Il personaggio del mese di dicembre 2020: Francesca Cosci ,titolare di un negozio di abbigliamento per signora, all’interno del Centro Commerciale Etrusco a Chiusi. Con il negozio che ha chiamato Funny Girl (in onore del film con Barbra Streisand) ha coronato il suo sogno che aveva fin da bambina .Nel suo negozio si trovano anche creazioni di stoffa realizzati da lei. “Credo moltissimo nell’amicizia tra donne e l’abbigliamento- dice -è, in un certo senso, una carta di identità, che aiuta a capire il carattere delle persone”
Di Francesca Andruzzi
Per l’ultimo mese dell’anno, dicembre, di questo 2020, che difficilmente potrà essere dimenticato, la scelta del personaggio è caduta su Francesca Cosci, titolare di un negozio di abbigliamento per signora, all’interno del Centro Commerciale Etrusco, in località Querce al Pino, a Chiusi. Uno di quegli esercizi commerciali, insieme a molti altri, a dire il vero, che più risente della crisi economica, diretta conseguenza di quella pandemica. Francesca Cosci sognava, fin dalla più tenera età, di aprire un proprio negozio di abbigliamento e tale sogno è riuscita a realizzare. A quanto pare, sembrerebbe ben decisa a non farsi strappare il sogno dalle difficoltà che si sono affacciate, con una prepotenza che sembra non avere uguali, nella vita di chi lavora, utilizzando, prima di tutto, il coraggio e mantenendo quella gentilezza con le sue clienti che ha sempre caratterizzato una attività all’insegna dell’allegria, come il nome del suo negozio, Funny Girl, sembra voler comunicare a chiunque voglia effettuare l’acquisto di un abito, espressione della personalità. Negozio all’interno del quale saltano all’occhio delle creazioni di stoffa realizzate direttamente da lei. Coraggio, gentilezza e anche molta speranza, soprattutto per un 2021, ormai alle porte, all’insegna della rinascita.
D.: Per il commercio non è un gran momento, soprattutto nel settore dell’abbigliamento, quella che la riguarda da vicino. Come si è organizzata per far fronte a questa crisi?
R.: Direi con grande coraggio, mantenendo i contatti tramite i miei profili social, Instagram e Facebook, dove pubblico i miei outfit, anche indossati e con i relativi prezzi.
D.: Quando e dove nasce la sua passione per la moda?
R.: Fin da piccola, la creatività non mi mancava. Giocavo con la Barbie e immaginavo di avere un negozio di abbigliamento. Con gli scampoli di stoffa, che mi regalava la nonna, creavo vestiti per la mia bambola.
D.: Parliamo un poco del suo privato. Cosa pensa del matrimonio e quanto, secondo lei, la figura paterna, per una donna, incide sulla dinamica denominata “innamoramento a prima vista”?
R.: Il matrimonio è un passo importante e per questo non lo vedo legato al colpo di fulmine. Occorre conoscersi e apprezzarsi reciprocamente, nelle varie sfumature caratteriali. La figura paterna è sicuramente importante per le donne che vogliono fare una scelta in questo senso, ma anche per tutte le ulteriori scelte di vita. Io, purtroppo, ho perduto mio padre quando aveva solo 43 anni; ero ancora una bambina, ma il suo ricordo è impresso nel mio cuore.
D.: Torniamo al suo negozio, al quale ha deciso di dare un nome particolare “Funny Girl”. Qualcosa a che fare con il cinema o semplice coincidenza?
R.: Una mia grande passione, trasmessami dalla famiglia, sono i film. Da adolescente ero affascinata da Barbra Streisand, dai suoi film e dalle canzoni che interpretava. In particolare, in Funny Girl, ho ammirato il personaggio da lei interpretato, una donna forte, simpatica e intraprendente; nonostante mille difficoltà, riesce con tenacia a realizzare i suoi sogni. Ecco perché ho scelto per il mio negozio il titolo del film, proprio Funny Girl. In fondo, anch’io ho realizzato il mio sogno con questo esercizio commerciale.
D.: Che rapporto ha con le clienti affezionate e come approccia le nuove?
R.: Sono sempre gentile con le mie clienti, cerco di capire i loro gusti e i loro desideri. Spesso mi capita di intuire a quale canone specifico di abbigliamento sia legata una cliente e, a quel punto, cerco di stimolarla ad esplorare look differenti, che possano offrire una nuova versione di se stessa. Una mia affezionata cliente, nonché cara amica, mi ha soprannominata “la mia fata madrina”, come quella della favola di Cenerentola.
D.: Crede all’amicizia tra donne? E quanto, secondo lei, l’abbigliamento può rivelare il carattere di una persona?
R.: Credo moltissimo nell’amicizia tra donne e l’abbigliamento è, in un certo senso, una carta di identità, che aiuta a capire il carattere delle persone. Le più ricercate tendono a scegliere colori delicati e linee classiche; le più estroverse optano per colori accessi e linee più audaci.
D.: Quale stilista celebre rappresenta la sua fonte di ispirazione?
R.: Non ho particolari preferenze. Amo la moda, tutta. In particolare, quella che mi trasmette emozioni.
D.: Si avvicina il Natale, oramai è questione di giorni. Mai come quest’anno, una Festività che si celebrerà con stati d’animo differenti. Come sarà il suo Natale 2020?
R.: Intendo festeggiare il Natale come ho sempre fatto, in semplicità, circondata dagli affetti domestici, dai miei sette gatti e dalla cagnolina Isabel.
D.: Domanda fantastica: se dovesse scegliere o creare un capo di abbigliamento che vesta il 2021 – l’anno che si sta affacciando e che segnerà l’addio a questo difficile 2020 – quale sarebbe?
R.: Vestirei il “2021” con un lungo abito di taffetà, color verde brillante, scollo a tulipano. Colore e forma rappresenterebbero, così, un segno di speranza e di rinascita