Il personaggio del mese di gennaio 2020: Edoardo Meloni, un giovane di soli 24 anni, impegnato molto nel sociale e amante del suo territorio di origine, Radicofani e la Val d’Orcia. Da subito in prima linea contro il progetto di Sorgenia di costruire la centrale geotermica di Voltole

Di Giulia Benocci

“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni” afferma Paulo Coelho in un suo famoso libro di qualche anno fa “Le Valchirie”. Edoardo Meloni è un giovane sognatore, un ragazzo umile ed introverso – come si descrive lui – però con sani principi e tanti interessi. Ha solo 24 anni ma ha già le idee molto chiare in testa sul suo futuro. Una volta laureato in economia aprirà una sua attività agricola o commerciale nel suo paese natale, Radicofani , un piccolo borgo nel cuore della Val d’Orcia, al quale è molto legato.Edoardo infatti, per sua stessa ammissione, è molto contento di essere parecchio attivo nel sociale del paese, facendo parte di molte associazioni e tra queste  ‘Pyramid’, nata da circa un anno e di cui è il presidente. “Avevamo l’esigenza di offrire un prodotto diversificato e più in linea con i tempi e quindi anche con la nostra idea giovanile di divertimento, cultura, rispetto e valorizzazione del territorio – ha affermato Meloni –  .Ci ha spinto ad unirci in questa associazione l’amore per il nostro paese e la voglia di metterci alla prova”. Con l’associazione è impegnato in molti progetti di carattere sociale e culturale, ma uno tra i più importanti ed attuali affrontati è la lotta alla centrale geotermica di Voltole, di cui Edoardo Meloni è un attivista di spicco e tra i promotori di “Ecosistema Val d’Orcia”, un coordinamento  di tutti i soggetti interessati e che si occupa della battaglia contro la costruzione di questa centrale. Così vuole dimostrare il suo grande amore per il territorio di origine.

 

D: Sei giovanissimo ma già molto attivo in diversi campi. Se ti guardassi dall’esterno come descriveresti Edoardo Meloni?

R: Sono una persona altruista, abbastanza umile e un po’ introverso, magari a prima vista non do molto ‘spago’, diciamo che sono di poche parole. Però chi mi conosce  bene sa che sono una persona sensibile. Credo molto in quello che faccio e negli obiettivi che mi prefiggo, senza pormi limiti. Penso sempre che ci si possa impegnare di più e fare di più. Sono un sognatore con degli ideali, ma allo stesso tempo concreto e realista, con i piedi per terra. Solo con la determinazione si avverano gli obiettivi e i sogni prefissati.

D: Diplomato al liceo scientifico di Montepulciano e laureando in economia a Siena. Cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso e quali progetti hai per il futuro?

R: Ho intrapreso questo percorso, sicuramente, perché mi piaceva la matematica e mi piaceva in generale l’economia mentre facevo il liceo, poi intraprendendo un percorso in questo campo anche all’università ho avuto modo di approfondire aspetti che sono legati non solo alla matematica, ma anche al diritto,alla statistica, al marketing che è una disciplina anche psicologica. Mi piace molto economia come facoltà perché c’è questa interazione tra discipline  ma anche il diritto, studiando i diritti umani, le libertà fondamentali dell’uomo e molto altro ancora. Nel mio futuro spero di essere ancora a Radicofani. Io penso che si debba pianificare la vita passo dopo passo. Se metto insieme il fatto che vorrei rimanere a vivere nel mio paese con quello che ho studiato, penso che da questo connubio venga fuori la necessità di aprire una piccola azienda agricola o commerciale o comunque legata al turismo perché ci credo sempre che non mi si aprano altre frontiere ma a quel punto valuterò.

D: Sei molto attivo in diversi campi, sei consigliere nella Pro Loco di Radicofani, capitano nella contrada Borgo Maggiore e in più sei presidente della neo associazione giovanile Pyramid. Parlami del tuo ruolo in queste associazioni.

