Il personaggio del mese di giugno 2019:  Roberta Mannucci, biologa nutrizionista, autrice di numerose pubblicazioni, un dottorato di ricerca in oncologia. “Mangiare poco e bene- dice Roberta Mannucci che vive e lavora a Chianciano – sicuramente allunga la vita “. La dottoressa sta portando avanti con le scuole un progetto proprio per insegnare ai ragazzi a nutrirsi meglio e ad utilizzare cibi giusti, in ogni stagione. Si tratta del “Culinary Medicine”. “Vi sono tumori, come quelli che colpiscono l’intestino e l’apparato digerente- avverte la biologa – che sono conseguenza di una alimentazione scorretta”.

Di Francesca Andruzzi

A Chianciano Terme, dove vive e lavora, c’è una biologa nutrizionista, autrice di numerose pubblicazioni, un dottorato di ricerca in oncologia, già collaboratrice presso prestigiose Università. Una scienziata, dunque, ma anche madre e moglie, con un fisico da indossatrice – come potrebbe essere altrimenti! – volto angelico e sguardo penetrante, accogliente e gentile, di una gentilezza d’altri tempi. Grazia, bellezza, professionalità e competenza: questa è la dottoressa Roberta Mannucci, la Grace Kelly di un Principato termale, potremmo definirla, tanto il suo garbo, e non solo, ricorda quello delle principesse delle favole.    

D.: L’Italia è la patria della dieta mediterranea. Ma gli italiani, per la sua esperienza, sono, per così dire, osservanti?  

R.: (scuote leggermente il capo) Pochi, veramente pochi, purtroppo. Capita sempre più spesso di vedere persone sovrappeso, anche obese, come in diversi luoghi del mondo che, però, non hanno a disposizione il nostro buon cibo.

D.: Quindi, l’obesità sta diventando un fenomeno sempre più diffuso. Quali le cause e quali i rimedi?

R.: Mi addoloro soprattutto per i giovanissimi. Pensi solo che i bambini italiani sono al secondo posto per obesità in Europa. Ciò significa che da adulti avranno maggiori possibilità di essere obesi e di sviluppare gravi malattie, soprattutto a livello cardiovascolare. Le cause, naturalmente, sono da ricercare in una alimentazione scorretta, fatta anche di cibi preconfezionati, e vale per giovani e meno giovani. Ma anche l’assenza di movimento. I genitori pensano siano sufficienti quelle due ore di sport, ma i ragazzi dovrebbero muoversi di più sempre. Raggiungere, ove possibile la scuola e i luoghi di ritrovo ludico a piedi. E, invece, quante ore trascorse davanti al computer o agli smartphone… Influisce anche il fattore economico, senza alcun dubbio. Mangiare bene, in maniera salutare, è maggiormente costoso. E poi dobbiamo considerare l’errore che molti commettono, consumando un pasto serale abbondante. Vede, non è solo una questione di calorie giornaliere, ma come e, soprattutto, quando le calorie vengono immesse nel nostro corpo. Non è solo un problema di sovrappeso, che già è fonte di molte malattie. Vi sono studi scientifici in base ai quali è stato dimostrato che più lungo è il periodo di digiuno dalla sera fino alla mattina seguente, maggiore è la possibilità di evitare patologie, anche oncologiche. Cenare presto la sera, dunque, consumando un pasto leggero, aumenta lo spazio temporale fino alla colazione del mattino seguente. Questo è indubbiamente salutare. Gli studi sono stati condotti su primati, ma è stato accertato che la loro possibilità di sopravvivenza è aumentata del 30%. Mangiare poco e bene, sicuramente allunga la vita.

D.: Questo clima un poco pazzo ci avverte che non troveremo più la frutta e la verdura di stagione, visto che le stagioni non esistono più?

