze differenti. La popolazione tedesca è scossa, in stato di allarme, vuole essere informata e vuole giustizia. Ben presto seguono ulteriori comunicati. Il primo dei quali riporta il numero preciso di tedeschi uccisi sul confine: 5437. Cifra assolutamente inventata, ma che produce l’effetto desiderato: per qualche tempo ci fu chi credette davvero alla buona fede tedesca nel rispondere al fuoco polacco”. Problema-reazione-soluzione. Uno schema davvero ancora tristemente attuale. E la soluzione al problema, pur già pianificata, viene addirittura richiesta dalla massa. Non importa che sia giusta o meno. Essa è la soluzione al problema. Non importano le conseguenze, le divisioni. Essa è la soluzione. Non importa se sia sbagliata, se si fondi su una menzogna. Essa è la soluzione. La vittima, così, si trasforma in carnefice e, ci dice Magi, i campi di applicazione sono molteplici: “si produce una crisi economica per far accogliere come male necessario lo smantellamento dei servizi pubblici, del welfare state, l’imposizione di un regime di austerità e l’arretramento dei diritti sociali; si lascia crescere la violenza urbana, si fomentano attentati sanguinosi o crimini sociali, con lo scopo che sia proprio la popolazione a richiedere leggi o decreti draconiani sulla sicurezza e politiche liberticide”. Insomma, nulla sembra essere cambiato rispetto a un passato che ha lasciato morte e distruzione. Le regole del potere – che dovrebbe essere servizio e non potere – sono sempre le stesse. E, purtroppo, sempre le stesse sembrano essere le masse che arrivano a giustificare gli orrori, le storture, l’ingiustizia; le privatizzazioni a tappeto, anche della sanità.Ecco come fanno i pochi ad agire su miliardi di persone. Con undici semplici e oscure regolette dettate da chi odiava profondamente l’umanità. Fidando anche su quella assenza di coraggio che, purtroppo, caratterizza da sempre la popolazione mondiale. Aveva ragione Solzenicyn, quando affermava che erano pochi quelli che comandavano e molti quelli che obbedivano, ma i molti erano conigli.E allora, molto probabilmente, più della cattiveria dei pochi manipolatori, pesa, su questa disgraziata umanità che ancora oggi si lascia manipolare, la codardia dei molti. Questo libro è un messaggio di speranza per chi crede ancora nella (vera) democrazia.