R: Mi piace molto impegnarmi per il mio paese. Nell’associazione ‘Pyramid’ sono Presidente non eletto, perché l’associazione è nata solo da circa un anno e quindi il primo presidente è stato scelto tra i membri fondatori, quindi nominati dall’atto costitutivo e non da una vera e propria elezione tra i tesserati. Gli altri membri mi hanno voluto dare questa responsabilità ed io l’ho accettata volentieri, quindi sono a tutti gli effetti il rappresentante legale dell’associazione. Per quanto riguarda la Contrada invece, ne faccio parte da quando avevo 14 anni, ho sempre partecipato alla vita di Contrada, mentre nel Direttivo sono al mio secondo mandato. La cultura e la passione di portare avanti la Contrada mi è stata trasmessa dal ‘vecchio’ Direttivo. Mi hanno tramandato non solo il principio di stare uniti, ma anche l’importanza di ottenere dei risultati. Mi piace questa mentalità perché ottenendo risultati è più facile restare uniti. Il mio ruolo è quello di Capitano, ma siamo tutti pronti a darci una mano quindi facciamo tutti tutto. Mentre nella Pro Loco ho un ruolo più marginale, però mi piace e lo faccio volentieri. Mi piace essere molto attivo nella vita del paese e mi piace che le associazioni non finiscano e quindi do una mano a tutti. Infatti aiuto anche la Società Sportiva di Calcio con il tesseramento e questioni informatiche  e la ‘Motorsport’ nella contabilità durante le iscrizioni dei piloti per le gare.

D: Impegnandoti così tanto in più aspetti della vita sociale del piccolo borgo, vuol dire che credi molto in questo paese. Come lo vedi nel prossimo futuro?

R: Secondo me Radicofani deve mantenere uno spirito di comunità maggiore perché ciò può valorizzare ancora di più quello che ha a disposizione. Noi ,forse, non abbiamo capito come comunità il potenziale che ha questo paese; mentre in altri paesi della Val d’Orcia sono già un passo avanti: o per caso o per scelta si sono trovati in una situazione migliore dal punto di vista soprattutto economico, sono riusciti a saper valorizzare i prodotti che hanno. Penso per esempio al Brunello di Montalcino, sono stati bravi a valorizzarlo ma hanno avuto una grande fortuna che si sono trovati tra le mani, perché molta della fortuna che hanno dipende dal terreno in cui si sono trovati. Mentre se penso al pecorino di Pienza, sono stati bravi a dargli valore e pubblicizzarlo, perché è nato come pecorino di Radicofani. I pientini sono stati più lungimiranti di noi a cogliere l’occasione. A Radicofani valorizzerei di più la storia, la cultura e il territorio che abbiamo, però è importante che prima si sviluppi una concezione di comunità, perché senza di essa è difficile andare a valorizzare il nostro territorio, ci deve essere una voglia comune di intraprendere questo percorso.

D: Allora come partiresti?

R: Partirei da una Cooperativa di Comunità, magari con un albergo diffuso, una piccola biblioteca e un museo. Poi farei qualche evento culturale, ospitando personaggi che possano essere di ispirazione per tutti, e farei anche più pubblicità per farci conoscere nel mondo. Secondo me, dobbiamo intraprendere un percorso di questo tipo tutti insieme. Tutto ciò deve arrivare anche dall’Amministrazione Comunale, che comunque già sta facendo un ottimo lavoro puntando molto sul turismo. Magari l’Amministrazione dovrebbe potenziare ancora di più questo campo, ma allo stesso tempo la comunità di Radicofani si deve rendere conto di questa possibilità.

D: Pyramid é un’associazione culturale composta da tutti ragazzi giovanissimi come te. Parlami di come é nato questo gruppo e quali iniziative organizzate.