R.: Speriamo sia solo un fenomeno passeggero, ma indubbiamente abbiamo perso già un mese per alimentarci in maniera più sana. Frutta e verdura, con questo freddo, non sono state consumate, anche perché con le basse temperature si prediligono cibi quali carni rosse e formaggi. Mi lasci, però, dire di un importante progetto che sto portando avanti con le scuole, proprio per insegnare ai ragazzi a nutrirsi meglio e ad utilizzare cibi giusti, in ogni stagione. Si tratta del “Culinary Medicine. Abbiamo coinvolto le scuole elementari e medie e l’Istituto Alberghiero di Chianciano, questi ultimi gli chef del futuro. I ragazzi più grandi insegnano ai più piccoli a preparare pietanze salutari. In questo modo gli “insegnanti” si sentono importanti e i più piccini accolgono con maggior favore l’insegnamento impartito loro da giovani con qualche anno in più. Si lasciano da parte gli adulti, dai quali i giovani e i giovanissimi percepiscono istruzioni sul cibo sano più come una imposizione. La formazione dei futuri chef, poi, si conclude con l’esame di una giuria che valuta i piatti preparati. 

D.: Progetto interessante, anche perché le precedenti generazioni avevano a disposizione solo le classiche “diete”. Naturalmente lei sarà contraria a quelle… “fai da te”?

R.: Me lo chiede? Una volta questo tipo di diete si trovavano solo sui giornali. Oggi, con l’avvento di internet, sapesse quanti scrivono di alimentazione! Occorre fare molta attenzione. Si può anche autoregolarsi, per carità, ma è necessario informarsi su siti validi, specializzati e accreditati. Altrimenti si rischia di cadere in quelle trappole per le quali oggi un cibo è un nemico e domani diviene la panacea    

D.: Quale richiesta riceve più frequentemente dai suoi pazienti riguardo il regime alimentare che dovranno osservare secondo le sue indicazioni?

R.: Quasi tutti hanno timore che li faccia rinunciare alla pasta! Che, invece, non deve mai mancare. Più difficile è convincere le persone a convertirsi agli alimenti integrali e ai cereali. 

D.: Il calcolo delle calorie giornaliere è poi così importante se si vuole perdere peso?

R: Occorre tenere conto della attività che si compie durante il giorno, anche e soprattutto lavorativa, visto che il lavoro impegna gran parte della giornata. Il fabbisogno calorico di un operaio impegnato in un cantiere non potrà certo essere quello di un impiegato occupato alla scrivania. Però le linee guida valgono per tutti. 

D.: Parliamo di donne. Perché è più difficile dimagrire in menopausa? E quali consigli può dare a quelle che stanno attraversando questo periodo così particolare e delicato della loro esistenza?

R.: Il metabolismo cambia, diminuisce, rallenta. Inevitabilmente. E aumenta il senso di fame. Inutile e dannoso, quindi, pensare di poter continuare a mangiare come a trent’anni. Soprattutto in menopausa, bisogna prestare attenzione alla salute. Il colesterolo sale, gli estrogeni ci salutano, l’osteoporosi tende agguati. Oddio, detta così sembra la fine e, invece, è l’inizio di un periodo diverso della vita, che ci chiede solo di volerci ancora più bene. Un alimentazione sana ed equilibrata, accompagnata all’attività fisica, che non deve mai mancare. Ma lo sa che si è scoperto che l’attività cerebrale migliora dopo aver fatto ginnastica? Se vogliamo conservare memoria e attenzione dobbiamo…muoverci! 

D.: Lei ha avuto modo di occuparsi di alimentazione in ambito oncologico. Quanto influisce il cibo sulla prevenzione dei tumori?

R.: Per il 40%. Vi sono tumori, come quelli che colpiscono l’intestino e l’apparato digerente, che sono conseguenza di una alimentazione scorretta. Ma anche il tumore al seno può essere favorito da scelte alimentari sbagliate e ciò in quanto si è visto che esso colpisce maggiormente le donne sovrappeso. Naturalmente, non dimentichiamo altri fattori, quali il fumo e la sedentarietà. 

D.: Insomma, se vogliamo vivere di più e, soprattutto, restare in salute, dobbiamo mangiare poco e bene. Mi faccia fare un po’ l’avvocato del diavolo però… ma lei… è golosa?

R.: No. E’ stata ed è la mia grande fortuna. Neanche da bambina sono stata mai attirata dai cibi poco salutari. Preferisco il salato al dolce, ma non amo gli insaccati o i formaggi stagionati.

D.: Si porta il lavoro a casa? Mi spiego meglio: i suoi familiari sono liberi di mangiare ciò che vogliono o debbono seguire le sue…direttive?