R: Questo gruppo è nato dalla voglia di metterci in gioco tra noi giovani, per dare qualcosa in più, un valore aggiunto al paese. Il motivo principale che ha scatenato la nostra voglia era la volontà di fare una festa da discoteca al Bosco Isabella o alla Posta Medicea , quindi in un posto non banale e allo stesso tempo unire divertimento e beneficienza, perché una parte del ricavato del ‘Dj’s for Life’, viene devoluto a sostegno di chi è più bisognoso. Chiaramente non potevamo fare un’iniziativa all’anno perché volevamo integrarci nella ‘vita quotidiana’ dei cittadini di Radicofani e quindi abbiamo portato avanti altre iniziative come la presentazione del libro “Se tu potessi vedermi ora” di Carolina Orlandi al Teatro comunale ‘Costantino Costantini’. Abbiamo fatto un incontro per le scuole con Ugo Foà, come testimonianza per le nuove generazioni di quelle che furono le Leggi Raziali e la persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti. Poi abbiamo fatto una due giorni di pulizia delle strade del paese, accogliendo quella che era la sfida in voga in tutto il mondo, la “Trashtag Challenge”; dopodiché abbiamo continuato con le nostre iniziative con un progetto teatrale per bambini dai 3 ai 10 anni che è culminato con uno spettacolo finale in doppia replica per permettere a tutti di vederlo. Il merito di questo progetto è da attribuire soprattutto ad Antonangela Pellegrini, Francesca Rossetti e Ludovica Beccari che lo hanno proposto e sono state il vero traino di questa iniziativa; io come presidente le ho appoggiate, seguito le prove e la sceneggiatura. Però il merito grande va a loro. Abbiamo organizzato anche la “Posta Letteraria”, un evento culturale di due giorni, svolto in Piazza S. Pietro, la piazza principale del paese. Era una rassegna letteraria con ospiti di grande rilevanza come Sergio Staino ed Emanuele Macaluso che erano gli special guest; c’era anche Valerio Aiolli che presentava il suo libro “Nero Ananas”, candidato al ‘Premio Strega 2019’. Il “Val d’Orcia Swing” che abbiamo organizzato insieme all’amministrazione comunale e alla Pro Loco: un festival di musica Swing in cui hanno partecipato tantissime persone provenienti da molte parti d’Italia. Quest’anno era la terza edizione e la prima organizzata anche da noi ragazzi del ‘Pyramid’ ed è stato un grandissimo successo. Inoltre abbiamo organizzato il ‘Dj’s for Life’ al Bosco Isabella, come dicevo prima, una serata a bassissimo costo dato che l’ingresso è gratuito, in cui allestiamo un luogo di grande importanza come può essere il bosco con istallazioni di impianti audio e luci, senza però snaturare la sua innata bellezza. In  più , in questi ultimi mesi ci siamo occupati di un’altra iniziativa molto importante che sta interessando da vicino il nostro territorio, ovvero abbiamo preso posizione contro l’ipotesi di Sorgenia di costruire una centrale geotermica nel comune di Abbadia San Salvatore, ma al confine con il nostro e quindi ci siamo mobilitati.

D: Quali sono i sogni e gli ideali tuoi e del gruppo che vi spinto a creare una nuova associazione, in un paese dove ci sono già diverse associazioni?

R: Avevamo l’esigenza di offrire un prodotto diversificato e più in linea con i tempi e quindi anche con la nostra idea giovanile di divertimento, cultura, rispetto e valorizzazione del territorio. Ci ha spinto ad unirci in questa associazione l’amore per il nostro paese e la voglia di metterci alla prova.

D: Sei un ragazzo molto impegnato in ambito sociale e culturale, ma cosa pensi della società di oggi? Offre più o meno stimoli e opportunità per i giovani rispetto al passato?

R: I giovani hanno una grande opportunità tra le mani perché possono valorizzare quello che è stato fatto dai babbi e dai nonni e quindi si ritrovano già attività solide, inoltre hanno anche mezzi di informazione più efficaci per riuscire a realizzare i propri sogni. Però dato che questi mezzi ce li hanno tutti è più difficile  spiccare tra la moltitudine; quindi, da una parte sicuramente abbiamo più possibilità, dall’altra come queste possibilità ce le abbiamo noi, ce le hanno in tanti, quindi è importante giocarsela bene, ognuno di noi deve trovare un modo per distinguersi ed emergere.

D: Passiamo ad un argomento più caldo, parliamo di geotermia, tu sei uno dei promotori del Coordinamento “Ecosistema Val d’Orcia”, come sei venuto a conoscenza del progetto di Sorgenia di costruire questa nuova centrale a media entalpia?

R:In campagna elettorale la lista di minoranza aveva reso pubblica la minaccia che poteva arrivare da una delibera precedente del comune di Abbadia San Salvatore e dal fatto che Sorgenia da diversi anni aveva in concessione dalla Regione i permessi di ricerca per cercare nella nostra zona la risorsa geotermica. Però di concreto e di documenti che potevamo impugnare per fare una qualche tipo di resistenza al pericolo ancora non c’erano. Sono venuto a conoscenza dell’imminenza del pericolo lo scorso 30 settembre con un’altra mozione presentata dalla lista di minoranza che chiedeva alla maggioranza quali azioni volesse intraprendere per contrastare il problema. Il 25 ottobre ho scoperto che sul sito della Regione, nella sezione della Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA), c’era il progetto di Sorgenia criptato che però faceva intendere la volontà di realizzare la centrale in Val di Paglia e quindi al confine con il comune di Radicofani; noi ci siamo subito mobilitati insieme ad Anna Bonsignori  e Nicoletta Innocenti più esperte di noi in battaglie di questo tipo, ideando una strategia parallela a quella dell’Amministrazione Comunale di Radicofani per cercare di contrastare il programma di Sorgenia. Il 13 novembre è stato decriptato il progetto ed il 15 novembre abbiamo organizzato il primo incontro (privato) a San Quirico d’Orcia con i sindaci dell’area interessata e associazioni sia territoriali che di rilevanza nazionale; dopodiché il 25 novembre abbiamo organizzato il primo incontro pubblico, sempre a S. Quirico nel Teatrino di Palazzo Chigi ed è stato illustrato nel dettaglio il progetto grazie alla relazione dell’Ingegner Carlo Balducci. Il 9 dicembre abbiamo continuato con un incontro pubblico nel Teatro di Radicofani ed infine un grande convegno finale, il 14 dicembre, in cui hanno partecipato grandi vulcanologi, geologi, archeologi, imprenditori come Benedetta Origo, proprietaria della ‘Foce’, Ilaria Borletti Buitoni, Vice Presidente del FAI ed ex Sottosegretario di Stato ai Beni delle Attività Culturali e molti altri per parlare nel dettaglio di quali problemi possono sorgere dalla realizzazione della centrale. E sono intervenuti  anche alcuni comitati ‘NO GESI’.

D: Con il tuo gruppo vi state battendo incessantemente, mobilitando anche la popolazione. Cosa chiedete alla Regione Toscana?

R: Il processo di rivoluzione energetica deve essere affrontato e non si può ridurre ai secchi “no”, però la Regione deve pianificare con molta cautela dove questi interventi possono essere fatti, perché non è detto che ogni luogo possa essere adatto a questo tipo di rivoluzione energetica. Non si può cercare di contrastare un problema creando un altro problema, visto che il problema dell’inquinamento ambientale è sotto gli occhi di tutti, bisognerebbe che la rivoluzione energetica sia fatta per garantire più sostenibilità e per molto tempo, in modo da non dover poi correre ai ripari per rimediare a danni irreparabili fatti nel territorio. Inoltre facciamo parte dell’UNESCO ed è un’arma in più a cui ci possiamo aggrappare per cercare di vincere questa battaglia, ma l’avremmo fatta anche se non ne avessimo fatto parte, perché crediamo fermamente che non sia un bene per l’ambiente e per lo sviluppo economico che hanno scelto questi paesi. Alcuni sostengono che questa tecnologia possa essere negativa per il contesto amiatino, altri che possa portare benefici; di sicuro non ci piace essere delle cavie per questa sperimentazione. Noi non siamo solo distruttivi ma anche propositivi, abbiamo preparato un atto evidenziando le criticità del suddetto impianto, in più abbiamo organizzato una raccolta di firme per evidenziare alla Regione, al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero dei Beni Culturali una proposta di legge che tuteli i siti UNESCO, perché secondo me è inconcepibile che all’interno del Parco della Val d’Orcia ci siano regole restrittive e poi subito fuori al Parco procedere alla realizzazione di questi impianti che hanno effetti sia ambientali che paesaggistici anche sul territorio protetto.

D: La popolazione come sta reagendo a questa battaglia? Pensi sia solo vostra o si sono attivati tutti contro Sorgenia?

R:Si è attivata l’amministrazione comunale, maggioranza e minoranza unite, le attività commerciali, un’associazione come ‘Pyramid’ che rappresenta tutti i giovani del paese, i privati cittadini e tutti insieme facciamo sentire il nostro disappunto e sensibilità riguardo la vicenda; tra la popolazione si sono attivati maggiormente i giovani genitori che hanno molto a cuore la questione per promettere un futuro di salute e di lavoro ai propri figli. In più nel grande convegno finale, che abbiamo fatto lo scorso 14 dicembre, è stata espressa la piena contrarietà di tutti i sindaci facenti parte della Val d’Orcia e privati cittadini residenti in tutta l’area del Parco Naturale.