R.: (sorride) Diciamo che li seguo. Ho due figli adolescenti, un periodo della vita in cui non è molto facile farsi ascoltare. Però ho seminato bene. Li ho educati fin da piccoli a mangiare correttamente. 

D: Quando smette i panni della biologa nutrizionista, come occupa il tempo libero?

R.: Quale tempo libero? Tra il lavoro e la famiglia posso dire che di tempo solo per me ne rimane veramente poco. E quel poco mi piace trascorrerlo leggendo. Amo gli autori latino americani… Marquez, Allende… 

D.: Allora restiamo in tema di libri. E’ autrice di numerose pubblicazioni. Ma se dovesse scrivere un libro non “tecnico”, quale genere preferirebbe? Il giallo, il romanzo, magari storico, il saggio, un’antologia di racconti …

R.: Mi piacerebbe scrivere una storia che abbia per protagonisti gli adolescenti. Le amicizie e gli amori di quel periodo della vita sono talmente importanti da segnare il nostro cammino futuro. I miei figli mi fornirebbero una buona ispirazione.

D.: Il suo curriculum dice che ha dedicato tutta la sua giovinezza allo studio. Cosa direbbe a un giovane o a una giovane, entrambi aspiranti biologi nutrizionisti, se dovessero chiederle: varrà la pena?

R.: Certo che vale la pena. E soprattutto direi loro di fare tanta ricerca. Non paga dal punto di vista economico, ma fornisce una preparazione di livello superiore. Consiglierei loro anche una esperienza all’estero. 

D.: Torniamo alle donne, quelle mature. Le cinquantenni, ma anche le sessantenni di oggi sono molto diverse da quelle di quarant’anni fa, più giovanili. E’ solo un fenomeno di costume, la moda diversa, o è dipeso anche dall’alimentazione?

R.: Dall’alimentazione non credo. Oggi si mangia male, come le dicevo prima. Le nostre madri e le nostre nonne hanno avuto a disposizione meno cibo e più sano. Credo sia più una questione di emancipazione femminile. La donna che lavora fuori casa ha qualche motivo in più per mantenersi in forma, è anche una questione di visibilità. Anche la moda ha fatto la sua parte. E poi, come le dicevo prima, dipende molto dalla disponibilità economica. 

D.: Parliamo di anoressia, una vera piaga per la società odierna. Come non cadere nella trappola della magrezza eccessiva, che, spesso, conduce alla morte o a gravi infermità?

R.:. L’aspettativa di vita si è allungata, ma è peggiorata la qualità della vita stessa. L’anoressia è un male legato anche alla perdita di valori del nostro tempo. Puntare tutto sul corpo per avere successo è un boomerang e alla fine si rischia di distruggere quel corpo per assomigliare alla diva del momento, che appare alla televisione molto magra. Non ritengo etico che una velina guadagni più di una ricercatrice. Ma anche questo dato spinge molte giovani ad inseguire sogni di guadagni facili, puntando tutto su un corpo che, come le dicevo, finiscono per annullare. Il livello culturale, in sensibile, anzi sensibilissima discesa, ha fatto la sua parte, purtroppo. 

D.: Domanda fantastica: si sono da poco concluse le elezioni per il Parlamento europeo. Quale dieta consiglierebbe agli eletti che si troveranno a dover trascorrere alcuni giorni della settimana all’estero? Barrette ipocaloriche da portare in tasca tra un aero e una commissione? O è possibile seguire un regime corretto e salutare anche se impegnati spesso lontano da casa?

R.: Se c’è capacità di valutazione e organizzazione, non conta molto trovarsi molto o poco tempo fuori casa. Basta fare le scelte giuste. Personalmente non amo i pasti sostitutivi. I parlamentari europei non avranno difficoltà, sempre che non cedano a tentazioni di cibi grassi e poco nutrienti. Ma penso anche a coloro i quali, con minori disponibilità economiche, sono comunque costretti a trascorrere molti giorni lontano da casa. Occorre fermarsi un attimo e organizzarsi. Pensare bene a ciò che facciamo entrare nel nostro corpo. Meglio un panino preparato dal fornaio, preferibilmente con pane integrale, rispetto al tramezzino.