D: Quali sono i timori riguardo questa nuova centrale?

R: Abbiamo timore che trasformi un’area più o meno vasta, questo sia per l’occupazione di suolo che avrà, visto che occuperà 53.000 mq seppur divisi in quattro siti distinti; questo impatto paesaggistico continua con l’elettrodotto da 6,5 Km che collegherà la centrale alla distribuzione situata ad Abbadia San Salvatore, ma anche i tubi che per circa un chilometro saranno montati sulla via Cassia. Però ci sono anche altri aspetti come quello geologico, della micro sismicità indotta, il rischio per le attività per i bacini idrotermali, il rischio di svalutazione dei terreni intorno alla centrale e quindi anche il problema di mettere a repentaglio i prodotti biologici che sono coltivati nelle aree lì intorno.

D: Secondo te perché hanno deciso di realizzarla in Val di Paglia,  in una zona che é a pochi chilometri dal parco naturale della Val d’Orcia?Pensi che considerino la zona di Radicofani, che fa parte anch’essa del parco naturale della Val d’Orcia e quindi facente parte dell’UNESCO, un’area di serie B e quindi sacrificabile?

R: Il ruolo decisivo per l’ubicazione della centrale lo ha avuto Abbadia San Salvatore che con una delibera del 2017 ha inserito tutto il territorio tra le ANI (Aree Non Idonee allo sfruttamento geotermico) tranne quella zona nell’area industriale della Val di Paglia, proprio al confine con il Comune di Radicofani. La cosa paradossale è che il sindaco Tondi è stato nel 2014 in Baviera a vedere il funzionamento di queste centrali a media entalpia a ciclo binario che utilizzano la tecnologia URC; queste centrali in Germania sono ubicate accanto ai centri abitati, e mi viene spontaneo chiedere se la scelta dell’ubicazione in quell’area industriale sia fatta perché anche lui ha qualche dubbio che il modello tedesco non sia applicabile in un centro abitato, come può essere l’area artigianale di Abbadia San Salvatore. Se era così certo che la cosa potesse funzionare senza rischi perché non l’ha fatta lì? Sorgenia dal canto suo sfrutta le concessioni di chi glielo permette.In questo caso il comune di Abbadia San Salvatore gli ha consentito di poter sfruttare quel territorio e loro hanno scelto lì l’ubicazione.

D:Il crollo avvenuto nel tratto della Cassia lungo il fiume Paglia, il 21 dicembre scorso, può avere effetti sulla costruzione della centrale geotermica? Magari inducendo Sorgenia a non realizzarla più in quella zona?

R: Più che Sorgenia dovrebbe far venire dei dubbi alla Regione Toscana. Quell’area è già stata colpita da problemi idrogeologici che hanno bloccato il sistema viario con enormi danni economici per tantissime aziende. L’idrogeologico è solo una delle tantissime criticità che abbiamo evidenziato in questi mesi; magari Sorgenia non lo considera un problema reale, magari se leggeranno queste dichiarazioni si faranno una risata, come per la sismicità indotta.

D:Secondo te invece, se Sorgenia continua comunque nella costruzione della centrale, potrebbe aggravare la situazione in un terreno che già soffre di problemi idrogeologici?

R: Il pompaggio e la reimmissione dei fluidi possono modificare il livellamento dei terreni andando poi ad incidere sugli alvei di fiumi e fossi. La cosa preoccupante è che nel progetto presentato alcuni di questi problemi neanche se li pongono. Mi sembra ci sia una sottovalutazione eccessiva di molti aspetti importanti.

D: Mancano pochi giorni alla risposta della regione Toscana sul progetto VIA. Pensate di aver fatto abbastanza per far sì che Sorgenia non costruisca la centrale di Voltole?

R: Noi pensiamo di aver fatto il massimo sia dal punto di vista dell’informazione che dal punto di vista dell’analisi del progetto, faremo valere quelle che secondo noi sono le criticità del progetto e quelle che sono le nostre ragioni e poi la Regione Toscana tramite i suoi tecnici valuterà.

D:Nel caso in cui la risposta del VIA sia negativa, avete già in mente un “contro attacco” o vi rassegnate?

R: Io penso che ci siano i presupposti per fare il ricorso al TAR, ma quella sarà una decisione che dovremo prendere nel momento in cui dovremmo affrontare la questione, sperando chiaramente che non ce ne sia bisogno.

D:Ti sei impegnato anche politicamente, candidandoti nella lista “Oltre per Radicofani e Contignano insieme a Francesco Fabbrizzi, attuale sindaco del paese,  alle scorse elezioni comunali, poi però non sei passato con le preferenze. Hai intenzione di perseguire il tuo impegno politico in futuro?

R: La campagna elettorale è andata molto bene a prescindere dal mio risultato, abbiamo avuto una vittoria schiacciante che ha veramente dimostrato il buon lavoro che aveva fatto Francesco Fabbrizzi nel precedente mandato, questa è la cosa importante. Per quanto mi riguarda, io sono pronto a rimettermi in gioco, però in caso come consigliere, per il momento non me la sento di avere ruoli più di spicco, per quelli ci vuole molta più esperienza amministrativa che ancora non ho; quando avrò più competenze non solo amministrative, ma proprio di vita, allora magari sarò pronto a mettermi in gioco con ruoli più di rilievo.

D: Cosa ne pensi della politica di Italiana oggi? Pensi che abbia perso o guadagnato rispetto ai politici del passato?

R: La politica di oggi ha fatto un grande salto indietro rispetto al passato, lo ha fatto anche perché è venuta meno la partecipazione politica e l’interesse degli elettori; oggi la politica è diventata più delegazione che partecipazione e ciò ha sicuramente abbassato il livello. Da un altro punto di vista però ci sono anche figure che comunque mettono tutto il loro impegno, forze e competenze, soprattutto a livelli locali. Il politico degli inizi della Repubblica aveva più bisogno e desiderio di stare vicino alle richieste dei cittadini, mentre oggi si è creata una divisione netta tra chi è al Governo e chi delega ed il politico può sfruttare la grande visibilità che danno i mezzi di comunicazione, chi li sa usare meglio può avere risultati migliori rispetto chi li sa sfruttare peggio anche se può avere migliori competenze. Quindi è più chiacchiere che fatti.

D:Un governo prima giallo/verde ora PD/M5S, secondo te è stata una manovra azzardata o un miglioramento per il popolo italiano?

R: È stata una scelta da cui non si poteva scappare, perché la Legge elettorale che abbiamo favorisce, e direi quasi costringe le coalizioni. Dato che i sondaggi davano la Lega fortemente in vantaggio rispetto gli altri partiti politici, secondo me era facile prevedere che venisse fuori questa nuova “coalizione” tra M5S e PD: non servirà a portare i vantaggi che il popolo italiano si aspetta, ma solo a tamponare per il momento il grande consenso elettorale che ha avuto la Lega in questi ultimi anni. Quando si è rotto il contatto di Governo tra M5S e Lega se fossimo andati subito alle elezioni avrebbe vinto sicuramente la Lega o il centro destra, mentre con la scelta questa nuova coalizione si cerca di tamponare la situazione o per lo meno di pensarci tra qualche anno, anche se mi sembra, dai sondaggi, che la Lega e il centro destra continuino la loro crescita, mentre il centro sinistra mi sembra che nonostante qualche segnale di risveglio, ancora sia in grande difficoltà.

D: Cosa ne pensi della scissione all’interno del PD tra chi è rimasto e chi ha seguito la nuova formazione politica avviata da Matteo Renzi con “Italia Viva”?

R: Il fatto che Renzi si sia staccato dal PD, mi sembra che una scelta prevedibile. Il centro destra è sempre stato forte nonostante le scissioni, perché i vari partiti hanno una rappresentanza o territoriale o basata su posizioni più estreme; mentre il centro sinistra storicamente ha avuto sempre forza quando è stato unito e queste scissioni di sicuro non hanno agevolato la sua situazione con gli italiani, favorendo così la controparte.

D:Se ti dovessi immedesimare con un personaggio famoso della storia vivo o morto, con chi ti rivedi? A chi ti ispiri?

R: Non c’è solo un personaggio, ma ci sono alcune menti eccellenti a cui mi ispiro e vorrei imparare da loro: mi ispiro ad Aldo Moro, per la voglia di andare fino in fondo senza arrendersi mai, invidio quella che era la sua tenacia ed il non aver paura ad andare fino in fondo alle questioni per ottenere giustizia; di Steve Jobs mi attira inventiva e genialità; ed infine il mio babbo per la voglia di fare e per i valori che mi ha insegnato.